FATIMA: ECCO PERCHÉ SI NEGÒ LA RICHIESTA DI MARIA!

“Nulla vi è di nascosto che non sarà reso manifesto,
né di segreto che non debba essere conosciuto, 
poiché la Verità verrà annunciata dai tetti.”
Lc. 12, 2-3
Sebirblu, 9 maggio 2017
A cento anni dalle apparizioni più famose della storia, almeno per quanto concerne la presenza esorbitante di persone presenti al miracolo del sole, avvenuto il 13 ottobre 1917, ritengo giusto esporre alcune parti di resoconti e testimonianze, riportate in rete, riguardo alle inosservanze gravissime di cui si è macchiata la Chiesa di Roma nei confronti della Vergine Maria.
Questo, al fine di contribuire a fare chiarezza nei cuori e nelle menti di quanti, allo scadere di tale centenario, si domandano come mai la Consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato non sia stata ancora effettuata, così come l’intero svelamento del Terzo Segreto, nonostante l’annunciato pericolo di espansione planetaria del comunismo ateo, e di un’altra guerra (la seconda), seguita da persecuzioni e carestie.
Tutto cominciò a delinearsi nel 1948 quando Pio XII, iniziando a considerare l’idea di un Concilio generale, ne fu dissuaso ad opera di certi prelati progressisti per la sua intransigenza verso la dottrina Apostolica, sancita anche dall’enciclica “Humani Generis” che condannava le idee moderniste.
E mentre gli errori e le false opinioni si andavano estendendo all’interno delle muraLeonine, infaustamente Pio XII si convinse di essere troppo vecchio per sostenere il peso di un Concilio che potesse affrontare i ranghi sempre più numerosi dei nemici della Fede, pensando bene di lasciare questo compito al suo successore. Egli morì il 9 ottobre 1958.
Mancavano due anni al 1960, tempo in cui il Terzo Segreto avrebbe dovuto essere rivelato secondo i desideri della Vergine di Fatima come testimoniato da Suor Lucia.
Salì al Soglio di Pietro Giovanni XXIII, come previsto dal suo vecchio amico Don Lambert Beauduin che, confidandosi con Padre Bouyer, disse:
 
“Se eleggono Roncalli, tutto si risolverà; egli sarebbe capace di indire un Concilio e consacrare l’ecumenismo”.
A questo punto, deve venire evidenziato, a beneficio specialmente dei lettori non cattolici, che i cambiamenti avvenuti nell’orientamento basilare della Chiesa di cui stiamo discutendo, sono assolutamente senza precedenti e rappresentano forse la peggiore crisi della Sua storia.
Ciò che segue chiarirà i motivi per cui le richieste mariane di consacrazione e conversione della Russia, in quanto portatrici di una pace mondiale, siano diventate inaccettabili agli occhi degli ecclesiastici innovatori e politicamente corretti.
Uno dei primi atti rivoluzionari fu quello di abbandonare l’«Annuncio» voluto dalla Vergine perché, al contrario delle aspettative del mondo intero, la Santa Sede rilasciò il seguente comunicato tramite l’agenzia di stampa A.N.I.:
«Città del Vaticano, 8 febbraio 1960.
 
‒ È quasi certo che il “Segreto di Fatima” non verrà mai pubblicato. In alti ambienti vaticani assai attendibili è stato appena dichiarato alla rappresentativa della UPI (United Press International) che probabilmente la lettera su cui Suor Lucia ha scritto le parole che la Vergine Maria indirizzò ai tre pastorelli, alla Cova da Iria, non verrà più aperta… è quindi molto facile che tale “Segreto” rimanga per sempre sotto sigillo».
E nel medesimo comunicato troviamo il primo attacco, diretto dalle stesse fonti,sulla credibilità del Messaggio di Fatima nella sua interezza:
«Anche se la Chiesa riconosce le apparizioni di Fatima, Essa non si impegna a garantire la veridicità (sic!) delle parole che i tre pastorelli affermano di aver udito dalla Madonna».
Ma andiamo a vedere dietro le quinte il motivo reale per cui avvenne un tale stravolgimento nell’apparato  ecclesiale  vaticano.
Nella primavera del 1962 a Metz in Francia, il Cardinale Eugene Tisserant si incontròcol Metropolita Nikodim della Chiesa Russo-Ortodossa ‒ un ufficiale del KGB ‒ com’erano tanti altri presuli Ortodossi.
A questo incontro, i due negoziarono quello che sarebbe stato conosciuto come il Patto di Metz, o più popolarmente, l’«Accordo Vaticano-Mosca». L’esistenza di tale accordo è un fatto storico irrefutabile, attestato nei minimi dettagli da Mons. Roche, segretario personale del Cardinale Tisserant.
In sostanza, consisteva in questo: Papa Giovanni, secondo un suo sentito desiderio, sarebbe stato “accontentato” nella grande adunanza generale con la presenza di due osservatori Russo-Ortodossi, e in cambio, la Chiesa Cattolica si sarebbe impegnata a fare in modo che il Concilio Vaticano II non condannasse il Comunismo o la Russia sovietica.
E così accadde, ma in questo modo si compromise la libertà morale della ChiesaCattolica, che ipocritamente tacque ed ignorò le persecuzioni, gli imprigionamenti e le uccisioni di milioni di cristiani russi nella loro stessa patria.
Da allora, iniziò un “dialogo” con le stesse forze che una volta venivano contrastate da Roma.
Non fu certo una “coincidenza” che il silenzio del Concilio sui misfatti sovietici si sia sincronizzato perfettamente con l’infiltrazione comunista-massonica nella Chiesa, rivelata anche da testimoni chiave come Dodd, Hyde, Golitsyn, Mitrokhin ed altri, poco prima dei lavori assembleari.
Questo spostamento repentino verso il nuovo orientamento ecclesiale accelerò in modo ancor più drammatico il conflitto venutosi a creare con il Messaggio di Fatima.
Il 13 ottobre 1962, nell’esatto anniversario del Miracolo del Sole a Fatima, la storia della Chiesa e del mondo mutò radicalmente per colpa di un fatto apparentemente insignificante, e che per questo divenne famoso.
Il Cardinale Lienart, francese, prese il microfono e chiese che la lista dei candidatiproposti dalla Curia Romana per presiedere alle commissioni conciliari venisse azzerata, e ne fosse compilata una nuova.
La richiesta fu accolta e quando con ritardo finalmente si tenne l’elezione, i progressisti furono scelti a maggioranza in quasi tutti i comitati del Concilio, e molti di costoro figuravano proprio tra le file di quegli “innovatori” che erano stati condannati da papa Pio XII.
Gli schemi preparatori, che erano stati compilati in maniera tradizionale, vennero così rigettati e il Vaticano II iniziò i suoi lavori senza una vera e propria agenda operativa, lasciando la strada aperta ai nuovi documenti scritti dai progressisti.
Non vi è alcun dubbio che il buon papa Giovanni pensasse che questi teologi sospettiavrebbero corretto le proprie idee ed avrebbero contribuito al bene della Chiesa. Ma avvenne esattamente il contrario.
Tra l’altro, l’ottimismo assai strano di Roncalli rispetto ai tempi e allo stesso messaggio di Fatima si manifestò con l’annuncio inspiegabile che la Chiesa avrebbe cessato di condannare gli errori, per occuparsi delle tristi condizioni in cui versava il mondo:
“In questi giorni… la Sposa di Cristo preferisce far uso della medicina della misericordia piuttosto che delle armi della severità. Essa ritiene di soddisfare i bisogni dei tempi odierni dimostrando la validità dei propri insegnamenti piuttosto che pronunciare condanne… Siamo in disaccordo con quei profeti di sventura che profetizzano sempre scenari apocalittici, come se la fine del mondo fosse vicina.”
Da questa situazione, cominciarono a svolgersi eventi sempre più preoccupanti per la stabilità della Chiesa, minando il suo indirizzo cristiano millenario. Ecco da dove proviene il cancro ormai in metastasi che l’ha invasa, e che ha permesso al Falso Profeta ‒ Bergoglio ‒ di infiltrarvisi (Cfr. QUI, QUI e QUI).
Prima del Vaticano II, la Curia Romana era strutturata come una monarchia. Il Papa era il Prefetto del Sant’Uffizio, mentre il cardinale a capo delle attività ordinarie agiva come vice direttore. Ma dal 1967 tutto cambiò.
Fu il cardinale Villot (l’artefice vero della congiura verso papa Luciani; ved. QUI) ad ideare la riorganizzazione della Curia. Il Sant’Uffizio fu rinominato ‒ ma ancora più importante fu il fatto che perse la sua posizione preminente.
Il governo della Chiesa, infatti, venne rinnovato in maniera tale che il Segretario di Stato avesse il potere su tutti gli altri dicasteri, tra cui il precedente Sant’Uffizio, che diventò “Congregazione per la Dottrina della Fede”, e il Pontefice non ne fu più il Prefetto.
Dopo la morte di Villot, fu ritrovato nella sua biblioteca un messaggio scritto dal Gran Maestro della Loggia a cui egli apparteneva, che lo lodava per aver sostenuto le tradizioni Massoniche…
Ecco perché i fatti inerenti a Fatima e le disposizioni date dalla Vergine sono state stravolte, perché a Roma il vero potere decisionale non fu più nelle mani dei papi ma affidato alle politiche dei suoi membri più stretti e in special modo a quelle del Segretario di Stato Vaticano.
Infatti, quando nel 2000 il mondo assistette sorpreso ed interessato al tanto sospirato “Annuncio” dello svelamento del Terzo Segreto, ne fu messo a conoscenza solo in modo parziale e “adulterato” dal plenipotenziario Angelo Sodano che insieme all’acquiescienza di Ratzinger, comunicarono in gran solennità a tutti che il suo contenuto era da attribuirsi al passato… (Cfr. QUI e QUI).
Venne così diffusa un’«interpretazione» del Messaggio che lo potesse seppellire una volta per tutte, come risulta da una frase emessa a fior di labbra dal cardinale Ravasi in occasione della visita di Putin in Vaticano nel novembre 2013, quando disse: «Noi distruggeremo Fatima».
Il motivo è sicuramente legato alla richiesta presentata a Bergoglio dal Premier del Cremlino, in merito alla Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, al quale il “Vescovo di Roma” sembra abbia risposto: «Noi non discuteremo di Fatima»
Queste asserzioni provengono dal Rev. P. Kramer (esperto fatimita ed autore del testo «La battaglia finale del Diavolo» da cui ho attinto vari stralci di questo articolo) che attraverso sue fonti diplomatiche, presenti all’interno della Santa Sede, gliele hanno riferite.
«Siamo sotto occupazione massonica, ora l’esaudimento della “richiesta” mariana è questione concernente la Massoneria Ecclesiastica, perché interferisce con i “piani” dei suoi appartenenti.» ‒ ha detto mons. Marini. (Cfr. QUI).
Ricordiamoci, tra l’altro, che l’Unità Ecumenica profetizzata da San Pio X rappresenta il grande pericolo dell’«Unica Religione Mondiale». (Cfr. QUI e QUI).
Perciò, pur essendo forse Putin l’unico capo di stato rimasto cristiano ed interessato alla Consacrazione della Russia in ottemperanza al Volere della Signora di Fatima, ci ritroviamo un Falso Profeta e la sua corte modernista che in nome del «concetto ecumenico» osteggiano e rifiutano, ancora oggi, di obbedire a Colei che in definitiva è la Madre della Chiesa stessa.
Estratti dal libro del Rev. Paul Kramer «La battaglia finale del Diavolo» reperibileQUI e il cui video, purtroppo in inglese, ma con possibilità di azionarne i sottotitoli, è il seguente:
FATIMA: ECCO PERCHÉ SI NEGÒ LA RICHIESTA DI MARIA!ultima modifica: 2017-05-10T20:28:10+02:00da subbuteo63
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