Le “CostellAzioni della Gioia”: il campo morfogenetico

Conosciamo il campo della medicina, quello dell’arte, dell’informazione, oppure il campo gravitazionale, elettromagnetico. Usiamo spesso il concetto di campo. Anche nelle CostellAzioni della Gioia, come in quelle familiari, si parla di campo, anzi si lavora con esso.

Campo_morfogenetico

Che cos’è questo campo e che cosa vi si può trovare? Secondo il biologo “Rupert Sheldrake”, ogni cosa esistente nell’universo ha un proprio campo di energia e informazioni, che si trova all’interno e tutt’attorno all’unità morfica – un’unità di forma o di organizzazione.

Il campo morfico è il progetto o matrice che organizza sia la struttura caratteristica, sia lo schema di attività del campo stesso. I campi morfici includono i campi morfogenetici, i campi d’informazione, sociali, culturali, comportamentali e persino i sistemi di pensiero.

Il campo morfogenetico – quello che ci riguarda – agisce da matrice per la forma che andrà a creare, e una volta creata la forma, continua a permanere insieme con essa. Fra loro c’è una continua interazione di tipo bidirezionale: dal campo all’organismo e da questo al campo.

I campi morfici sono modellati dagli influssi delle generazioni precedenti la specifica forma, ed esercitano la loro influenza sui sistemi successivi, mediante un processo chiamato “risonanza morfica”. Inoltre, secondo la teoria della causalità formativa di Sheldrake, gli organismi viventi ereditano dagli individui passati della loro specie non solo i geni, ma anche le abitudini secondo cui si sviluppano e si comportano.

Quest’ultima asserzione c’interessa particolarmente poiché, lavorando con il sistema familiare, va tenuto conto del fatto che si ereditano dagli antenati anche loro abitudini e comportamenti, e questi si trasmettono poi ai discendenti. In effetti, ciò è già stato verificato. Molti terapeuti sistemici, quando lavorano con le famiglie in cui si possono osservare tre generazioni, ossia nonni, genitori e figli, notano sovente tematiche psico-emotive e comportamentali simili, compresi alcuni sintomi oppure capacità o talenti.

Che cosa c’è quindi nel nostro campo morfogenetico? Secondo il modello delle CostellAzioni della Gioia, in esso troviamo informazioni ed energia, come in tutti i campi morfici. Ma quali informazioni? Intanto, quando parliamo d’informazioni, queste vanno intese come ciò che in-forma, in altre parole che danno forma al mondo fisico.

Le in-formazioni sono, secondo “Ervin Laszlo”, filosofo dei sistemi, una connessione sottile, quasi istantanea e non energetica tra cose in punti diversi del tempo e dello spazio… e collegano le cose (particelle, atomi, molecole, organismi, sistemi ecologici, sistemi solari, intere galassie, oltre alla mente e allaCoscienza associati a una o più di queste cose) indipendentemente dalla distanza che c’è tra loro, e al tempo trascorso da quando tra loro furono create le connessioni.

 

“Le CostellAzioni della Gioia” e altri libri sull’argomento
Iniziazione alla conoscenza di Sé - Libro di Giulia Jordan
Le costellazioni della Gioia - Un salto quantico dalla sofferenza... alla Gioia, di Giulia JordanConoscere le Costellazioni Familiari - DVD di Bert Hellinger, Marie Sophie HellingherL'Uomo e l'Universo di Ervin LaszloRisacralizzare il Cosmo di Ervin Laszlo

 

Per questo scienziato, l’in-formazione, oltre ad essere reale, è più importante e fondamentale che qualsiasi altra cosa, inclusi spazio, tempo, materia ed energia. Le informazioni svolgono un ruolo in-formativo, sono quindi “la fonte della forma o dell’ordine del mondo” e contengono una sorta di banca dati, la memoria implicita di cui parla Sheldrake.

Ritornando al ‘contenuto’ del nostro campo o banca dati, c’è il ‘capitale iniziale’ che, come già detto, è rappresentato dalla Coscienza. Oltre alle regole, ogni gioco ha i suoi termini, le sue parole magiche. Una delle parole magiche del gioco delle CostellAzioni della Gioia, è Coscienza.

Consapevolezza di séPer Coscienza, normalmente s’intende: “la consapevolezza che l’uomo ha di sé, del proprio corpo, delle sensazioni, delle proprie idee e dei fini delle proprie azioni”. Questa definizione, manca tuttavia di specificare con chiarezza il presupposto fondamentale grazie cui l’essere umano può essere consapevole del corpo, sensazioni, ecc. Questo presupposto è lo stato di esistenza, di presenza conscia. Solamente se esistiamo, se siamo vivi e lo sappiamo, possiamo diventare consapevoli di qualcosa e percepirlo.

La Coscienza compare insieme con il corpo, conferendo il senso di esistenza – io sono, esisto – e di presenza. Tuttavia, a differenza del corpo che è visibile, la Coscienza è invisibile, priva di forma, struttura, dimensione, è la Presenza costante, lo sfondo impersonale che, identificandosi con il corpo-mente attraverso cui si manifesta, diventa Coscienza individualizzata, l’individuo, donna o uomo.

Il concetto di Coscienza o Presenza è spesso assimilato a quello di Anima – Spirito. In qualunque modo si voglia chiamare, resta il fatto che la forma che appare in manifestazione, quella che riteniamo essere noi stessi, rappresenta il polo visibile del nostro essere, inestricabilmente legato all’altro polo, quello invisibile, quel ‘me stesso’ con cui c’è un legame indissolubile.

Ritornando al nostro campo morfogenetico, su questo ‘capitale iniziale’, la Coscienza o in-formazione di base, si sono sovrapposte altre in-formazioni concernenti:
– la biologia dell’organismo, il suo funzionamento e l’interazione con gli altri organismi;
– tutte le esperienze che ciascuno vive durante l’esistenza, dal momento del concepimento fino al ‘passaggio di stato’ o fine della vita;
– le esperienze vissute attraverso forme precedenti o memorie di vite precedenti;
– esperienze che si fanno in dimensioni parallele alla 3D, nella nostra multidimensionalità;
– le esperienze emotive, psicologiche e spirituali ereditate dai propri antenati, comprese le loro abitudini comportamentali;
– tutte le esperienze concepibili delle forme attraverso cui la Totalità si manifesta, dalle galassie agli universi, ai pianeti, alle forme di vita minerali, vegetali, animali e umane, alle particelle reali e virtuali;
– i nostri ‘passati’ possibili e quelli che si sono attualizzati;
– gli scenari dei nostri futuri virtuali, sotto forma di onde di possibilità;

E come accade per tutti i campi morfici, fra il campo e l’individuo c’è l’interazione bidirezionale. In pratica, qualsiasi esperienza viva l’individuo è comunicata al suo campo morfogenetico, e il campo a sua volta, trasmette le nuove informazioni all’individuo.

Per quanto riguarda la famiglia, il campo morfogenetico individuale è collegato con quello dei propri antenati e discendenti attraverso la risonanza morfica, e ciò fa sì che ogni esperienza individuale sia trasmessa a quello familiare, che ne è continuamente e sottilmente modificato; questo, di rimando, trasmette le esperienze complessive a ogni singolo individuo.

Nel caso concreto di una CostellAzione, il cambiamento di uno dei membri della famiglia, è trasmesso attraverso il suo campo agli altri membri che ne sono influenzati, e la nuova ri-organizzazione del campo morfogenetico familiare si trasmette al singolo, mettendo a sua disposizione nuove risorse e capacità, nonché una nuova prospettiva da cui rapportarsi a se stesso, agli altri, al mondo.

Inoltre, il campo familiare interagisce con quello sociale, col campo morfico del pianeta, del sistema solare, della galassia, del MetaCampo.

La molteplicità… dell’Unità:

La molteplicità dell'unitàQuando pensiamo a noi stessi, bisogna rendersi conto che la nostra esistenza non è indipendente e separata dalla Totalità dell’esistenza, anzi, ciascuno di noi è proprio un’espressione individuale della Coscienza Cosmica; pertanto, ciò che siamo è frutto dell’eredità e dell’interdipendenza di tutta l’umanità, tutti i loro pensieri, esperienze, emozioni, abilità, sentimenti, ecc. Come diceva il grande Pirandello, siamo “uno, nessuno e centomila” e…molto, ma molto di più.

Riprendendo il discorso sui campi, è utile avere una mappa del nostro campo e della sua posizione nell’Universo. Questa in-formazione è utile nelle CostellAzioni della Gioia, poiché ci dà la ‘misura’ del nostro Essere e delle possibilità cui possiamo accedere per attuare una gioiosa tras-form-Azione.

I campi individuali e i campi morfici relativi a tutto ciò che esiste, dall’ambiente, al pianeta, al sistema solare e gli altri universi, sono contenuti in un Metacampo, che alcuni fisici chiamano la Coscienza Quantistica non locale. Essa è contemporaneamente, la sorgente e la sostanza da cui ogni cosa è creata.

La Coscienza quantistica opera sia come “generatore di potenzialità”, sia come “ordinatore” fra essa e le sue stesse manifestazioni di vita. Secondo Ervin Laszlo, essapossiede una realtà propria ed è caratterizzata da un’attività incessante, da una serie continua di fluttuazioni.

Una descrizione della Coscienza o ‘vuoto pieno di potenzialità’, la troviamo negli scritti di “Paul Dirac”, il ‘padre’ dell’antimateria: “Ogni materia è creata a partire da un impercettibile substrato che riempie in modo omogeneo tutto lo spazio e non è distinguibile all’osservazione. Ma è una forma peculiarmente materiale di un nulla dal quale si crea la materia”.

“Heinz Pagels” aggiunge a sua volta: Ogni cosa esistita o che esisterà è già presente nella vacuità dello spazio… questa vacuità contiene ogni essere.

La Coscienza Cosmica, quindi, è la Matrix da cui nasce la materia, compresi i nostri corpi. Questa mappa virtuale del nostro Essere, che è un punto di riferimento importante nelle CostellAzioni della Gioia, ci permette di vederci all’interno della Totalità, e questo allarga i nostri orizzonti, la prospettiva da cui guardiamo a noi stessi e alle nostre esperienze di vita.

Avere una percezione di sé come membro della famiglia e non come individuo isolato, ci dà una prospettiva più ampia di noi stessi. Sapere che siamo un’espressione della Coscienza quantistica non locale o ‘Totalità indivisa’, e che siamo collegati con il Metacampo e gli altri campi morfici esistenti nell’Universo, beh, è tutt’altra cosa. Siamo a casa nel Campo della Gioia!

Possiamo sentire o almeno concepire il legame con la Totalità e gli effetti di questo legame. “John P. Briggs” e “F. David Peat” ne “L’Universo oltre lo specchio”, sostengono che: “La Coscienza dell’umanità nella sua totalità … plasma la Coscienza di ogni individuo”. Ogni singola Coscienza forma anche il proprio campo specifico, che comprende le sue esperienze e i suoi ricordi. Questo campo individuale entra in risonanza con il campo della Coscienza umana nella sua totalità e lo modifica condizionando il futuro.

L’ultima frase citata, ha una grande importanza per noi giacché fa comprendere chiaramente il nostro ruolo all’interno della Totalità, ossia, che attraverso il nostro campo individuale modifichiamo il futuro della Coscienza umana totale. Ciò significa che siamo co-creatori, sia della nostra realtà personale, sia della realtà collettiva condivisa. Altro che vittime passive!

Sapere qual è il nostro ruolo nell’Universo come co-creatori attivi e partecipativi, è importante anche per un altro motivo. Ci fa comprendere che abbiamo un grande potere di cui ignoravamo l’esistenza, simile a quello di qualcuno che abbia una cassaforte piena di beni preziosi, denaro contante, titoli, ecc., di cui si era dimenticato, e ora, ricordandolo, può cambiare la sua vita utilizzando la fortuna che era sempre stata sua.

Articolo di Giulia Jordan
Da “Le CostellAzioni della Gioia” di Giulia Jordan
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Le “CostellAzioni della Gioia”: il campo morfogeneticoultima modifica: 2014-03-14T12:38:31+01:00da subbuteo63
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