la Bibbia è una gran bella favola?


Sansone e la mascella dell’asino

Chi di voi è genitore e ha passato del tempo coi figli piccoli a raccontare fiabe per divertirli o farli addormentare, forse sa’ già di cosa parlo.
Raccontare un favola (inventata di sana pianta o letta da qualche libro) vuol dire non solo occupare i bambini per un po’, ma anche cercare di veicolare loro un messaggio attraverso la storia e i personaggi che si muovono in essa.
La Bibbia, pur essendo un insieme di 72 libri diversi, è comunque una grande storia, un grande affresco che ha come filo conduttore le vicende di un popolo, quello ebraico, che scopre di avere un Dio che lo crea, lo segue nella sua crescita, lo punisce e lo premia. E la storia continua anche quando parte di questo popolo accetta l’avverarsi di una promessa fatta da questo Dio amorevole e temibile allo stesso tempo: avere la salvezza una volta per sempre attraverso l’arrivo di un Messia.
La Bibbia, allora, è una storia narrata oralmente da decine e decine di personaggi che nell’arco di millenni l’hanno vissuta; e poi messa per iscritto da altre persone che hanno raccolto queste narrazioni e fissate sulla carta.
Su questo penso che siamo tutti d’accordo.
Le difficoltà nascono quando ciò che viene narrato diventa impensabile o assurdo. *
Chi era presente, ad esempio, quando Dio creò il mondo in sei giorni, tanto da poterlo mettere per iscritto nei primi capitoli della Genesi, visto che l’uomo ancora non era stato tratto dalla polvere della terra? Allora questo fatto, che cioé Dio ha creato la terra, è falso?

E può essere vera la storia di Mosè che apre le acque e fa’ passare all’asciutto il popolo ebraico che scappava dal Faraone? Vi sembra possibile una cosa del genere?
E allora che facciamo? Tra le storie della Bibbia, crediamo a qualcosa sì e a qualcosa no?
E qui, mi sembra, vengono in soccorso le fiabe.
Con ciò non voglio dire che nella Bibbia sia tutto falso o inventato. Se Giovanni e altri apostoli erano ai piedi della croce (oddio, in verità sotto la croce c’erano solo un ragazzino -appunto Giovanni- e tre donne, perché tutti gli altri se l’erano data a gambe levate!) e la cosa viene raccontata, ci si può anche credere.
Ma voglio dire che gli scrittori dei vari libri della Bibbia, nel corso dei secoli, hanno raccontato le storie che avevano vissuto in prima persona o che avevano ascoltato dagli anziani delle tribù d’Israele o dagli apostoli nelle prime comunità cristiane. E che in questo loro lavoro hanno avuto un aiutino un po’ particolare: quello di Dio in persona, tramite l’azione dello Spirito Santo.
E così Dio ha fatto in modo che quanto scritto fosse non tanto vero nel senso che noi diamo oggi a questa parola (se qualche storia era conosciuta in un certo modo, poteva andare anche bene, perché Dio riconosce agli uomini il libero arbitrio), quanto che rispondesse ad un criterio di verità diciamo così particolare che è quella di Dio.
Dio, in conclusione, ha voluto raccontarci una storia, lasciando a noi la narrazione nei particolari, ma mettendoci il suo significato.
Cerco di fare un esempio.
Apriamo il libro dei Giudici. Al capitolo 15 si narra di Sansone che va a trovare la moglie che era andata dal padre. Ma trova una sorpresa: il suocero, pensando che Sansone l’avesse ripudiata, l’aveva data in moglie ad un altro; gli offre però in cambio la cognata più piccola (eh, sì, a quei tempi si faceva anche così!). Sansone non la prende bene e così, tanto per cominciare, lega alle code di trecento volpi delle fiaccole, gli da fuoco e le manda a bruciare i covoni di grano ammassati dal suocero. Inizia allora tutta una serie di azioni e reazioni da parte di Sansone, i giudei (il suo popolo) e i Filistei (il popolo del suocero). Finché Sansone e i Filistei non si trovano l’uno di fronte all’altro. Ma cosa può fare un uomo solo contro migliaia di nemici?
Sentiamo quel che accadde, così come è raccontato dalla Bibbia:

(Sansone) trovò allora una mascella d’asino ancora fresca, stese la mano, l’afferrò e uccise con essa mille uomini.
Sansone disse: «Con la mascella dell’asino, li ho ben macellati! Con la mascella dell’asino, ho colpito mille uomini!».
(Giudici 15, 15-16)

Ora cercate di immaginare la scena: Sansone che prende una mascella d’asino morto e uccide mille uomini!
Evidentemente lo scrittore aveva sentito la storia narrata in questo modo quanto meno colorito, fuori da ogni credibilità; eppure Dio ha permesso che essa rimanesse nella Bibbia raccontata proprio con queste parole.
Applicando il mio precedente ragionamento (la Bibbia è una gran bella favola), possiamo spiegarci così la cosa:
– non sappiamo come si siano svolti i fatti precisamente;
– sta di fatto che Sansone riuscì ad uccidere mille nemici, magari non con una mascella d’asino e non da solo.
Io mi chiedo: e se Dio ha permesso che lo scrittore raccontasse questa avventura proprio in questo modo per un motivo particolare?
Per esempio, Egli vuole che noi comprendiamo una cosa: se Lui è dalla nostra parte, ci ama, ci guida, ci protegge, noi possiamo battere ogni nemico, anche il più forte, potente e numeroso, utilizzando le cose più semplici, più a portata di mano, persino una mascella d’asino trovata per terra.
Ecco, mi sembra che un ragionamento così ci possa anche stare.
E voi che dite? Messa in questi termini, la Bibbia può essere una gran bella favola per bambini cresciuti come noi?

Juan Segundo

http://ilgaragedidemetrio.blogspot.it/

la Bibbia è una gran bella favola?ultima modifica: 2014-03-04T14:14:31+01:00da subbuteo63
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