Il luogo è per definizione “una porzione di spazio materialmente o idealmente delimitata”. Dalla notte dei tempi, le necessità fondamentali dell’essere umano sono rimaste inalterate: reperire il nutrimento fisico e spirituale. E’ per rispondere a questo bisogno primordiale, che l’uomo nel corso dei millenni, ha delimitato fisicamente ma soprattutto idealmente, luoghi particolari per caratteristiche geofisiche ed energetiche.
Energia, un termine derivato dal greco, dato dalla fusione di due parole, “en” dentro ed “ergon”, lavoro, opera.
Dunque, Luoghi d’Energia,ovvero porzioni di spazio idealmente o materialmente delimitati in grado di produrre autonomamente e intimamente un lavoro. In altre parole luoghi capaci di estrinsecare energie di varia natura che inevitabilmente si compenetrano e interagiscono con tutte le altre forme di energia, inclusa quella compressa, ovvero, la materia.
Associare i due termini ed i significati che sottendono è invero abbastanza arduo ed inusuale almeno per l’uomo moderno, ma questo concetto è stato il fondamento su cui si è basata la ritualità e quotidianità umana in ogni epoca ed ad ogni latitudine. I luoghi d’energia o luoghi alti come li definiscono i francesi, hanno da sempre rappresentato un punto di riferimento, per l’uomo alla ricerca del benessere, della salute fisica ma soprattutto del contatto col trascendente.
Nel corso dei millenni, in virtù delle loro caratteristiche, questi luoghi sono divenuti luoghi di culto, in onore di divinità le più disparate, o luoghi di cultura e potere. Paradossalmente questo intimo legame tra energia e fede, energia e conoscenza, ne ha decretato l’alienazione e l’oblio.
Le nebbie del passato, vanno gradualmente dissolvendosi e da più parti autorevoli voci si alzano, nel tentativo di portare l’uomo, a riappropriarsi di quella cultura e quella conoscenza che gli erano proprie. Purtroppo, agli albori del terzo millennio, vittima consapevole eppur complice di una fretta imperante, l’uomo ha poco tempo e poca voglia di porsi domande e in questo contesto di cultura preconfezionata, preferisce assumere una forma mentis non propria alla quale si conforma e si adatta. Cogito ergo sum sembra così fuori moda da apparire offensivo e molte riflessioni, sulla natura dei luoghi, sul rapporto intimo con la terra, sono relegate al mondo degli ”esoteristi”, degli “studiosi del paranormale”, degli “scienziati di frontiera” o dei curiosi, come me.
Così, purtroppo, molti richiami cadono nel vuoto. Se per esempio le teorie del Dottor Hartmann, fossero state recepite con più attenzione, oggi forse saremo qualche passo avanti, nell’irto ed erto cammino per il recupero della conoscenza e padroneggeremo un un sapere che è invece relegato ancora al mondo delle cose oscure e nascoste.
Un sapere che era proprio di tutte le culture antiche e che era stato trasmesso e conservato con cura da generazioni di sciamani, sacerdoti, veggenti, sensitivi, druidi, profeti, monaci e architetti. Ecco dunque il perché di questo luogo ideale e materiale, un tentativo modesto di aprire uno spiraglio, di esplorare il nostro mondo, di concepire la Terra come un essere vivo e pulsante capace di agire, reagire e soprattutto interagire con l’uomo e la sua energia. Templi, caverne, menhir, piramidi, moschee, piccole pievi romaniche o maestose cattedrali, chi di noi in certi luoghi non si è sentito almeno una volta accolto, abbracciato, sollevato, e il suo respiro si è fatto sincrono, ritmato, con un respiro più ampio, immenso… Questi luoghi che dalla preistoria hanno richiamato a se l’uomo, sono stati frequentati, armonizzati, modificati, usurpati, ma ancora oggi il battito della terra è forte e presente.
I Luoghi
Che cos’è dunque un luogo d’energia? E’ scientificamente provato che utilizziamo solo il 10% delle nostre potenzialità cerebrali. Anche la percezione, attraverso i nostri sensi, è parziale. Riusciamo ad udire solo determinate frequenze, così come riusciamo a vedere e percepire solo una gamma limitata di radiazioni cromatiche. Tutto ciò è considerato normale, mentre non si pensa altrettanto di persone che estrinsecano capacità “extrasensoriali”. Un rabdomante per esempio riesce a sentire l’acqua diversi metri sotto terra, un radioestesista riesce a captare le energie sottili o le onde di forma. Tali facoltà erano nei tempi passati considerati doni, coltivate, e sfruttate.
Greci e latini, facevano pascolare e dormire le greggi per un anno sui terreni dove volevano costruire. Nei vecchi monasteri in Deformazione del reticoloi Hartmann intorno ai Menhir Fonte: Sergio CostanzoHimalaya si orientavano le celle per i monaci in modo che fossero contenute entro una cella del reticolo di Hartmann, e quindi in zona neutra. Gli antichi luoghi sacri pagani e paleocristiani sono pieni di energia positiva. Dolmen, obelischi, menhir, piramidi e poi le grandi cattedrali, i costruttori hanno sempre tenuto in considerazione lo studio e la ricerca di luoghi carichi di energie positive e di neutralizzazione delle energie negative.
I menhir punteggiano la superficie della terra dall’estremo oriente fino in Irlanda, sull’isola di Pasqua come in Africa o in Australia, in Sudamerica come negli attuali Stati Uniti. La cultura megalitica permetteva all’uomo di rilevare i nodi geopatogeni, o zone ad energia negativa. Collocare a terra un menhir, equivaleva a praticare una sorta di agopuntura per trasformare le griglie vibratorie negative, una sorta di sanificazione del terreno e gli obelischi di pietra fungevano da trasmettitori che irradiavano in nella zona circostante energia positiva, una funzione che anche oggi continuano ad avere. Gli antichi Romani, non solo orientavano tutte le costruzioni in relazione ai reticoli, come del resto i Celti prima di loro, ma il tracciato delle loro strade, seguendo le indicazioni degli Auguri, evitava quando possibile luoghi ad energia negativa. Questo per ridurre l’affaticamento dei loro soldati in marcia. Così nell’antica India, le griglie sono state usate per definire il concetto degli otto dishas, (orientamenti) e più precisamente per definire l’orientamento delle tempie ( e quindi della testa ), in relazione alle zone ove risiedere, come è spiegato nei Vastushastras.
I costruttori di cattedrali nel medioevo, oltre a sfruttare luoghi già conosciuti dal punto di vista cultuale ed energetico, eressero meravigliose torri, aventi, tra l’altro, la funzione di antenna ricetrasmittente di energie cosmotelluriche. In definitiva alcuni luoghi furono selezionati, frequentati, modificati, al fine di potenziarne la salubrità e quindi migliorare le condizioni della vita materiale degli uomini, altri invece furono selezionati e potenziati a fini terapeutici o per innalzare lo spirito verso mondi superiori.
Dai Menhir alle Cattedrali
Megaliti
In alcune zone del pianeta riscontriamo un’ampia quantità e qualità di testimonianze, ma si può considerare che i Menhir siano dispersi in tutto il mondo.
Menhir è un termine di derivazione Bretone e significa “luogo delle pietre” o “Lunghe pietre” e proprio la Britannia è forse uno dei luoghi dove è possibile incontrarne il maggior numero. Nella foresta di Montargis si trova questo Menhir presso il quale ancora oggi si recano le donne che non riescono a concepire.
Oltre alla connotazione energetica è importante sottolineare lo sforzo e le implicazioni tecnologiche che hanno permesso l’escavazione, il trasporto e la collocazione di questi enormi massi, aspetti ancora non del tutto chiariti. Dove non arrivò la la ragione, poté l’immaginazione o ancor più la chiesa. Così i vari siti megalitici che oggi conosciamo, vennero considerati opera dei pagani o del diavolo, identificando i menhir come fanciulle pietrificate per aver violato un comandamento, o buoni cristiani ridotti in pietra da Satana in persona.
Anche se i cultori della storia dell’arte e dell’archeologia non hanno azzardato accostamenti, da un punto di vista del ruolo deputato a tali strumenti, si possono tentare delle congetture. Citerei e accomunerei gli obelischi, presenti soprattutto in Africa e in Medio Oriente, ( quelli di Karnak risuonavano come enormi diapason ), ma anche le enigmatiche figure antropomorfe dell’Isola di Pasqua, le colonne ferree e le nostre steli di Luni, in Toscana.
Anche i centri oracolari, erano connotati dalla presenza di pietre fittili e spesso ad una certa distanza delle pietra principale, erano collocate altre pietre minori, quasi a costituire una rete per la circolazione delle energie. A Delfi esiste ancora una copia dell’omphalos, una pietra infissa a terra. Si narra che il luogo era dedicato a Gaia, ed era protetto dal serpente Pitone. Apollo uccise il serpente e sul luogo della contesa fece erigere una colonna. Analoga storia si narra per Delo, o per Montovolo, centro oracolare etrusco sull’appennino tosco emiliano. A pergamo in Turchia, la pietra che indica l’omphalos, ha scolpiti in bassorilievo due serpenti, animale utilizzato per simbolizzare le forze energetiche sotterranee.
Una nota particolare per reperti litici poco conosciuti, ma anch’essi dispersi in tutto il mondo. Si tratta di sfere di dimensioni e peso considerevoli, alcune volte rinvenute isolate, altre inglobate in complessi architettonici di successiva edificazione. In Europa si rilevano più numerose in Serbia, ma segnalazioni certificate, le collocano in 122 nazioni. Queste pietre infisse nel terreno dunque hanno costituito antenne ricetrasmittenti di energia cosmotellurica, a beneficio degli uomini che seppero sfruttarla.
I menhir da pietre isolate, sono stati poi collocati in modo da formare delle strutture allineate, talvolta di poche unità, come nell’area sacra di Sa Perda Longa in Sardegna. Questi allineamenti, seguivano verosimilmente vie d’acqua subaeree o linee di energia particolarmente elevate.
Impressionante il numero e le dimensioni dei menhir allineati in Francia a Carnac. La leggenda vuole che una folle inferocita inseguisse un tale e per intervento divino venisse pietrificata.
Altre strutture organizzate sono definite Cromlech, (dal bretone crom,”rotondo”, e lech, “pietra”) costruzioni circolari la cui funzione era forse molteplice, sacrale ed astronomica. Anche se la maggior parte di questi recinti sacri si ritrova nel nord Europa, vi sono alcuni esempi anche in Italia e in particolare in Valle d’Aosta. Il più famoso e studiato rimane quello di Stonehenge, ma vale la pena di ricordare anche il cerchio di Avebury.
Altre strutture litiche collocate in luoghi a particolare carica energetica sono i Dolmen (dal bretone dol, “tavola”, e men, “pietra”) lastreposte orizzontalmente su sostegni verticali. La sardegna può vantare il Dolmen più importante di tutta l’area del mediterraneo, una struttura litica del peso complessivo di 27 tonnellate.
Vie Cave
Disseminate in tutta la Toscana e il Lazio, sono vere e proprie vie cave intagliate nella roccia. Sono state avanzate alcune ipotesi, ma tutte fumose e poco convincenti. E’ noto che la religione etrusca fosse impregnata di concetti divinatori ed esisteva un vero corpus letterario che i Romani chiamarono “Disciplina etrusca”. Erano abili minatori e molto del loro sapere era attribuito alla terra. La leggenda narra che il dio Tàges, sotto le spoglie di neonato, era apparso tra le zolle del campo che il leggendario eroe Tarconte, stava arando. Il fanciullo spiegò i segreti della divinazione da cui il nome Disciplina Tagetica. E’ verosimile che le vie cave, seguano vere e proprie linee di forza e i luoghi del culto, oggi abbandonati e spesso irraggiungibili, fossero luoghi di alta energia. Come nel caso dei luoghi prescelti dagli stiliti, sarebbe interessante valutare il reale stato energetico delle vie cave.
Pozzi e Sorgenti
Analizzare la miriade di sorgenti ed acque alle quali nel tempo sono
Piramidi
Molto forse troppo si è detto e scritto intorno alle piramidi. Ancora
1. L’energia viene concentrata e convogliata intorno all’asse verticale che passa attraverso l’apice della piramide,
2. L’energia esce dalla sommità della piramide in una forma a spirale.
Sono stati osservati molti fenomeni importanti utilizzando modelli fatti di pietra, legno,
Templi “Pagani”
Quando si parla luoghi d’energia, forse viziati da una certa moda o tendenza, la mente corre immediatamente alle popolazioni celtiche, bretoni o egizie e compiendo un salto epocale enorme, si approda come d’incanto, alle cattedrali gotiche. Tanto per fare un esempio, si urla ormai dappertutto la cattedrale di Chartres fu costruita
Chiese e Cattedrali
L’avvento del cristianesimo, innestato quasi a forza in un tessuto sociale fortemente politeista, portò anche frutti amari. I luoghi che da millenni venivano frequentati per le loro caratteristiche energetiche e talvolta terapeutiche, furono piano piano assimilati ad una religione che ne snaturò quasi per intero le connotazioni iniziali. Inoltre ciò che era patrimonio culturale di molti, divenne in modo ancor più marcato che in passato, appannaggio di una classe sacerdotale che nei secoli conquistò un potere temporale mai raggiunto prima. Nel tentativo di demonizzare tutto ciò che poteva costituire un legame col passato, anche le conoscenze profonde delle energie finirono al bando e fu solo grazie ad una nuova categoria di persone che furono preservate e non scomparvero per
Osservando la planimetria della chiesa di Grandson, notiamo in rosso il reticolo di Hartmann, in verde la Rete di Curry, in azzurro due vie d’acqua subaerea. Puntando lo sguardo in prossimità dell’ingresso, notiamo che la rete di Curry è doppia e si sovrappone alla linea H. che segue l’asse longitudinale. Tale effetto è dovuto a due colonne di granito a destra contrapposte a due colonne di marmo a sinistra e nessuna delle quattro risulta essere portante. La zona d’ingresso dunque risulta essere altamente negativa. Proseguendo in avanti incontriamo dunque il primo corso d’acqua, in gergo “il Giordano”. Divide idealmente in due la chiesa, oltrepassarlo consapevolmente, vincendo le iniziali forze negative, veicolerà l’uomo verso livelli energetici più elevati. Percorrendo così il cammino dall’ingresso, verso l’altare, l’uomo si trova ad attraversare una zona in cui cede le sue residue energie, attraversa il Giordano e poi procede verso un cammino di ricarica energetica e dunque spirituale. Questo iter è in accordo con il concetto di morte e rinascita ad opera del divino. Misure in scala Bovis infatti vanno da valori al di sotto dei 4.000 all’ingresso, per arrivare a 30.000 nei pressi dell’altare, energia ad alto livello raggiunta grazie al contributo del secondo corso d’acqua che scorre in senso contrario al primo.
Puntiamo lo sguardo ora sulla cattedrale di San Nicolas a Friburgo. Sorge su uno sperone di roccia che si eleva su 3 falesie di calcare. Il cantiere fu inaugurato nel 1283 e i lavori terminarono nel 1512 con l’edificazione della torre in stile “gotico fiammeggiante”. Il luogo di costruzione si trova all’incrocio di due potenti correnti telluriche ( in rosa nella planimetria ), la principale che passa anche sotto le abbazie di Maigrauge e d’Hauterive per poi proseguire verso Losanna e l’altra proveniente da Avenches, capitale politica e religiosa della Svizzera romana.
Le due correnti si incrociano sotto il coro e uno splendido Drago in bassorilievo, orna uno dei pilastri di sostegno della volta. Come è noto i Draghi simbolizzavano nella
Osservando la planimetria sulla quale sono riportate in dettaglio le reti geomagnetiche,notiamo che le due grosse correnti telluriche, sono come per magia demoltiplicate e frazionate all’interno della chiesa.
Quando si pone in essere un tempio,le linee di Hartmann si deformano e si “impacchettano” all’esterno dei muri perimetrali. All’esterno delle piramidi sono state contate fino a 13 linee addensate, per le chiese invece solitamente ne vengono riscontrate 7, anche se Blanche Merz sostiene che il numero varia con l’importanza e dunque l’energia del luogo. All’esterno della chiesa dunque, si ha dunque un addensamento e ciò determina un campo di energia negativa talmente alto, da indurre il credente a rimanere all’esterno. Varcare la soglia impone una precisa volontà che supera la repulsione iniziale del luogo. Lo spazio interno che viene delimitato, è un luogo sgombro da linee, almeno inizialmente. L’utilizzo di materiali diversi, la posa di pilastri e di tutti gli impianti architettonici che i costruttori, hanno posto consapevoli del loro operato, richiamano e ridistribuiscono le linee d’energia. A dodici metri di distanza dall’ingresso di San Nicolas, il reticolo di Hartmann si modifica e assume la struttura di due grossi fusi incrociati. Al punto di intersezione si rileva la presenza del quadrato magico, che non ha riscontro fisico, nel senso che non ci sono pietre disposte i
poi soffermarsi all’ingresso e avvertire tutto il peso della responsabilità, entrare o non entrare? E ora, un pò di geometria. Nel nartece si rileva la presenza di tre pietre di granito, inserite in una pavimentazione di arenaria. Due di esse sono accoppiate e misurano 29.5 x 80.3 cm. ciascuna. La misura del lato corto è immediatamente associabile al piede romano e ritma la divisione di molti spazi. Per esempio la base del piedistallo delle piccole colonne del nartece misura 29.5 cm per lato e il rapporto tra il diametro delle colonne e il lato della base, è legato al numero aureo. La misura di 80.3 cm rappresenta la Coudèe locale, calcolata, o per meglio dire, empiricamente rilevata alla latitudine di Friburgo, all’epoca della costruzione. La terza pietra misura 29.5 x 55.74 cm e la diagonale di tale rettangolo misura 63.069 cm, misura che corrisponde al cubito reale di Gerusalemme ed è anche un milionesimo della misura del raggio terrestre. Tra una colonna e l’altra della navata, intercorre esattamente 12 volte, il cubito sacro. Queste piccole osservazioni geometriche inducono due riflessioni : prima cosa, il legame culturale tra gli architetti medievali e gli antichi costruttori era molto saldo, secondo, che la cattedrale, come molte altre costruzioni religiose, è in armonia con il creato, di cui riproduce come multipli, le misure naturali.
L’armonizzazione delle misure della costruzione, e la sapiente collocazione di colonne e strutture, fanno della cattedrale una perfetta macchina energetica. Sulla scorta delle misurazione in scala Bovis, delle zone ad alta e bassa energia, è stato teorizzato un percorso ideale da compiere dai fedeli in un tempo di 15 minuti. Mi preme ricordare che la deambulazione era pratica comune all’interno delle chiese nel medioevo. Infatti oltre ai momenti liturgici, la chiesa era teatro di vita quotidiana e dell’amministrazione della giustizia. Sottoponendo 40 persone ad un test, che prevedeva la deambulazione all’interno della chiesa, secondo un percorso stabilito, è stato possibile rilevare che la loro energia alla fine del percorso, era quadruplicata e dimezzava lentamente nell’arco di dodici ore. E’ chiaro dunque, che tutti i luoghi d’energia hanno esercitato da sempre sull’uomo, un effetto benefico se non terapeutico.
Un breve accenno ad un altro tipo di edificio sacro.
La Moschea
Innanzi tutto l’avvento dell’Islam non comportò la distruzione degli edifici sacri preesistenti, anzi tutte le chiese di matrice egizio-siriaca rimasero intatte. In molti casi, le chiese furono modificate ed adattate al culto musulmano. E’ il caso della grande
Concludendo
Tornando alle nostre chiese cristiane, aguzzando la vista, noteremo che molte hanno all’esterno un pozzo, di solito posto lateralmente. Addirittura secondo la regola di San Bernardo, tutti i conventi venivano edificati seguendo precise disposizioni e il pozzo, di solito collocato al centro del chiostro e quindi a fianco della chiesa, era un elemento fondamentale.
Gli esempi di Friburgo e Grandson, non sono che uno spiraglio in un mondo di luce che ancora dobbiamo scoprire.
Probabilmente sarà necessario spogliarsi del nostro abitus di uomini moderni rinunciando un pò alla nostra estrema ratio, ma passo dopo passo potremo riappropiarci di molte cose che, sordi e ciechi, al momento, non riusciamo a cogliere.
Sergio Costan
www.sergiocostanzo.it