Costruire un Ponte interiore verso l’Anima

Quando avremo compiuto la costruzione di questo ponte interiore, la sua luce arcobaleno inizierà ad illuminarci con le qualità della nostra Anima: Luce, Amore, Volontà.

Un po’ di tempo fa ho assistito a un convegno di diabetologi. Dopo una serie di interventi riguardanti argomenti già ascoltati tante volte, dalla corretta alimentazione, all’utilizzo più giudizioso dei vari farmaci secondo il tipo di paziente, è stato il turno di una psicologa, il cui contributo riguardava le difficoltà nella comunicazione tra il medico e il paziente.

La psicologa sosteneva che ogni paziente che si siede davanti a un medico è, in un certo senso, costituito da tre entità differenti. Alla persona fisica, con i suoi dolori, la sua malattia, i suoi bisogni, si affianca una persona emotiva, dominata dalle sue paure, dalle emozioni e dai sentimenti e una persona mentale, con le sue idee, le sue ideologie religiose e politiche, le sue convinzioni. Il medico, se vuole curare il paziente integralmente, deve, quindi, tener conto di questi tre centri di consapevolezza che convivono all’interno di ognuno di noi, sani o malati che siamo.

La psicologa poi, a sorpresa, ha aggiunto: c’è anche una quarta entità dentro ogni paziente (e dentro tutti noi), rappresentata da un quarto individuo seduto dietro gli altri tre: la sua “essenza”. Essa, concluse, rappresenta il nostro scopo più intimo e profondo, la nostra vera ragione di vita.

Per uno studioso di psicologia esoterica, essa è l’anima, il Sé superiore, la nostra scintilla divina. La psicologa ha quindi spiegato in modo impeccabile l’esistenza di un rapporto, interno a noi, fra i tre corpi della personalità (fisico, emotivo e mentale) e la nostra anima.

Questo ci porta a capire quanto siamo vicini a una profonda rivoluzione all’interno della psicologia accademica, che sta per riconoscere l’esistenza del nostro Sé superiore e la necessità di costruire un ponte, una connessione tra la personalità e l’anima.

Finora la psicologia ha scoperto, nell’ordine:

– L’intelligenza mentale, quella logico-razionale, evidenziata nei test d’intelligenza, che ci permette, fra le altre cose, di prendere dei bei voti a scuola.
– L’intelligenza emotiva, che ci offre la possibilità di entrare in relazione con i nostri simili, attraverso “gli affetti del cuore”, le emozioni, i sentimenti e non solo attraverso la fredda razionalità.
– L’intelligenza del corpo (fisico) che ci segnala, in ogni momento della giornata, quali sono i nostri bisogni; ci suggerisce quando e cosa mangiare, quando abbiamo bisogno di riposo per non ammalarci, e così via.

Ora sta scoprendo l’intelligenza spirituale, che ci spinge a cercare un contatto con la nostra anima e ci guida verso il bene comune, anziché solamente nella direzione della nostra realizzazione individualeSolo il contatto con l’anima, dunque, può rivelarci, come per magia, lo scopo della nostra vita o, per dirla in linguaggio esoterico, il nostro “Piano di Vita”. Solo lei può rispondere alla domanda che tutti ci facciamo, a volte con curiosità, altre con sofferenza e angoscia: “Che cosa ci faccio io qui?”.

La domanda che forse sorge ora nella nostra mente è: “Come posso costruire questo ponte? In quali modi posso favorire il contatto con l’anima?” La risposta proveniente dalla Scienza dello Spirito (un altro nome che viene dato alla Saggezza Esoterica) è attraverso la cosiddetta “Triplice Via del Discepolo”.

Per comprenderla, immaginate un triangolo: al centro del triangolo ci siamo noi, il discepolo di verità. Lo spazio nel triangolo rappresenta invece il nostro campo di esperienza quotidiana. I tre vertici rappresentano le tre attività che possono velocizzare il contatto con l’anima: lo Studio, la Meditazione e il Servizio.

Lo Studio è l’insieme dei libri che leggiamo e dei corsi che frequentiamo, alla ricerca di conoscenze teoriche e di tecniche pratiche che ci portino un po’ più in là nella comprensione di noi stessi e del nostro sentiero. La Meditazione nasce in noi quando ci fermiamo, ci rilassiamo e applichiamo qualcuna di queste tecniche di concentrazione ricettiva, per prendere contatto con il nostro sé più intimo. Il Servizio si espande nel nostro ambiente, quando abbiamo cambiato noi stessi a sufficienza, per compiere l’opera di guarire le relazioni con le persone che ci sono più vicine, in famiglia, tra amici, nel mondo del lavoro.

Poiché il nostro mondo esteriore è il riflesso del nostro mondo interiore, non possiamo fingere di essere cambiati se qualcosa non migliora nelle relazioni umane che coltiviamo. Quanto siamo conflittuali con chi ci circonda? Fino a che punto giudichiamo gli altri, o piuttosto li accettiamo per quello che sono, comprendendoli e amandoli per ciò che sicuramente hanno da insegnarci?

La risposta a queste domande, può darci la misura della bontà e dell’efficacia (o della loro mancanza) del nostro servizio al mondo. Come? Ma il Servizio non è qualcosa di più grande e completo? Non coinvolge forse la nostra opera di guaritori, di portatori della luce della conoscenza esoterica nel mondo? Certamente. Ma, come affermava qualcuno duemila anni fa: “Chi è fedele nel minimo, lo sarà anche nel molto. Chi è mancante nel minimo, sarà trovato mancante anche nel molto”.

In altre parole, se non riusciamo nemmeno a essere amorevoli e gentili con chi ci è più vicino, non potremo neppure divenire fari di luce in ambienti più vasti. Non cerchiamo di frequentare l’università se non abbiamo ancora completato le scuole medie. Purifichiamo il nostro piccolo universo di relazioni umane, ed altri ambiti di servizio si apriranno davanti a noi spontaneamente, quando sarà tempo e quando saremo pronti.

E poi quando avremo compiuto, fino a un certo punto, la costruzione di questo ponte interiore, la sua luce arcobaleno inizierà allora a illuminarci con le qualità della nostra Anima. Quali? Esse possono essere indicate con tre parole magiche, tanto utilizzate quanto poco comprese: Luce, Amore, Volontà.

Queste parole sono come il proverbiale dito che indica la Luna. Se siamo saggi non ci concentreremo sul significato letterale di questi termini; piuttosto cercheremo di intuire i concetti, le idee esoteriche nascoste in essi, come tesori da tanto tempo occultati. È necessario riflettere, concentrarsi, meditare, su questi concetti-seme.

Riflettete su ciò che possono significare nella vostra vita, su come possono manifestarsi, come entità viventi, nel vostro mondo interiore e nel suo riflesso, il vostro ambiente di attività quotidiana. Questo è il primo, importante passo per portare le qualità dell’Anima nella vostra vita.

Articolo di Francesco de Falco (titolo originale: “Il Ponte Arcobaleno”)

Fonte: http://www.stazioneceleste.it/articoli/FrancescoDeFalco/DeFalco.3.htm

Costruire un Ponte interiore verso l’Animaultima modifica: 2019-01-06T16:41:53+01:00da subbuteo63
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