Realtà post-mortem

L’ambiente in cui è immerso il trapassato, il piano astrale, è solo un’illusione che rispecchia ciò che egli è veramente.

Illusione del piano astraleIl trapassato si troverà circondato, ed entrerà in risonanza vibratoria, con esseri simili a lui: esseri amorevoli se in vita è stato amorevole, con ladri se era un ladro, altruisti se era altruista, tossicodipendenti se era tale anche lui, con esseri gioiosi se era gioioso, iracondi se era propenso alla rabbia, ecc. Esattamente come accadeva quando era ancora nel corpo fisico, ognuno si circonda delle circostanze e degli individui che attrae per risonanza.

Inoltre, egli sarà coinvolto in eventi – sempre da lui stesso vibratoriamente creati – che per la “legge del contrappasso” lo metteranno di fronte, per somiglianza o per contrasto, alle proprie emozioni negative o ai propri attaccamenti materiali. Sarà cioè ripetutamente messo a confronto con i vari aspetti della sua personalità che devono essere “disgregati”, per consentirgli di proseguire la sua ascesa in quel mondo.

Tutto questo, ovviamente, non è il parto di una intelligenza sadica, ma costituisce un processo energetico che segue le stesse regole vibratorie del processo di esistenza nella materia fisica, e che consente all’individuo di disintegrare i propri condizionamenti emotivi. Lo scopo di questa fase è infatti bruciare le emozioni inferiori e gli attaccamenti accumulati in vita. Questo non significa però “guarire” i condizionamenti interiori, poiché un condizionamento alla rabbia, all’invidia o alla paura nato sul piano materiale, e a causa delle leggi vigenti su questo piano, può essere trasmutato solo in quel luogo e avvalendosi di quelle leggi. Dunque quei condizionamenti riappariranno uguali, quando l’individuo si reincarnerà in un ambiente sostenuto dalle medesime leggi. – Da qui si capisce l’importanza di condurre una vita fisica che sia il più possibile etica. Addestrare il proprio corpo astrale a distaccarsi dalle basse passioni, indirizzandolo sempre più verso sentimenti elevati, positivi e altruistici, dovrebbe essere il compito principale di ogni uomo (n.d B.).

Tale è anche il motivo per cui il suicidio costituisce un atto privo di senso. Il suicida spera di mettere fine al proprio disagio uscendo dall’ambiente dove vigono quelle leggi con le quali non ha saputo convivere, e non si avvede che solo lo “scontro” con le leggi di quell’ambiente, ha anche il potere di mettere fine al suo disagio esistenziale. Egli si troverà, di conseguenza, nell’aldilà di fronte allo stesso identico problema esistenziale che aveva in vita, ma senza più i mezzi fisici per risolverlo! Dovrà quindi riaffrontarlo tornando ancora in un ambiente materiale alla prossima incarnazione.

Tutte le emozioni negative di cui il corpo emotivo è veicolo, devono essere completamente disintegrate prima che l’uomo possa passare in condizioni più elevate. Se un uomo ha coltivato per anni o addirittura decenni un pressante desiderio di fumo, di alcool, di sesso, ecc… tale forte desiderio si trova registrato in questo corpo sottile. In ugual modo succede se è stato rabbioso, geloso, codardo, depresso, ecc. Si trova nella situazione in cui prova ancora tutti i desideri, le passioni e le emozioni che provava quando aveva un corpo fisico, addirittura con intensità molto maggiore, a causa del fatto che adesso è cosciente direttamente all’interno della sfera emotiva, ma non ha più un corpo in carne e ossa che gli permette di soddisfare ed esprimere tali manifestazioni.

Anche il fatto che le anime più basse si radunino intorno a luoghi dove avvengono guerre, omicidi, rivolte di piazza a carattere violento, e influenzino negativamente gli individui che lì si trovano, senza però poter intervenire direttamente esse stesse con un corpo fisico, contribuisce ad acuire il loro dolore e a metterle di fronte alle loro infime passioni. È una situazione di penosa sofferenza, che tuttavia tali anime devono obbligatoriamente affrontare fino a quando lentamente, e per gradi, il loro corpo emotivo non si sia logorato, e ciò accade nella stessa maniera in cui le nostre sofferenze fisiche fanno parte del lento processo di disgregazione del corpo fisico. La sofferenza che si prova in questo luogo è però radicalmente diversa dalla sofferenza di quaggiù, in quanto tutto ciò che ha relazione con le sensazioni fisiche è scomparso, anche lo stesso vedere deve essere immaginato come un vedere di natura più interiore, in quanto oramai indipendente dagli occhi fisici.

E’ importante capire, inoltre, che non si viene puniti da un “giudice che sta in alto”, in quanto nessuno è colpevole di aver sbagliato in senso assoluto; accade semplicemente che l’individuo sia, per una legge naturale, obbligato a distruggere gli ostacoli che lui stesso si è creato. Non c’è punizione perché non c’è stato errore. La moralità delle azioni è una pericolosa invenzione umana; nella realtà ci sono unicamente processi fisici, cause ed effetti: se abbiamo aggregato della materia emozionale, questa dovrà essere disgregata… e la sofferenza fa parte del processo. Il tempo che si trascorrerà in questa fase, dipende interamente dalla forza con cui tali emozioni inferiori si sono cristallizzate nel corpo. La percezione soggettiva sarà però di una pena eterna a causa dell’intensità atemporale della stessa, e non perché essa sia effettivamente eterna, non potendo esistere una pena infinita per una “colpa” finita. Un evento energetico limitato non può produrre un risultato illimitato, ma sempre solo un risultato proporzionato all’evento stesso. Siamo sempre nell’ambito di leggi fisiche.

Perciò questo periodo di sofferenza ci attende, ma solo nella misura in cui durante l’incarnazione ci siamo identificati con i nostri odi, i nostri attaccamenti alle opinioni e alle cose, con le nostre brame di piacere materiale, e nella misura in cui abbiamo sottomesso e sfruttato altri esseri umani, pur di raggiungere i nostri scopi, dando cioè più valore alla nostra personale soddisfazione piuttosto che alla vita degli altri, e cristallizzando così nel corpo emotivo energie molto dense e difficili da sciogliere.

Vita dopo la morteLa progressiva diminuzione dell’intensità di tale sofferenza la rende temporale; a un certo punto l’individuo si accorge che qualcosa sta cambiando e che un’evoluzione della sua situazione nel tempo è quindi possibile. Adesso egli è più “leggero”: “sale” allora sempre di più verso i sottopiani più alti del piano emotivo, corrispondenti alle sfere che stanno sopra la superficie terrestre: questa è la condizione «purgatoriale», in cui si perde l’illusione dell’eternità della pena. Con il progressivo affrancarsi dagli elementi più grossolani e densi del suo guscio, egli “sale” sempre di più, cioè vibra sempre più velocemente ed entra quindi in risonanza con ambienti sempre più sottili, con sottopiani via via più elevati del piano astrale. Nessuno rimane, quindi, per sempre nello stesso posto, ogni individuo attraversa numerosi sottopiani, all’interno dei quali può costruire intorno a sé paesaggi illusori sempre meno “pesanti”, in relazione al cammino che lo stato in cui si trovava al momento della morte fisica gli impone di percorrere.

È importante notare che i vari numerosi sottopiani che compongono i tre piani principali intorno al pianeta, e che noi attraversiamo dopo il decesso, vengono costantemente strutturati dalle forme pensiero create dagli uomini ancora nel piano fisico: un’emozione di odio andrà a costituire la sostanza dei piani astrali inferiori, mentre un moto d’amore andrà a rinforzare i piani paradisiaci. I comportamenti di ogni individuo sono dunque fondamentali, non solo perché creano la propria realtà attuale sul piano fisico, ma anche perché vanno a determinare la qualità della sostanza degli altri piani, quei piani dove un giorno andrà lui stesso a fabbricare la sua nuova realtà post-mortem.

Se tutti gli uomini emanassero solo pensieri d’amore ed emozioni elevate, i piani sottili sarebbero composti di sostanza aurea e anche la loro successiva vita da defunti non potrebbe che essere d’oro. In sostanza, l’uomo sta edificando già adesso il suo futuro nell’aldilà!

Rivisto da Fisicaquantistica.it

Fonte: http://www.crescitainteriore.com/?p=690

Realtà post-mortemultima modifica: 2015-04-01T19:50:41+02:00da subbuteo63
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