I segni della reincarnazione possono riconoscerli tutti. Ecco quali sono

Reincarnazione, ipnosi regressiva… quanto c’è di vero e scientifico in tutto ciò? Possono davvero gli scienziati fare chiarezza sulla vita e sulla morte? Forse la certezza di cosa avverrà sarà sempre il grande tabù della società che crede nell’aldilà per religione. Eppure dei casi che potrebbero fare chiarezza ci sono e studi scientifici non mancano sull’argomento. Ma ecco la storia più emblematica della prova della reincarnazione:

 

La storia di Cameron Macaulay

Nel 2007 suscitò scalpore l’incredibile storia di Cameron, il bambino scozzese che a pochi anni ricordava sorprendenti dettagli di una vita precedente.

Cameron Macaulay vive con la madre Norma, separata, e un fratello maggiore a Clydebank, una città industriale vicino a Glasgow, in Scozia. A tre anni ha cominciato ad avere un comportamento strano: parlava sempre di persone che non aveva mai conosciuto e descriveva nei dettagli luoghi nei quali non era mai stato. A volte si spingeva oltre: diceva di essere cresciuto a Barra, un’isola sperduta a nord della Cornovaglia, a 300 chilometri dalla sua città, dove, naturalmente, non era mai stato prima. Ma soprattutto nominava di continuo la sua «vecchia» famiglia, la «mamma e i fratelli di prima» e il vecchio padre di nome Shane Robertson, morto, secondo lui, in un incidente d’auto. Riusciva a descrivere la sua vecchia casa nei dettagli dicendo che era grande, bianca e affacciata su una baia di Barra, dalla quale diceva di sentire il rumore degli aerei che atterravano sulla spiaggia.

Spesso il bimbo si lamentava della sua casa di «adesso», dotata di un solo bagno mentre quella «di allora» ne aveva tre. Anche la sua famiglia attuale non gli andava tanto bene, perché viaggiava troppo poco rispetto a quella «di prima».

Per tre anni la mamma di Cameron e le maestre hanno ritenuto che i suoi racconti fossero frutto di fantasia.

 

Ma quando Cameron ha compiuto sei anni la situazione è precipitata: piangeva tutti i giorni perché voleva tornare dalla famiglia e dagli amici «di prima». Per risolvere la questione una volta per tutte, Norma pensò di accompagnare suo figlio a Barra, certa che il bambino, una volta giunto sull’isola, avrebbe ammesso di essersi inventato tutto. Intanto la donna aveva saputo che una casa di produzione tv era alla ricerca di storie legate alla reincarnazione e così ha contat¬tato la troupe, ha proposto il caso di suo figlio e insieme con loro ha deciso di girare un filmato sul viaggio a Barra. Al gruppo si è aggiunto anche un medico incuriosito dalla vicenda, Jim Tucker, direttore della clinica di Psichiatria infantile della Virginia University.

 

Una volta arrivato sull’isola, dopo aver visitato quasi tutte le case del posto, Cameron ha ritrovato la casa bianca, isolata e affacciata su una splendida baia di cui aveva tante volte parlato alla madre. Nei pressi della casa, inoltre, si è diretto a colpo sicuro verso un pertugio nascosto da cespugli: un’entrata segreta che non si sa come potesse conoscere, poiché dall’esterno era totalmente invisibile. Nel frattempo si era anche scoperto che in effetti una famiglia Robertson era esistita veramente su quell’isola e aveva abitato in quella casa, affacciata sulla baia di Cockleshell, proprio come descritto da Cameron. Tuttavia gli ultimi discendenti se n’erano andati da tempo. Ma di fronte d alcune foto della famiglia rintracciate sull’isola, il bambino ha riconosciuto il cane maculato e l’auto nera di cui parlava spesso!

 

Dunque Cameron Macaulay si è davvero reincarnato?

Lo scienziato che invece ha studiato vari casi per anni è Ian Stevenson, professore di psichiatria all’Università di Charlottesville, è il più famoso studioso della reincarnazione. Colui che ne ha ricercato le prove scientifiche e che ha dato spiegazioni su segni, voglie, cicatrici che talvolta si hanno senza spiegazioni.

 

Gli studi di Ian Stevenson

In più di trenta anni di ricerche ha analizzato circa 2000 casi di bambini che raccontavano spontaneamente la loro vita precedente.

Nel libro Bambini che ricordano altre vite Stevenson raccoglie alcuni interessanti casi, scegliendoli tra le culture di tutto il mondo. C’è ad esempio la storia dell’indiano Gobal Gupta, che a due anni cominciò a sostenere di essere appartenuto in passato ad una famiglia di una casta più alta dell’attuale, che viveva in una città a 160 chilometri di distanza da quella dei suoi genitori e che uno dei suoi fratelli gli aveva sparato uccidendolo: questi elementi sono stati puntualmente verificati. Oppure c’è il caso della srilankese Shamlinie Prema, che fin da prima che potesse parlare mostrava un totale rifiuto per l’acqua quando le volevano fare il bagno e che piangeva ogni volta che vedeva passare un autobus. Quando cominciò a parlare, la bambina raccontò che una mattina, all’età di undici anni, mentre andava a scuola, la strada era allagata e un autobus passando l’aveva schizzata facendola cadere in una risaia piena di acqua dove sarebbe morta affogata. I suoi genitori trovarono sui giornali locali questa storia esattamente come l’aveva riportata la figlia.

 

In molti casi di reincarnazione si verificano addirittura predizioni fatte prima di morire dall’individuo che intende reincarnarsi o sogni premonitori fatti da qualcuno che gli sta vicino.

In Birmania, ad esempio, una donna incinta sognò per ben tre volte un soldato giapponese a torso nudo e con i pantaloncini corti che le diceva che sarebbe andato a stare da lei e da suo marito. Suo figlioMa Ting Aung Myo fin da piccolissimo aveva il terrore degli aeroplani. Quando cominciò a parlare, raccontò di una vita precedente durante la Seconda Guerra Mondiale come soldato giapponese e ricordò di essere morto durante un’ incursione aerea. Descrisse anche come era vestito quando l’aereo bombardò il villaggio: era esattamente come il soldato che era comparso prima della sua nascita nei sogni della madre.

 

Ma la prova più forte della reincarnazione Stevenson l’ha rintracciata nel fatto che i bambini presentano voglie, malformazioni o segni di nascita che dopo un’accurata ricerca si rivelano perfettamente corrispondenti ai segni di morte, di solito violenta, di coloro che sostengono essere stati nella vita precedente. ( Il suo libro Le prove della reincarnazione, è addirittura corredato di foto a riguardo). Un anziano pescatore dell’Alaska, ad esempio, disse a sua nipote che sarebbe rinato come suo figlio e le mostrò due cicatrici grazie alle quali lo avrebbe riconosciuto. Qualche tempo dopo la morte del nonno, la ragazza mise al mondo un bambino che riportava esattamente quelle cicatrici e che le cominciò a raccontare fin da molto piccolo la sua precedente vita come suo nonno.

Fonte: retenews24.it

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I segni della reincarnazione possono riconoscerli tutti. Ecco quali sonoultima modifica: 2015-07-19T15:16:21+02:00da subbuteo63
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8 pensieri su “I segni della reincarnazione possono riconoscerli tutti. Ecco quali sono

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  2. E’ evidente che è lo spirito che a volte si reincarna, anche contro la sua volontà. Per me sono eccezioni, cioè :” sostituzione di anelli mancanti nel destino evolutivo di certe categorie di uomini che la natura privilegia”. Così come una razza di esseri viventi si estingue e un’altra no. Il mondo animale è ricco di miracoli ancor più sorprendenti. Noi non sappiamo il nostro vero ruolo in un mondo predestinato fin dalle origini.

  3. Buonasera
    scusate!.
    Ma non capite?
    Secondo me è tutta una messinscena, premeditata e organizzata, per favorire il successo del film e fare soldi.
    Possibile che la gente sia così ingenua?
    Ciao, mariano

  4. sono d” accordo con te. e tutta una pubblicità per far soldi.pensa se uno sa se si reincarnerà la prima cosa se nella vita precedente era povero,vuole essere ricco,se uno è ricco vuole essere più ricco e cosi via.quando uno muore,e finito tutto.pensate quando di noi hanno perso genitori,nonni,figli.pensate quante persone imploriamo i nostri avi,per aiutarci,chi per difficoltà economiche,chi per malattie.quale madre vede soffrire un figlio e non lo aiuta?quindi?noi crediamo in questa religione magari per che c è lo hanno insegnato i nostri genitori.se nascevamo in india credevamo a Budda,se in libia ad Allah,e cosi via.per questo meditate dopo la morte niente;

  5. ho letto diversi libri, ma l’esperienza personale fatta in età adulta e non da bambina mi ha portata non a credere nella reincarnazione ma a sapere che è verità. Si sono verificati tanti episodi che mi hanno distolta dal rifiuto categorico di questa possibilità. Ma poi la storia della mia vita mi ha condotta per mano alla scoperta di questa realtà. E da allora la mia vita è totalmente cambiata.

  6. Ho sempre creduto alla reincarnazione… Avevo già letto di questa storia ma ce ne sono moltissime che sono state largamente documentate e verificate. Complimenti… Buon prosieguo di Ferragosto! 🙂 Amistad

  7. Mi permetto di contestare il S. Eduardo e il S.Sciaccamariano. Io sono un reincarnato che se ne sta ben zitto per non essere contestato da persone che giustamente la pensano in maniera diametralmente opposta in funzione del fatto che non sono passate da una esperienza di questo genere. Molte persone come me tacciono per non essere additati come degli psicolabili. Sin da bambino ai miei genitori raccontavo la stessa storia, di un avvocato morto durante il regno di Carlo Alberto, mi esprimevo con un linguaggio direi d’ epoca, mia madre consultò il sindaco di quel paese dove dicevo di essere stato e effettuando ricerche neppure troppo complicate il tutto risultò evidentissimo. Parecchie volte all’anno vado all’ossario di Torino a recitare un Requiem a questo mio ………..( non so come menzionarlo) premetto che fino a poche decine di anni orsono c’era la tomba.

  8. Credo nella reincarnazione,semplicemente è un continuo di vita che evolve il nostro essere,come tutte le cose che esistono nel creato immaginabile.

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