DNA: Matrice del Pensiero Universale

di Antonio Grosso

Il caso è solo la limitazione dei nostri modelli mentali.

DNA-matrice-pensiero-universaleTeoricamente, quindi, tutti i geni hanno uguali possibilità di essere trascritti e tradotti. Questa assenza di ogni discriminazione comporterebbe la contemporanea sintesi di tutte le proteine della cellula in un numero uguale di copie. Il DNA contiene sotto forma codificata tutte le notizie relative alla vita di un organismo vivente, dal più semplice al più complesso, animale, vegetale, batterico, virale. La sua funzione è di fabbricare le proteine di cui l’organismo ha bisogno.

Ciò che noi siamo non è solo la materia del nostro corpo, ma essenzialmente siamo anche lo Spirito, l’Informazione contenuta nella materia – che è fatta di EnergiaCosmica – la stessa del corpo. Noi siamo principalmente Spirito cioè In-form-azione (Dati), che utilizza la materia per arricchire all’Infinito il proprio potere informazionale; infatti la “materia” non è che la parte esteriore dello Spirito, il corpo dell’Informazione, che proviene e ritorna attraverso il buco sull’Infinito che e’ la caratteristica intrinseca del Sé = EGO/IO che potremmo definire come “un punto di osservazione”, il Vuotoquantomeccanico.

Il famoso autore di bestseller, scienziato e conferenziere a livello mondiale Gregg Braden (1) scrive:

“Nonostante sia il creazionismo sia la teoria dell’evoluzione forniscano utili intuizioni sulla nostra origine, è possibile che proprio la fusione dei concetti chiave di entrambe le teorie sia in grado di produrre la spiegazione migliore dei fatti osservati fino ad oggi. La nostra esistenza scaturisce da un Creatore il cui nome è letteralmente codificato in ogni cellula del corpo umano. Il codice divino, nascosto in profondità dentro di noi fin dai giorni delle origini, ha aspettato il momento in cui la nostra ricerca ci avrebbe condotto dentro noi stessi, verso l’essenza di tutta la vita”.

Risulta chiaro che il DNA oggi può essere concepito come un linguaggio che fa capo ad un alfabeto, sebbene arcaico, traducibile e codificabile. Le unita di base della vita stessa (ATGC – Adenina, Timina, Guanina e Citosina) del DNA contengono tutte le informazioni necessarie a produrre qualunque forma di vita. In un certo modo il DNA, quale essenza della sacralità e spiritualità della vita, è un’interfaccia dimensionale dove il locale e il non-locale, il quantico e la vibrazione creativa dell’universo si incontrano e si formano. Un portale in cui la nostra linearità di pensiero e la fisica, la nostra materialità e la spiritualità si incontrano. E’ il generatore della nostra coscienza individuale e il portale per il collegamento nel Tutt’Uno.

Il DNA quindi rappresenta il mezzo fisico di uno stato quantico. Non dissimile dal “Reticolo Cosmico” sviluppato da Peggy Phoenix Dubro, (“Il Reticolo Universale di Calibrazione”), brillante oratrice internazionale e insegnante i cui molti talenti le hanno fatto guadagnare un posto nell’arena del “nuovo pensare”. Il Reticolo è l’energia dell’Universo; si trova dunque ovunque, incluse le varie dimensioni attraverso cui l’Universo stesso si manifesta.

È all’interno di tutta la materia ed è disponibile in ogni momento. Il Reticolo Cosmico ha in sé un’energia illimitata, un’enorme potenza e contiene amore profondamente consapevole. La vita stessa è un atto creativo consapevole e sacro. Il DNA conserva le istruzioni chimiche molecolari per la riproduzione cellulare. E’ uno stampo per la riproduzione di tutte le proteine che si trovano nelle cellule di un organismo. Dalle più antiche descrizioni delle origini dell’essere umano fino ai più avanzati traguardi scientifici recenti, è ormai chiaro che la nostra esistenza, la nostra crescita e la nostra stessa spiritualità hanno origini da un’Intelligenza Universale Comune.

La nostra specie, sebbene sia costituita da una fitta rete di misteri, è una creazione continua, giorno dopo giorno. Una sapienza che ci colloca all’interno della stessa creazione come partecipatori attivi. In quanto espressione del potere della creazione, solo noi umani partecipiamo agli eventi del nostro mondo, creiamo la qualità della nostra vita e abbiamo il discernimento necessario per compiere scelte che ci permettono di divenire persone migliori.

La duplicazione del DNA è quindi un momento critico poiché in esso la Vita rimette in gioco, rischiando di perderlo, il patrimonio di progetti che è stato accumulato in miliardi di anni di evoluzione. Tutte le Teorie del Caos, Equazioni non Lineari, Frattali e fisica quantistica portano alla stessa conclusione: esiste una Potenza Generatrice che trascende la materia, uno stato d’ordine Creativo e Intelligente.
La materia, la vita, la coscienza fanno parte della stessa energia e della stessa vibrazione universale e sono qualità emergenti di un sistema altamente complesso e stabile nel tempo.

Non esiste una gerarchia delle strutture, ma una relazione di reciproco amore creativo fra le parti del Tutto. Non riusciamo a capire il Tutto perché, analizzando scientificamente i vari eventi, non ci poniamo allo stesso livello delle leggi che governano il Tutto. Ecco il motivo per cui riusciamo a comprendere il funzionamento di un determinato organismo, ma non a capire la sua effettiva esistenza. Ci limitiamo nelle nostre stesse convinzioni. “La vita, come risultato della propria complessità strutturale funzionale, non può essere risolta nei suoi costituenti chimici e spiegata nella sua interezza da leggi fisiche e chimiche che operano a livello molecolare” spiega Stefen Gould, (“Il sorriso del fenicottero”).

I sistemi complessi sono sistemi aperti, dove avviene una continua riorganizzazione dell’energia e della materia e soprattutto dell’informazione, portando il sistema stesso ad una sensibilità multidimensionale del contesto.

In effetti è estremamente improbabile che i composti fondamentali della materia vivente siano il risultato dello scontro casuale di atomi di idrogeno, ossigeno, carbonio e azoto, per citare solo quelli fondamentali. La cosa diventa poi assurda se si considera che le prime molecole complesse avrebbero avuto a disposizione meno di un miliardo di anni per organizzarsi a partire dagli elementi semplici, e un miliardo di anni rappresenta un tempo molto limitato per questo genere di operazione. La vita sulla Terra si basa su una serie di molecole molto complesse, con strutture accuratamente modellate. Anche negli organismi più semplici il DNA contiene milioni di atomi e la loro esatta sequenza è cruciale. Non si può avere una sequenza casuale, perché il DNA è il “manuale di istruzioni” in base al quale si sviluppa l’organismo. E’ sufficiente cambiare pochi atomi perché la struttura dell’intero organismo sia a rischio. Se ne cambiamo troppi, l’organismo non si forma affatto.

La situazione è simile alla sequenza di parole di un romanzo. Se si cambia qualche parola a caso qua e là, è facile che il testo ne esca stravolto. Se si rimescolano tutte le parole, con ogni probabilità quello che viene fuori non è più un romanzo. La vita richiede centinaia di migliaia di proteine specializzate, per non parlare degli acidi nucleici.

La probabilità contrarie alla sintesi puramente casuale delle sole proteine sono circa 1040000. Al confronto, ottenere un poker 1000 volte di seguito, sarebbe veramente un gioco da ragazzi (2). E’ nota l’osservazione dell’astronomo Fred Hoyle, secondo cui le probabilità che un processo spontaneo metta insieme un essere vivente sono analoghe a quelle che una tromba d’aria, spazzando un deposito di robivecchi, produca un Boeing 747 perfettamente funzionante; oppure una talpa, digitando a caso le lettere di una tastiera, abbia la capacità di scrivere il paradiso della divina commedia.

Una “coerenza” in-formativa attiva che genera vita in divenire, nella quale ogni cosa e ogni evento non è separato, ma presenta una natura “partecipativa”; la stessa coerenza che tiene unite dinamicamente, simultaneamente, istantaneamente e con equilibrio le particelle, gli atomi, le molecole e le cellule del nostro stesso corpo. La probabilità della formazione di una sola molecola proteica è pari a 1 su 10300. La probabilità che questo 1 accada è praticamente impossibile. (In matematica, le probabilità inferiori a 1 su 1050 sono considerate “probabilità zero”). Se la formazione accidentale di anche una sola di queste proteine è impossibile, è miliardi di volte ancora più impossibile che circa un milione di queste proteine si riuniscano in modo corretto casualmente e costituiscano una cellula umana.

Le probabilità che anche una sola semplice molecola proteica si sia formata per caso in un brodo organico sono una su 10¹¹³ (una su un numero tanto grande che è composto da 1 seguito da 113 zeri). Per darne l’idea lo scriviamo per esteso: si tratta di una sola probabilità su ben:
100.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.
Secondo i matematici il verificarsi di questa probabilità non è ragionevole. I matematici scartano già – nella convinzione che non si verificherà mai – una probabilità che sia una su 1050.

Per avere una idea della probabilità di cui si sta parlando, si tenga presente che il numero espresso da 10¹¹³ rappresenta una quantità superiore a quella di tutti gli atomi presumibilmente presenti nell’universo. Sarebbe come puntare un sol numero su una roulette che abbia:
100.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000.000 numeri e vincere!

Possiamo fare un paragone con il popolare gioco del Superenalotto, in cui si tratta di indovinare sei numeri su 90. La combinazione vincente ha una sola probabilità su 622.614.630. Molto scarsa, ma ogni tanto qualcuno vince. Improbabile, ma non impossibile. Ben altra cosa è la probabilità richiesta dalla teoria evoluzionistica.

Il nostro DNA(3) possiede un campo vibratorio ed elettromagnetico che è molto   sensibile ai nostri stessi pensieri. L’onda del DNA può cambiare a secondo dello stato d’animo dell’individuo. La spirale può stendersi od accartocciarsi, a seconda che siamo in stato di debolezza, di depressione od al contrario, in uno stato creativo o di felicità.

 

Siccome tutte le informazioni del nostro presente, passato, futuro prossimo, sono già inserite nel DNA e precisamente negli Elettroni che compongono gli Atomi dei Geni del DNA, in certe condizioni fisiologiche in cui il DNA percepisce di essere nel posto giusto, ove egli ha già l’informazione delle coordinate del luogo, i geni del DNA rilasciano circolare l’informazione fornita dagli Atomi entro contenuti e tutti Cromosomi si mettono a “vibrare” dando quella sensazione forte di presenza sul luogo, all’Essere; gli Elettroni e gli Atomi dei Geni potrebbero essere “già stati sul posto” con altri corpi oppure potrebbero rivedere e risentire il programma del tipo di vita scelto per lareincarnazione e di conseguenza vissuto nel futuro fisico con il nuovo corpo.

Il Dr. Berrenda Fox medico olistico presso l’Avalon Wellness Centre di Mt. Shasta della California ha ribadito che si stanno formando altre eliche(4). Molti sono a conoscenza di questo sviluppo. Molte religioni parlano del cambiamento e sanno che avverrà con diverse modalità.

Noi sappiamo che sarà un cambiamento positivo anche se a livello fisico, mentale ed emozionale può essere frainteso e provocare spavento. I vecchi paradigmi non potranno più esistere, eppure lottano per mantenere il potere, ma non c’è dubbio, la trasformazione è in atto. Coloro tra noi che hanno scelto di vivere questi tempi sono i precursori di una nuova specie.

Un cambiamento cellulare può dare l’effetto di sentirsi come se non si fosse qui, presenti. L’informazione genetica di un organismo, il suo genoma, risiede dunque nei geni, ossia in quelle sequenze di basi che codificano proteine. Ma questo è solo il 2% circa dell’intera sequenza di basi del DNA. Tutto il restante 98% sembra essere vuoto, dal momento che non sono stati identificati geni, e non si capisce quale funzione abbia. Per questo è stato chiamato junk DNA o DNA spazzatura. Studi di neurologia indicano una predisposizione del cervello umano verso l’Assoluto e la trascendenza. Le pratiche spirituali indiane da millenni sono volte ad incrementare queste funzioni. La fioritura del pensiero scientifico sembrava aver tratteggiato la fine della fede, la sparizione della spiritualità trascendente. Dean Hammer, genetista degli Istituti Nazionali per la Salute degli Stati Uniti, afferma ne “Il gene di Dio”, che “La spiritualità è una delle nostre eredità di base; è, di fatto, un istinto. Abbiamo una predisposizione genetica per le credenze spirituali”.

Newberg(5) ha una certa esperienza del divino tra gli umani. Ha lungamente studiato le immagini dei cervelli di monaci e volontari di varie confessioni in stato dimeditazione o preghiera profonda. Ha così potuto osservare i fenomeni neuronali che contemporaneamente avvengono nei momenti di massima concentrazione. Newberg ha scritto: “Siamo biologicamente programmati per trovare un senso alle nostre vite. Tuttavia, il fatto che Dio sia una semplice creazione del nostro cervello o meno, ancora non è stato provato scientificamente”.

Uno dei pionieri nella ricerca di Dio nel labirinto neuronale fu Michael Persinger, neuroscienziato della Laurentian University del Canada, che 20 anni fa scrisse un saggio intitolato “La base neurofisiologica della fede in Dio”. Persinger era interessato a studiare il perché persone appartenenti a diverse religioni, culture e livello socioculturale, potevano sperimentare stati di illuminazione spirituale tanto simili. Il nostro DNA risponde, così come la Matrice dell’Universo (o Reticolo Cosmico – Cosmic Lattice), alla consapevolezza umana. Il puro intento e l’amore sono i più potenti catalizzatori per qualsiasi creazione tanto fuori che dentro di noi.

Il DNA comunica e riceve informazioni dalla consapevolezza umana (conscia o inconscia che sia) tramite l’elettromagnetismo. Il DNA ha una natura elettromagnetica. Non è importante ai fini dell’informazione solo la composizione della sequenza degli aminoacidi all’interno del DNA, ma anche l’attorcigliamento, la torsione delle sequenze.

L’attorcigliamento è variabile e questo determina una modulazione del campo elettromagnetico. I minuscoli campi elettromagnetici presenti nel DNA permettono il trasferimento dell’informazione e la modulazione della comunicazione all’interno del codice. In base all’informazione ricevuta il codice “risponde”, agisce, trasmette, può modificarsi.

Il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione. A questo proposito è stata messa a punto una tecnica per archiviare quantità enormi di dati sul più piccolo dei supporti, il DNA, che può resistere per migliaia di anni. Se ne parla da qualche anno e ormai gli ultimi ostacoli sembrano essere superati, se è vero che ricercatori dello European Bioinformatics Insitute sono riusciti a memorizzare in un filamento sintetico di DNA svariate foto, i sonetti di Shakespeare e persino la registrazione audio del celeberrimo discorso di Martin Luther King, I have a dream. Parole appropriate, visto che lo stoccaggio dei dati in DNA sintetici rappresenta il sogno dell’informatica di nuova generazione.

L’archiviazione su DNA è già economicamente valida per archivi storici e governativi. Al momento il tutto è ovviamente molto costoso. Ma una volta dimostrata la fattibilità tecnica dell’impresa, spetterà all’avanzamento tecnologico e industriale abbattere i costi in meno di dieci anni. Il prossimo passo sarà quello di creare un hard disk fatto di DNA, che possa essere impiegato all’interno dei computer. L’esperimento allo European Bioinformatics Institute ha portato ad archiviare finora solo 700 kb, ma un hard disk al DNA in futuro potrebbe stoccare anche un intero zetabyte di dati, cioè mille miliardi di miliardi di byte.

I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell’apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base. Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.

Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA. L’esperimento più impressionante eseguito dal gruppo di Garjajev è la riprogrammazione delle sequenze di codoni del DNA usando la luce laser modulata. Dalla loro scoperta della sintassi grammaticale del linguaggio del DNA, sono riusciti a modulare luce laser coerente e persino onde radio e ad aggiungere semantica all’onda portante (significato).

In questo modo sono riusciti a riprogrammare il DNA in organismi viventi, usando le corrette frequenze risonanti del DNA. La scoperta è che il linguaggio parlato può essere modulato nell’onda portante con lo stesso effetto riprogrammante. Il nostro DNA può essere riprogrammato semplicemente dal linguaggio umano, se le parole sono modulate sulle corrette frequenze. L’emozione diviene energia in movimento, e-mozione, inviandolo al DNA di ogni cellula del corpo come luce laser coerente in grado di modulare i codoni del DNA.

Garjajev e altri in un documento intitolato “DNA wave Biocomputer” postulano che il DNA sia un computer biologico intelligente. Un apparato intelligente in grado di immagazzinare e recuperare informazione biologica da tutte le cellule del corpo, connettendo i cromosomi di tutte le cellule in un continuum olistico, una specie di internet biologico dentro il corpo. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così “cunicoli magnetizzati”.

I “piccoli buchi”” sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate)(6).

Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell’Universo, attraverso i quali si può trasmettere l’informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza. (ed al VuotoQuantoMeccanico).

Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in stato di rilassamento. In Natura, l’ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in “organizzazioni stato” di insetti lo prova drammaticamente. L’uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più sottile come “intuizione”.

Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare. Apparentemente, la regina invia i “piani di costruzione” anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva.

Nell’uomo l’ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un’informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l’energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA.

A fronte di questo effetto Peter Gariaev(7)(a capo dell’equipe russa) arriva ad ipotizzare la ragione per cui alcune donne sembrano generare figli con caratteristiche genetiche del precedente partner; se infatti una donna bianca ha avuto un primo partner dalla pelle nera e successivamente genera un figlio da un padre bianco, il figlio potrebbe nascere pelle mista. Tale mix genetico sarebbe forse correlato all’effetto DNA fantasma.

Dopo aver effettuato moltissimi esperimenti Gariaev afferma che il cosiddetto DNA spazzatura (il 90% della sequenza genomica) che fino ad oggi sembra non avere alcuna funzione, in realtà sarebbe la parte più misteriosa e importante della molecola, la parte dove si immagazzinerebbero le informazioni e dove avverrebbe la comunicazione col resto del corpo umano. D’altronde è recente la notizia secondo cui ricercatori americani avrebbero memorizzato un libro all’interno di una sequenza di DNA, confermando il progresso tecnologico e conoscitivo ormai raggiunto.

L’equipe infine ha analizzato, grazie ad alcuni linguisti, la sequenza delle quattro basi fondamentali: adenina, citosina, guanina e timina. Confrontando le sequenze genetiche e il modo cui sono disposte hanno riscontrato una sintassi e una semantica simile a quella delle lingue umane.

Parallelamente alle ricerche russe lo scienziato Glen Rein ha compiuto una serie di esperimenti sugli effetti nel DNA e delle emozioni umane.
Il DNA infatti sembra percepire i diversi stati emotivi delle persone modificando la forma e la lunghezza degli avvolgimenti; se un individuo prova emozioni positive (amore ed empatia) il DNA reagisce allungandosi, se le emozioni sono negative (rabbia o disprezzo) si contrae. Sembra dunque esserci una connessione tra i sentimenti delle persone e la forma del DNA.

Ricordiamo: “Tutto è vibrazione- Informazione e Coscienza”: partendo da questa affermazione, Joel Sternheimer e i suoi collaboratori sono arrivati ai principi e alle applicazioni della musica delle proteine: le proteodie. La base di questi studi sono le “frequenze in serie” o “risonanze su più livelli”. In parole semplici, ad ogni proteina corrisponde una melodia specifica costruita a partire dalle onde emesse dagli amminoacidi che la compongono. Gli amminoacidi, componenti essenziali delle proteine, si assemblano seguendo le indicazioni di un codice presente nel DNA, che viene copiato nell’RNA Transfer, o RNA messaggero(8).

È proprio nel momento nel quale i vari amminoacidi si attaccano fra di loro che questi emettono una frequenza ben specifica, e la frequenza delle onde emesse è proporzionale alla massa della molecola dell’amminoacido. La più straordinaria escursione nella inosservabile armonia della natura è stata compiuta anni fa da un ricercatore giapponese operante in California: Susumu Ohno, del Beckman Research Institute of the City of Hope, Duarte. Ohno è riuscito a produrre melodie musicali dalla struttura del DNA. Persino i geni si sarebbero formati attraverso la ripetizione di piccolissimi moduli originari sub-genici.

L’operazione di Ohno e del suo amico musicista è stata piuttosto semplice. Egli ha convertito ognuno dei quattro nucleotidi (A, G, T, C) in due possibili note in chiave di violino: A in do-re, G in mi-fa, T in sol-la, C in si-do concedendosi l’arbitrio di scegliere tra le due per esigenze musicali. Il genetista giapponese ha disposto queste notazioni sul pentagramma e ha rivelato musicalmente le armonie primordiali della vita. Quando la vita prese a comporre morfologie, il, DNA, i geni e i cromosomi c’erano da centinaia di milioni di anni. Sono innumerevoli le reazioni tra amminoacidi che si svolgono allo stesso tempo in una cellula, e sono milioni le cellule che compongono una pianta o un essere umano. Quindi non si può parlare di un singola melodia prodotta da un amminoacido, ma di un’infinità di vibrazioni che entrano in risonanza, amplificando la frequenza a diversi stadi dell’organizzazione di un organismo vivente. Si tratta di frequenze in serie perché queste onde sono capaci di una comunicazione con tutti i livelli dell’organismo: i diversi livelli di organizzazione della materia.

La mancanza di una teoria biologica che correli le   due principali forme di energia – elettromagnetica e di Informazione – ci ha portato a ritenere che solo il DNA contenga informazione per la sua particolare codificazione delle sequenze proteiche. Tale concezione che conduce a considerare che l’informazione genetica sia una casualità peculiare non prende in minima considerazione il rapporto complementare   tra l’Acqua e la Vita e cioè la relazione piu completa tra forma ed Informazione(9).

Quando guardiamo all’opera ogni cellula del nostro corpo, non possiamo impedirci di essere meravigliati davanti al sapere che c’è per costruire il nostro corpo dalle due cellule iniziali del momento della fecondazione, fino all’essere formato, con tutti gli organi e le sue potenzialità. In un’enorme diversità di aspetti, la natura ci presenta una grande unità di meccanismi fondamentali, dal più piccolo al più grande. E’ quello che giustifica la ricerca delle cosiddette teorie unitarie, che hanno l’ambizione di comprendere in alcune leggi naturali solamente, ma di vasta portata, la spiegazione del comportamento di tutta la materia, dall’atomo alle stelle e alle galassie.

L’unità dei fenomeni permette di utilizzare a volte la conoscenza del più piccolo per meglio spiegare il più grande, e a volte il contrario. E’ così che lo studio della luce, prima fatto sulla terra e gli elementi chimici che contiene, ha permesso poi di spiegare la costituzione e il fondamento delle stelle, analizzando la loro luce.

Il DNA quindi in base a tale modello teorico, non e più visto soltanto come la banca dati per la    codificazione materiale delle sequenze Proteiche, ma anche come un sistema di comunicazione e coordinamento della bio-informazione non locale, nella quale si assiste al fenomeno dell’entanglement. Le particelle sono correlate, sono entangled così com’era tutto collegato al momento del big bang e ciò significa che tutto si sta ancora toccando. Lo spazio è solo l’artificio che ci da l’illusione che le cose siano distanti tra loro.

L’entanglement ci dimostra che TUTTO è collegato. La differenza con il passato è che prima ci veniva semplicemente detto che il collegamento esisteva; attraverso un gergo tecnico come “dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali” ci veniva detto che un’azione compiuta qui ha un effetto là. I nuovi esperimenti, però, ci fanno fare un ulteriore passo avanti. Le ricerche dimostrano che possiamo usare la connessione consapevolmente e questo spalanca le porte alla possibilità di farci attingere allo stesso potere che fa muovere l’universo.

Per capire la funzionalità di comunicazione a distanza del metabolismo cellulare, la struttura a doppia elica del DNA può essere considerata come una “ANTENNA RICE-TRASMITTENTE” capace di regolare, come sistema di controllo a più livelli di frequenza, tutto il ciclo temporale di informazione cellulare.

Un ingegnere russo di nome Georges Lakhovsky negli anni ’20 ipotizzò che la base della vita non fosse la materia ma la vibrazione che dà origine alla materia stessa. Sviluppò inoltre una teoria, rivoluzionaria per l’epoca dicendo che le cellule, i tessuti e gli organi agissero come delle “antenne” capaci di emettere e ricevere onde come degli apparecchi radio. La sua teoria, in pratica, consiste nell’affermare che le cellule riproducono dei circuiti oscillanti in miniatura. Nei suoi testi, Lakhovsky scrive che ogni malattia cellulare è la conseguenza di uno squilibrio vibratorio. Virus e batteri combatterebbero contro le cellule sane in una specie di “braccio di ferro” di radiazioni, chi la emette più forte e in modo continuativo condiziona il risultato.

Le cellule che oscillano in modo irregolare, sono quelle destinate a soccombere, quando invece la vibrazione cellulare è forte, i batteri muoiono, riportando la salute alle cellule. I circuiti oscillanti sono dispositivi che permettono di utilizzare l’origine delle onde elettromagnetiche naturali per conservare l’equilibrio oscillatorio cellulare, mantenendo la salute o, in caso di destabilizzazione, ristabilizzarla.

Anche il DNA è una molecola particolarmente polare, è stato calcolato che è l’antenna più potente e più efficiente esistente in natura e certamente nessun uomo sarebbe in grado di costruirne una altrettanto efficiente, almeno per ora. Anche il nostro DNA quindi risente dell’effetto del campo magnetico terrestre per cui anche la nostra manifestazione fisica e materiale può cambiare. Sia la nostra coscienza che il nostro corpo possono cambiare, se immessi in un campo magnetico divers .

La sequenza dei codoni del DNA non codificante segue le regole di una sintassi. Nella sequenza di queste triplette esiste una struttura definita e logica, come un linguaggio biologico. La ricerca ha inoltre rivelato che i codoni formano veramente parole e frasi come il nostro linguaggio umano segue regole grammaticali.

Ora per la prima volta nella storia le origini del linguaggio possono essere attribuite sorprendentemente al DNA(10)I cromosomi del DNA acquisiscono informazione illimitata dai metabolismi che avvengono in ogni singola cellula che poi produce segnali elettromagnetici regolatori come risposta. Tutti i miliardi di cellule che costituiscono il nostro corpo sono in comunicazione istantanea tra loro. In termini quanto meccanici, sono connesse non-localmente. Questo permette la regolazione coerente della coordinazione degli innumerevoli eventi biochimici complessi nel nostro corpo. Lo scambio di informazione nel corpo tramite sistema nervoso e le diffusioni biochimiche intercellulari, sono processi troppo lenti per spiegare la risposta istantanea del nostro corpo a stimoli esterni o l’incredibile coerenza delle nostre funzioni corporee.

Il linguaggio dei geni è antichissimo rispetto a qualsiasi linguaggio umano apparso nel globo. E’ anche concepibile che la stessa grammatica del DNA sia servita come stampo per lo sviluppo del linguaggio umano.

Altra prova che il nostro corpo è un bio sistema super coerente viene da Cleve Backster. Cleve ha provato che le cellule isolate dal corpo umano rimangono ancora in comunicazione col nostro corpo anche se vengono trasportate lontano. Ha usato due macchine della verità, una connessa ad un volontario, l’altra a campioni di cellule prese dalla sua bocca e posizionate a dodici km dalla sua persona. Backster ha provato che modifiche nello stato emozionale della persona sotto test venivano riflesse nei due rilevatori allo stesso tempo, quello collegato al corpo della persona e quello collegato alle cellule isolate.

L’unica spiegazione per questo esperimento è che tutte le nostre cellule corporee sono collegate non-localmente e non importa quanto siano separate, questo collegamento rimane anche se sono isolate dal corpo. In base alla non-località quantistica degli organismi, si estende non solo all’ambiente locale dell’organismo, ma anche oltre esso fino all’intero universo. E’ anche difficile immaginare come nuove complete specie si sviluppino dai predecessori, dato che richiede una quantità abbondante di mutazioni coerenti spontanee e simultanee per produrre le nuove caratteristiche di una nuova specie.

“La natura è rivelazione in sé stessa. In natura si manifestano forze visibili ed invisibili che influenzano le cose, i fenomeni, l’uomo. Shen sono tutte le forze soprasensibili. Shen è qualsiasi energia o forza soprasensibile che vivifica la natura. Shen è qualsiasi energia o forza soprasensibile che influisce sulla vita umana. Shen sono gli aspetti più sottili dell’individuo umano, il Qi più puro, più evanescente. Lo spirito come coscienza. L’autentica conoscenza di sé e delle cose.”(Tao Te Ching)

Il Dr.Bruce Lipton comunque non concorda con questo assioma del Darwinismo e dice che le stesse cellule hanno l’abilità di riprogrammare il proprio DNA perfettamente quando l’ambiente esterno lo richiede. Il genetista di Harvard, John Kearns, ha rilasciato la prima prova per l’ipotesi del Dr.Lipton nel 1988. Ha messo dei batteri che non potrebbero digerire lattosio in un ambiente che contiene solo lattosio, divenuto così l’unica fonte di nutrimento. Invece di morire, questi batteri hanno riprogrammato il proprio DNA in modo da poter sopravvivere e nutrirsi di lattosio.

Lipton quindi è un’altra fonte indipendente che afferma la possibilità di riprogrammazione del DNA. Il fondatore della teoria del Progetto Intelligente è Michael Behe che ha lanciato la sua teoria dell’evoluzione in una pubblicazione intitolata “Darwin’s Black Box”.

La teoria del Progetto Intelligente afferma che la vita sulla Terra è il risultato di un progetto intelligente piuttosto che di un processo non guidato basato su tentativi ed errori. Gli aderenti alla teoria del Progetto Intelligente, diversamente dai creazionisti, riconoscono che la vita sulla Terra si è sviluppata in stadi dal progresso graduale tramite modifiche di adattamento seguite da balzi evoluzionistici che possono solo essere spiegati come risultato di una causa intelligente.

Note all’articolo:

(1) Braden Gregg, “Il Codice della Vita – Le origini divine del DNA”, Macroedizioni 2005

(2) Immagina di comprare una nuova automobile, una nuova lavatrice o un nuovo impianto stereofonico. Appena giunto a casa, apri il pacco con trepidazione e trovi il tuo bellissimo stereo integrato e compatto. Cerchi il manuale di istruzioni, ma stranamente non lo trovi: cerchi e ricerchi, ma il manuale non c’è. Allora torni precipitosamente al negozio per chiedere spiegazioni. Ma il negoziante ti risponde che il manuale di istruzioni non esiste! Mentre tu ascolti incredulo, il negoziante illustra la strana situazione: per ovviare all’inconveniente del manuale mancante, diverse organizzazioni hanno provveduto a pubblicare dei manuali non ufficiali. Purtroppo però le rispettive interpretazioni si trovano in disaccordo sull’uso e sullo scopo di varie funzioni dello stereo. Vi sono perfino dei tasti che non trovano spiegazione in alcuna delle diverse interpretazioni. Continui perplesso ad ascoltare il negoziante, che accenna perfino a diverse controversie legali tra le diverse organizzazioni… Assurdo? Non tanto. Quando un bambino nasce, non porta con sé alcun manuale: non vi sono istruzioni in dotazione. In compenso esistono varie dottrine religiose, filosofiche e scientifiche che tentano di ovviare a tale inconveniente e spiegano che cosa devono fare gli esseri umani nella loro vita. Il guaio è che le diverse dottrine non sono sempre in accordo tra di loro: anzi, spesso si trovano in contrasto, e nel corso della storia vi sono state perfino delle guerre o delle rivoluzioni proprio per questi dissensi!

(3) Nel libro della Genesi nella Bibbia, è scritto che il “nome” del “primo uomo” è ADAM o ADAN; anagrammate questa parola e vi trovate la radice “ADN” che è “strano caso”, la parola scelta inconsapevolmente dall’uomo per identificare l’acido del DNA (desossiribonucleico) ovvero la cromatina: sostanza del nucleo cellulare nelle specie vegetali ed animali e che è capace di ricevere, mantenere, elaborare, trasmettere, informazioni sulla vita degli individui; essa oggi è altrimenti chiamata ADN o DNA.

(4 ) Nella doppia elica ci sono due strati di DNA combinati in una spirale. Secondo diversi studi, si stanno sviluppando dodici eliche. “Ho sotto osservazione tre bambini che attualmente hanno tre eliche di DNA”, ha ribadito il dottore ricercatore.

(5) Oltre all’aumento dell’attività nelle aree frontali, incaricate di centrare l’attenzione, dunque tipica degli stati di grande concentrazione e a quello del sistema limbico, gruppo di strutture associate alla memoria e all’emozione, Newberg ha osservato la sorprendente diminuzione di attività dei lobi parietali, situati all’incirca sotto le fontanelle, di entrambi gli emisferi. Si tratta, grosso modo, della zona in cui risiede il senso dell’Io, dove origina il senso dell’individualità. La riduzione dell’attività di questa zona, durante la meditazione o la preghiera, ha come conseguenza lo sfumare del senso di frontiera tra l’Io e l’esterno e porta ad una sensazione di comunione con l’universo, di appartenenza al Tutto. Esattamente ciò che descrive chi raggiunge un alto grado di trascendenza spirituale, di misticismo.

(6) Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s’innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico.

(7) Ma il gruppo di Gariaev e Poponin si è spinto oltre giungendo a scoperte davvero incredibili. Utilizzando uno speciale laser che converte il raggio in onde radio a 632,8 nm, i russi sono riusciti a manipolare il DNA senza dover eseguire le tipiche operazioni di taglio e reinserimento, ampiamente diffuse in Occidente. Ma non solo, tramite onde radio sono riusciti a guarire dal diabete alcuni topi senza eseguire nessuna operazione chirurgica; inoltre sono riusciti a catturare l’informazione genetica e a riprogrammarla in un altro essere vivente.

(8) Poiché la decifrazione musicale del DNA si riferisce al nastro di alcuni geni, basterà fornire un’idea del tipo di scrittura chimica ricavabile dall’analisi di un gene. Si tratta di un messaggio lineare, costituito da quattro soli tipi di “lettere” (i nucleotidi), disposte consecutivamente e senza interruzioni, per qualche centinaia di battute. Le lettere sono simbolizzate con le cifre A, G, T, C. È una musica tonale, garbata, caratterizzata dalla ricorrenza di un tema musicale dominante e dalle sue variazioni. Bach, chopiniana. Il ritorno del motivo esprime quella ricorrenza ripetitiva che il DNA dei geni serba nel suo messaggio. La chiave musicale consente di rendere la ripetizione di un modulo chimico un motivo musicale ritornante, in un ritornello.

(9) Nel vecchio paradigma delle Scienze Biologiche, il DNA e’ stato visto    come un sistema parzialmente indirizzato alla codificazione delle Proteine, ma in tal modo non si è presa in considerazione la questione decisiva di come le    attività di produzione protetica dovevano essere coordinate da un sistema di sequenziamento temporale assai preciso e puntuale.

(10) I cromosomi del DNA acquisiscono informazione illimitata dai metabolismi che avvengono in ogni singola cellula che poi produce segnali elettromagnetici regolatori come risposta. Tutti i miliardi di cellule che costituiscono il nostro corpo sono in comunicazione istantanea tra loro. In termini quanto meccanici, sono connesse non-localmente. Questo permette la regolazione coerente della coordinazione degli innumerevoli eventi biochimici complessi nel nostro corpo. Lo scambio di informazione nel corpo tramite sistema nervoso e le diffusioni biochimiche intercellulari, sono processi troppo lenti per spiegare la risposta istantanea del nostro corpo a stimoli esterni o l’incredibile coerenza delle nostre funzioni corporee.

Articolo inviato a FisicaQuantistica.it direttamente dall’autore
Articolo di Antonio Grosso
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DNA: Matrice del Pensiero Universaleultima modifica: 2014-04-17T14:56:42+02:00da subbuteo63
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