Terra cava. Il Mito di Agarti e l’Ammiraglio Richard E. Byrd

Iniziare ad esporre il tema di questo intervento non è semplice non perché non vi siano spunti, ma perché ce ne sono troppi, si potrebbe iniziare con un approccio scientifico partendo da quanto ipotizzato da eminenti scienziati, o in modo più “frivolo” da romanzi di fantascienza, oppure da quanto riportato in modo allegorico ed ermetico da testi esoterici e assunti, spesso in modo distorto e sovente manipolato ad arte, quale credo.

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Senza indugiare oltre, come riportato dal titolo, mi confronterò con il tema della “terra cava” e con la giusta dose di insolenza affrontarne gli aspetti da prospettive insolite, facendo relazioni e collegamenti tra fatti ed avvenimenti anche distanti tra di loro nel tempo e nel contesto.
Stando alla geofisica che ognuno di noi a potuto apprendere dai banchi di scuola nelle lezioni di scienza o geografia, l’idea che il nostro pianeta possa essere in realtà una sorta di gigantesco guscio cavo, appare al quanto balzana e di difficile razionalizzazione per quei processi fisici e/o chimici che possono aver portato a questo risultato, risultato che coinvolgerebbe non solo le modalità con cui si è formato il nostro pianeta, ma comporterebbe se non una ri scrittura di quello che è stato scoperto fino ad oggi, ma quantomeno a darne una rilettura approfondita e apportare parecchie revisioni, con un cambio drastico di quelli che sono gli impianti cosmogonici e cosmografici.

Tralasciando per il momento le ipotesi della genesi di una si tale meraviglia, dato che questo intervento è abbastanza lungo, vorrei affrontare la faccenda da una prospettiva diciamo più “umanista” che scientifica e nello specifico, quando si tratta il tema della terra cava, sembra inevitabile il dover affrontare la questione di quello che è stato definito con “esoterismo nazista”.
Stando a quanto emerge, sembrerebbe che i primi a “mettere il cappello” sull’ipotetica Agarti o Agartha fossero proprio gli adepti di una società segreta o semi segreta denominata Thule-Gesellschaft fondata nei primi anni del 900 e secondo le loro risultanze dallo studio di miti e leggende nordiche ad essi spetta il primato sia per quanto riguarda la discendenza dai popoli antichi che un tempo abitavano la superficie e rifugiatisi nel continente sotterraneo, sia quali legittimi titolari del diritto su quei territori rispetto tutte le nazioni.

Nel modo più assoluto non è mia intenzione giustificare ne difendere coloro che in grande misura rappresentarono lo spirito più intimo ed oscuro del nazionalsocialismo ed ebbero un ruolo guida in quelle che furono le folli decisioni del leader incontrastato e delle gerarchie militari, politiche ed industriali; il mio intento è quello di mettere a fuoco ed in quadrare meglio il ruolo della società Thule nell’intera vicenda.
Per quanto radicale e reazionario fosse il postulare di questa società semi segreta, orientata più verso il mondo magico ed esoterico che politico ideologico, sono convinto che se nella Germania dopo la prima guerra mondiale avesse prevalso un partito di orientamento comunista invece del partito nazionalsocialista, oggi invece di parlare di esoterismo nazista, si parlerebbe di esoterismo comunista, questo per dire in definitiva che la Thule utilizzò e sostenne il potente di turno per perseguire i propri fini ed obiettivi, cosa che avrebbe comunque fatto con qualsiasi altro tipo di assetto politico, in quanto le condizioni specifiche del periodo storico-economico ne offrivano tutte le possibilità e potenzialità.

Detto questo, la Thule oltre a fondare il proprio credo nelle leggende e nei miti nordici, se non stravolgendone i contenuti travisandone le interpretazioni, abbia trovato conferme della veridicità delle loro teorie nelle opere di Halley e forse ancor più, a torto o ragione, alla teoria attribuita ad Euler sulla cavità terrestre, inoltre è probabile che un ulteriore rafforzamento della giustezza delle loro argomentazioni sia derivata o comunque dedotta dai romanzieri Willis George Emerson, Jules Verne, Edward Bulwer-Lytton, i quali, per l’appunto raccontano di questo mondo sotterraneo, descrivendone in modo più o meno esaustivo i contorni, scenari e natura in esso contenuti, nonché le possibili vie di accesso; un piccolo inciso, sono convinto che questi scrittori avessero attinto, quantomeno come spunto per i loro romanzi dalle opere o presunte tali degli scienziati di cui ho parlato in precedenza, in modo da darne una maggiore vividezza e realismo, analogamente a quanto fece Isaac Asimov nelle sue opere.
Ora la vividezza e il realismo espresso in questi romanzi, fu quasi certamente il motivo per cui fin dagli inizi della dittatura nazista, furono approntate missioni esplorative in ogni angolo della terra che in un modo o nell’altro avessero a che fare con il mondo sotterraneo e il popolo ariano.
Dunque gli intenti della Thule erano quelli di perseguire una unità dei “popoli purificati” e ariani della superficie sotto il 3° Reich per potersi ricongiungere con gli ariani della Neuschwabenland e finalmente dare inizio al mitico Reich millenario?
Se la Thule riteneva che la Germania potesse vincere la guerra contro il resto del mondo ed allo stesso tempo “depurare” le razze e dare il natale al mitico regno millenario, il sospetto che più di qualcuno soffrisse di manie di megalomanie è evidente.

Considerando l’enorme impegno economico e risorse umane impiegato dalla Germania nazista nell’approntare le missioni alla ricerca di qualunque indizio che facesse riferimento al popolo ariano e al loro regno, fa pensare che qualcosa di più concreto che non semplici speculazioni, illazioni e fantasie ci fosse realmente; dopo la caduta del regime nazista, molta documentazione inerente le missioni esplorative del 3° Reich finirono in mano degli alleati, soprattutto americane e sovietiche che diedero l’imput per una serie di missioni specifiche nell’antartico soprattutto da parte statunitense che in un modo analogo ricalcavano quelle tedesche; sono convinto che lo stesso fecero i sovietici, ma data la specificità del sistema politico-militare di queste missioni non se ne ha traccia, comunque il fatto che i territori di questa area del pianeta, nonostante le rivendicazioni di diverse nazioni, sottostà ad un trattato internazionale e quindi di fatto non appartiene a nessuna delle nazioni rivendicanti, ma sostanzialmente e qui la cosa dovrebbe incuriosire, sotto mandato americano dato che il Trattato Antartico è conosciuto anche come Trattato di Washington e quindi il garante del rispetto del trattato rientra nelle prerogative statunitensi.

Fonte immagine:http://traverse.npolar.no/historical-traverses/images/richard-e-byrd/image_view_fullscreen

Tornando alla società Thule, tenendo in considerazione quanto è accaduto per gli scienziati e ingegneri del progetto missilistico tedesco di Peenemünde, è estremamente probabile che membri e responsabili della Thule ottennero in modo simile ed analogo lo stesso trattamento di “grazia”, purché collaborassero attivamente e senza reticenze nel fornire tutto il know-how di cui disponevano; dunque che l’allora denominata Thule-Gesellschaft sia stata “assorbita” dal complesso militar-industriale statunitense?
Tutte le missioni dell’ammiraglio Ricciard E. Byrd rientravano fin dall’inizio in un piano “parallelo” a quello nazista ed in una strategia a più ampio respiro per proseguire, verificare e in prospettiva instaurare contatti con i popoli del territorio sotterraneo?
Certamente la nazione che avesse un rapporto esclusivo o quantomeno preferenziale con una civiltà tecnologicamente avanzata la porrebbe in una condizione di estremo vantaggio rispetto le altre; se per caso provassimo a ipotizzare che il lavoro di Von Braun possa aver avuto origine o perlomeno spunto da quanto scoperto dalle missioni “sponsorizate” dalla Thule, bhé il così detto “foll-out” tecnologico è stato decisamente ed incontestabilmente enorme rispetto la tecnologia e le conoscenze di quei tempi, se poi si considera il livello tecnologico e scientifico a cui si è giunti oggi a seguito di quel “cascame”, è facile intuire la portata di un ipotetico “scambio culturale”.

Un indizio che lascia sospettare che la società Thule sia stata inglobata nell’apparato militar-industriale deriva a mio avviso, da differenti versioni dell’ormai famoso diario segreto o personale dell’ammiraglio Byrd, resoconto della missione del 19 febbraio 1947, in alcune delle versioni disponibili su diversi siti web che riportano più o meno integralmente questo documento, appaiono alcuni termini indubbiamente tedeschi quali “FLUGELRADS” e “Auf Wiedersehen”.
Una delle versioni che riportano queste parole è disponibile all’indirizzo web:http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.64.1, mentre la versione disponibile a quest’altro indirizzo http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/tc_byrd.htm, non ne fa assolutamente cenno ne riferimento.

Le possibili interpretazioni di questo fatto possono essere tre, la prima, inserendo questi specifici termini nel resoconto, qualcuno vuol comunicare a qualcun altro che nonostante tutto l’excursus storico, la Thule-Gesellschaft è ancora in essere e nonostante i nuovi referenti opera al raggiungimento dei propri fini.
La seconda è che qualcuno abbia alterato il testo al fine di millanteria e gettare oscure ombre sulle gerarchie militari e politiche statunitensi, insinuando in modo subdolo di collusione o peggio di condivisione degli ideali nazisti o neonazisti.
Terza interpretazione, che i suddetti termini siano stati censurati al fine di evitare le scomode interpretazioni di cui sopra.

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Ora in considerazione di quanto riferito nel resoconto dell’ammiraglio e da quello che traspare di quella civiltà, ci si deve domandare come sia possibile conciliarne la profondità e saggezza con l’ideologia e le visioni di chi ispirò e sostenne il primo regime sanguinario del secolo scorso.
Qualcosa a mio giudizio stona, perché da quello che si legge e desume da quanto riferisce l’ammiraglio questa civiltà adotta una politica di “non interferenza” nelle vicende umane ed è avulsa da quelle che sono le logiche di potere tipicamente terresti, questo è un popolo non belligerante e comunque pacifico, quindi mi domando, se effettivamente vi fosse una “affinità” di ideali e visioni con i postulati nazisti, allora non resta che pensare che il ragguaglio sulle loro intenzioni espresse dal Maestro serva a sviare eventuali sospetti sulle loro reali intenzioni?
D’altro canto, è altrettanto doveroso chiedersi del perché, nell’ipotesi di intenzioni ostili, non abbiano realizzato i loro piani quando l’umanità era ben lungi dalle conoscenze tecniche e scientifiche di cui dispone oggi e maggiormente più con il tempo che passa?
Queste persone o entità in quale relazione si pongono nei nostri confronti?
Questa domanda ha una rilevanza non indifferente perché da quella che potrebbe essere la risposta, il “quadro generale” più assume contorni e tinte decisamente differenti; comunque stando al resoconto dell’ammiraglio, costoro non hanno mai interferito con la storia umana, ma si sono cominciati ad interessare di noi quando la nostra specie ha cominciato a “giocare” con l’energia nucleare.

Vorrei chiarire che non c’è astio in quello che dirò di seguito, ma semplicemente esporre in modo insolente alcuni aspetti su cui ritengo importante rimarcare; dunque, entriamo nell’ottica che costoro siano i nostri “fratelli maggiori”, da umano, se dovessi vedere il mio fratellino che gioca con la rivoltella, quantomeno e con le dovute cautele mi avvicino e lo disarmo, poi cerco di fargli comprendere quali e quanti rischi ha corso e può correre giocando con quell’arma, ora è evidente che un rapporto affettivo vero se pur minimo, devo averlo con questo fratello, altrimenti perché rischiare di essere colpito per disarmarlo ed evitargli rischi?
Dunque dove sono stati questi grandi e saggi fratelli in tutte queste oscure ere del nostro progredire?
E’ logico o quantomeno lecito pensare che ci stiano avvisando dei pericoli più per la loro che la nostra incolumità?
Una sorta di “carità pelosa”?
Sempre provocatoriamente, mi chiedo perché dovremmo ascoltarli, hanno mai dato prova o segno di una qualche benevolenza nei nostri confronti con uno qualsiasi dei tanti possibili aiuti che avrebbero potuto o potrebbero darci o più semplicemente come dice il Maestro “noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella barbarie della vostra civiltà, ma ora dobbiamo farlo poiché voi avete imparato a manipolare un tipo d’energia, quella atomica” come a dire, fintanto che vi scannate fra di voi va tutto bene, quando potreste causarci problemi, bhe interveniamo, ed allora dov’è la benevolenza e l’amore universale così tanto decantato?
Volendo prendere per forza per il verso sbagliato quanto il maestro dice, è senza dubbi un avvertimento chiaro e forte che qualora vi fossero le condizioni, non esiterebbero ad intervenire, e se pure in modo velato è altrettanto chiaro che l’intervento non sarebbe affatto pacifico.

Riprendendo l’esempio fraterno, i fratelli crescono assieme, se fossero nostri fratelli, noi di quale “mamma” saremmo figli visto che non sappiamo nemmeno con certezza dell’ effettiva loro esistenza?
Come ho detto è importante sapere e capire in quale ottica e relazione si pongono loro nei nostri confronti, non tanto per l’aspetto tecnologico, dove attualmente non c’è partita, ma piuttosto sul piano della specie, poi possiamo entusiasmarci al sentire alti e elevati pensieri di armonia e serenità, vibrare di felicità e provare le profonde ed intense emozioni, ma se queste sono strumentali e fungono da “anestetico”, preferisco una sana crisi d’astinenza, per quanto dolorosa e sofferta possa essere.

Tornando al resoconto dell’ammiraglio Byrd, egli afferma di aver osservato un grosso animale e stupito si rese conto che questi era un mammut, specie estinta cinquemila anni prima.
Considerando l’attendibilità ed affidabilità dell’ammiraglio, conseguenti la sua storia e la sua carriera, è difficile immaginare che imberbe pilota non riconosca eventuali effetti da ipossia, quindi quanto riferito corrisponde a vero; anche in questo caso questo particolare potrebbe avere alcune interpretazioni, non tanto sul reale resoconto ma piuttosto su quelle che potrebbero essere state le manipolazioni del resoconto stesso.
In prima istanza, il particolare è vero, quindi non vi sono dubbi, i mammut da qualche parte vivono tuttora, di conseguenza l’ecosistema che distingueva l’habitat di questi animali è ancora integro perciò altre specie tipiche sarebbero in essere o perlomeno quelle specifiche di quell’habitat.
Oppure, il particolare è stato aggiunto, analogamente ai termini germanici, quale ulteriore elemento di depistaggio e rendere ulteriormente inverosimile il resoconto in modo da poter gettare più facilmente discredito sul relatore.
In questa ottica anche il resto del racconto potrebbe essere una sequela di fantasie, che come lo stesso Byrd asserirebbe ricordano gli scenari da Buck Roger; che l’intera faccenda sia un cumulo di fantasticherie costruite utilizzando le farneticazioni di una società segreta esoterica dell’inizio novecento e scaturite dalle necessità belliche del periodo storico, al fine di millantare un ipotetico rapporto preferenziale con una civiltà tecnologicamente avanzata nei confronti degli avversari nello scacchiere mondiale?

Un’altra, a mio avviso, stranezza potrebbe essere quelle che emerge quando nel resoconto l’ammiraglio parla di Top Security Forces, credo che tale ente sia l’allora versione dell’attuale N.S.A., istituita ufficialmente nel 1954, ma aldilà degli acronimi, quello che mi lascia perplesso è la frase dell’ammiraglio, “Sono posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America.”
Perché un ammiraglio Americano dovrebbe specificare “degli Stati Uniti d’America”, quando bastava dire semplicemente sicurezza nazionale, si trovava al pentagono o comunque presso uffici o strutture americane, per cui perché fare la specifica?

Comunque aldilà delle congetture sul resoconto, sembrerebbe che l’ammiraglio Byrd riuscì nell’ambito della missione “Deep Freeze”, missione che cadeva nell’ano internazionale della geofisica ad intraprendere una nuova “incursione” nel mondo sotterraneo il 13 gennaio 1956; a quanto sembra tale evento fu confermato anche sulla stampa statunitense che riportò una ventina di giorni dopo il seguente testo “Il 13 Gennaio, alcuni membri della spedizione statunitense hanno effettuato un volo di 2700 miglia, a partire dalla base di McMurdo Sound, 400 miglia ad ovest del Polo Sud e sono penetrati per 2300 miglia in una terra che si estendeva al di là del Polo.”

Il proseguimento della campagna di disinformazione oppure una falla che ha lasciato trapelare qualcosa che forse non avrebbe dovuto essere divulgato?
Risulta estremamente affascinante e coinvolgente la teoria di una terra cava dove è situato un regno di pace serenità ed armonia, lontano dalle tribolazioni e dalle vicissitudini umane, un mondo dai connotati, per quanto se ne sa, fiabeschi, ma reale e tengibile ed è proprio questo aspetto che sollecita la parte più intima di ognuno di noi, quella parte che nonostante sia coperta dall’insieme di esperienze che ci ha fatto crescere come adulti è e resta vitale, in ognuno di noi resta l’ingenuità e la speranza del fanciullo/a che eravamo; forse, fosse soltanto per queste ragioni varrebbe la pena di credere incondizionatamente a quel mondo perché quell’idea rivitalizza le capacità di vedere il mondo con gli occhi del bambino/a che eravamo un tempo, ed è altrettanto facile comprendere come chiunque, di qualunque credo politico o religioso, disponendo di mezzi cerchi o tenti di provare a toccare con mano quel mondo indipendentemente dai vantaggi che ne possano derivare, sempre che non si sia demoni.

tratto da phoo34.wordpress.com

Terra cava. Il Mito di Agarti e l’Ammiraglio Richard E. Byrdultima modifica: 2016-04-03T11:39:29+02:00da subbuteo63
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