CHE COSA È IL DESTINO?

Che cosa è il destino?

“La Verità è perfetta e completa in se stessa,
non la si scopre così all’improvviso: è sempre esistita.
La Verità non è lontana. Più che vicina, è vicinissima.
Non c’è bisogno di raggiungerla, poiché nessuno
dei tuoi passi ti allontana da essa.”
(Dogen)
“Il destino è una misteriosa e implacabile forza esterna che governa le sorti degli esseri umani? Questo concetto ha spinto molte persone a credere che ciò che deve essere sarà e che niente potrà cambiarlo. Destino significa sì qualcosa di predestinato, ma predestinato da voi stessi tramite la legge di causalità o karma. Dio vi ha dato la libertà di agire come volete, ma la legge di causalità determina le conseguenze che derivano dalla natura dell’azione compiuta. Così ogni azione diventa una causa che, a sua volta, produrrà un certo effetto. Quando mettete in moto una specifica causa, l’effetto corrisponderà inevitabilmente alla causa stessa. Qualunque azione compiate, buona o cattiva, dovrete raccoglierne i frutti. Quindi, giorno dopo giorno, voi create le cause che determinano il vostro destino.
Ad esempio, quando siete a tavola, forse dite: “Ne prenderò ancora un pochino, per favore”. Poi, subito dopo pranzo, pensate: “Non avrei dovuto mangiare tanto”. Questa è la natura umana. Siamo gli esseri più buffi del creato. Ci definiamo esseri umani intelligenti, ma siamo schiavi dei nostri desideri. A causa di quel ‘pochino’ in più che mangiate ogni giorno, ‘improvvisamente’ scoprite di avere problemi di cuore o di stomaco. Allora vi domandate tristemente: “Perché mi doveva succedere? Era destino che mi ammalassi”. Ma non è così. Non vi ricordate di aver mangiato quel ‘pochino’ in più quando avreste dovuto dimostrarvi più controllati.
Se un veicolo è sovraccarico e aggiungete altro peso, naturalmente il motore si danneggerà e potrebbe anche cedere. Analogamente, voi avete fatto lavorare troppo il motore della digestione. Questa è la causa che avete creato; l’ulcera o l’indigestione saranno il logico risultato. Dietro la luce di ogni lampadina è presente una grande corrente dinamica; sotto ogni piccola onda riposa l’immenso oceano da cui traggono origine le innumerevoli onde. La stessa cosa accade agli esseri umani. Dio ha fatto ogni uomo a sua immagine e ha dato a ciascuno di essi la libertà. Ma voi dimenticate la Sorgente del vostro essere e l’ineguagliabile potere di Dio insito in voi. Le possibilità del mondo sono illimitate, il potenziale dell’evoluzione umana è illimitato.
Eppure è evidente che ogni individuo nasce con determinate limitazioni; si tratta dei risultati della legge del karma. La cattiva salute, un improvviso fallimento finanziario o altri problemi che si abbattono su di voi senza preavviso e senza ragione apparente sono la conseguenza delle cause che voi stessi avete creato nel passato, in questa oppure in precedenti incarnazioni, e che sono germogliate silenziosamente nella vostra coscienza. Se foste stati saggi, avreste potuto ridurne gli effetti pensando e vivendo giustamente; ma voi conducete una vita che, in genere, vi rende inconsapevoli dei possibili risultati dei vostri pensieri e delle vostre azioni, perciò, quando senza una ragione precisa accade qualcosa di spiacevole dite: “Beh! era destino!”
Il fallimento, le malattie o altre preoccupazioni sono stati determinati da azioni imprudenti compiute nelle vite passate, e i loro effetti hanno continuato a fermentare dentro di voi, aspettando il momento giusto per manifestarsi. Malattia e salute; fallimento e successo; disuguaglianze e uguaglianze; morte prematura e longevità, sono i germogli di ciò che abbiamo seminato nel passato, e che costringono ciascuno di noi a venire sulla terra con gradi diversi di bontà o di cattiveria. Perciò, benché Dio ci abbia fatti a sua immagine, non esistono due esseri umani uguali; ognuno ha usato il libero arbitrio, di cui Dio lo ha dotato, per rendersi diverso. Ciò spiega perché alcuni soffrono per un nonnulla. Altri si arrabbiano alla minima provocazione, altri ancora mangiano continuamente senza riuscire a controllarsi. Dio li ha creati così?
No. Ogni essere umano ha fatto di se stesso esattamente ciò che è. Non ci sarebbe giustizia in questo mondo se Dio ci avesse arbitrariamente creati così come siamo. A volte penso che Dio guardi stupito questo grande zoo di creature umane che gli danno la colpa perché hanno mal di testa o mal di stomaco o perché si cacciano sempre nei guai. Non incolpate né Dio né gli altri se siete malati o avete problemi finanziari o soffrite di turbe emotive. Voi stessi, in passato, avete creato la causa del problema e ora dovete sviluppare una maggiore determinazione per distruggerla. Quando parliamo di destino intendiamo dire che una causa ha prodotto un effetto. Potete cambiare il vostro destino, se sapete come fare. Tuttavia non sempre è facile.
1) Potete ridurre al minimo l’effetto di un’azione.
2) Potete resistere all’effetto
3) Potete bloccarlo completamente.
Perché andiamo dal medico? Perché questo è un modo per ridurre al minimo le conseguenze delle azioni sbagliate. Per attenuare o vincere una malattia, servendosi di mezzi naturali, si possono adottare alcuni rimedi come ad esempio una dieta appropriata, l’esercizio fisico o i medicinali… Ma la riduzione o la rimozione degli effetti non elimina necessariamente la causa. Infatti, in presenza di circostanze favorevoli, la causa può produrre nuovi fenomeni, simili ai precedenti o di natura diversa. Resistere agli effetti del karma significa usare i rimedi dettati dal buon senso, ma affidandosi maggiormente al potere della mente. Rifiutate di accettare qualsiasi condizione limitante. Credete nella salute, nella forza e nel successo, anche contro l’evidenza dei fatti.
Le conseguenze delle vostre azioni vi colpiscono meno quando impedite alla mente di arrendersi. Ricordatelo. Potete anche resistere al karma neutralizzando i cattivi effetti delle azioni sbagliate compiute nel passato, con i buoni effetti che derivano dalle azioni giuste compiute nel presente, impedendo in tal modo che si creino le condizioni favorevoli alla manifestazione del vostro cattivo karma. Ma come farete a distruggere del tutto l’influenza che il destino ha su di voi? L’unico sistema per eliminare in modo definitivo i risultati sgraditi delle azioni sbagliate compiute nel passato è quello di rimuoverne la causa. I semi delle tendenze nocive che provengono dalle vite passate devono essere cauterizzati nel cervello; allora le malattie o gli altri problemi che traggono origine da quei semi non si ripresenteranno mai più. Bruciateli nel fuoco della saggezza.
L’uomo soffre per colpa dei propri errori, e la causa prima dell’errore è l’ignoranza. Cercate dunque nella meditazione la saggezza che allontanerà per sempre dal vostro cuore le tenebre dell’ignoranza. Krishna ha detto: “O Arjuna, come il fuoco riduce il legno in cenere, così la fiamma della saggezza consuma tutto il karma”. Quando meditate profondamente, la luce della divina saggezza di Dio cauterizza nel cervello i semi del karma negativo racchiusi nei profondi recessi della coscienza. Gesù ha dimostrato nel modo più spettacolare che non esiste un destino immutabile.
Lazzaro, in virtù del proprio karma, era destinato a morire in un giorno stabilito. La legge fece il suo corso e Lazzaro morì. Era fatale. Ma nemmeno la morte è irrevocabile. Gesù ottemperò alla legge karmica e riportò Lazzaro in vita. Come fece? Non disse semplicemente: “Alzati e cammina!” Gesù vide dov’era andata l’anima di Lazzaro dopo aver lasciato la forma fisica; come prima cosa si mise in contatto con l’anima, racchiusa nel corpo astrale, per richiamarla indietro; ma non richiamò Lazzaro in un corpo che aveva già cominciato a decomporsi. Gesù dovette restituire a quel corpo la sua integrità, ridestarlo e ricostituirlo prima che l’anima e la vita potessero nuovamente abitarlo.
Solo dopo averlo reso abitabile, Gesù chiese a Lazzaro di ritornare nel corpo. Quindi Gesù fece due cose: innanzitutto trasferì se stesso – ossia la sua vita e il suo divino potere – nel corpo di Lazzaro. Poté, così, consumare il karma di Lazzaro, ossia prese quel karma su di sé. Poi, avendo liberato il corpo dalla causa della morte, ne rinnovò le cellule affinché potessero tornare a vivere. In questo modo Gesù riuscì a risvegliare Lazzaro dalla morte benché non fosse possibile riportarlo in vita secondo la legge naturale. Se una lampadina si rompe, la luce si spegnerà e se non sostituite la lampadina rotta con una nuova, non potrete accendere la luce.
Allo stesso modo, quando al momento della morte, la luce dell’anima lascia il corpo, essa potrà ritornare soltanto in una nuova ‘lampadina corporea’, ossia in una nuova incarnazione. Ma i grandi saggi d’un tempo sapevano, come sapeva Gesù, che quando un corpo è destinato a essere distrutto dalla morte, può essere riportato in vita da qualcuno capace di farlo. Naturalmente, risuscitare i morti è un modo estremo di cambiare il destino; però dimostra che l’uomo è potenzialmente in grado di dominare anche la morte, il cosiddetto destino ineluttabile. Anche il Mahavatar Babaji manifestò il potere di ridare la vita. Un aspirante discepolo una volta andò alla ricerca di Babaji sull’Himalaya, dove il grande maestro vive con pochi discepoli spiritualmente molto evoluti. Lo straniero chiese di essere accolto nel sacro gruppo, giurando che si sarebbe gettato dalla montagna se la sua richiesta fosse stata respinta.
Babaji disse che non poteva accettarlo in quello stato di evoluzione e il devoto sconvolto si gettò dalle rupi, mentre gli altri discepoli assistevano inorriditi alla scena. Poi Babaji chiese loro di andare e recuperare il corpo. I discepoli obbedirono e deposero la forma senza vita ai piedi del Mahavatar. Egli toccò il corpo sfigurato, lo guarì e riportò in vita il devoto. Con il suo atto di fede e di devozione assolute, il discepolo aveva consumato le ultime tracce del cattivo karma che, fino a quel momento, gli avevano impedito di unirsi al glorioso gruppo dei devoti di Babaji. Quindi il grande Guru lo accettò come discepolo. In un’altra occasione, Babaji ottemperò alla legge karmica prendendo su di sé il karma di un devoto per allontanare la morte che gli era destinata, come soltanto un vero guru ha il potere di fare.
Il Mahavatar era seduto con Lahiri Mahasaya e alcuni altri discepoli di fronte ad un fuoco rituale. Improvvisamente Babaji prese un tizzone ardente e colpì la spalla nuda di uno dei discepoli. Lahiri Mahasaya, stupito, domandò perché il Guru avesse fatto una cosa così terribile. Babaji lo guardò e disse: “Avresti preferito vederlo ridursi in cenere davanti ai tuoi occhi? Era scritto nel suo karma ch’egli dovesse morire oggi bruciato dolorosamente dal fuoco. Colpendolo con un tizzone ardente e prendendo il suo karma su di me, l’ho salvato.” Queste benedizioni possono essere concesse a chi è in sintonia con un vero guru, un maestro che ha realizzato Dio.
Coloro che seguono in spirito e verità le anime simili a Dio, diventano simili a Dio. Parliamo ora delle cause che possono essere evitate. Dovreste controllare tutti gli impulsi che vi spingono a comportarvi in modo sbagliato: superate l’ingordigia cronica, la gelosia cronica, la collera cronica e altre tendenze analoghe che si presentano ripetutamente. Dovete dominare tutte le emozioni dannose. Questi stati sono superabili, ma voi non fate nulla per liberarvene. I materialisti si concentrano sulla cura dei sintomi e delle cause secondarie. Non credono in una legge o in una causa più profonde. Ritengono che le leggi del giusto comportamento si violino per due motivi: l’influenza delle cattive compagnie e dell’ambiente che incide negativamente su di voi, e la mancanza di autocontrollo. Questo è vero.
Ma coloro che approfondiscono l’argomento e studiano le vere cause della sofferenza umana, precisano inoltre che il grado di ricettività alle cause presenti è direttamente proporzionale alle cause reali: ossia alle tendenze insite in voi che sono state determinate dal vostro comportamento nelle vite passate. Anche se il medico vi guarisce da una malattia, al suo posto possono subentrare altri disturbi, a meno che non abbiate vinto l’abitudine che l’ha causata originariamente. Se una persona viene guarita dall’ulcera, ma continua ad alimentarsi male, si ammalerà nuovamente di ulcera, o forse di qualcosa di peggio. Uno studioso di metafisica individuerebbe la causa, in questo caso l’ingordigia, ossia l’abitudine contratta nel passato che suscita il desiderio incontrollabile di mangiare i cibi preferiti e non quelli adatti.
Lo studioso suggerirebbe allora di rimuovere la causa. Al momento giusto e nell’ambiente giusto, tutte le azioni buone e cattive del passato portano il loro frutto, proprio come i semi germogliano nelle condizioni adatte. Ciò spiega perché è importante frequentare sempre buone compagnie. Voi non sapete quali semi – che si tratti di malattie o di altri eventi negativi – siano latenti in voi. Ammettiamo – per ipotesi – che i semi del desiderio di bere siano racchiusi nella vostra coscienza. Non avete mai bevuto in questa vita, ma un giorno, a una festa, accettate un bicchiere e improvvisamente siete presi dal desiderio di bere liquori. Col tempo finirete per diventare nuovamente preda dell’alcol.
Le tendenze che provengono dalle vite passate erano già insite in voi; le vostre azioni hanno fornito le condizioni necessarie alla loro rinascita. Per cui è molto imprudente frequentare gente che incoraggia le vostre cattive abitudini. Non sapete quali semi di azioni sbagliate siano rinchiusi nella vostra coscienza. È meglio non metterli in condizione di crescere. Vedete quanto sono profondi questi princìpi? Vincere il destino o il karma è la filosofia più meravigliosa. Essa dimostra che l’uomo è in grado di dominare pienamente la propria vita, e che la vita è un’esperienza magnifica quando non siete i suoi schiavi, ma i suoi padroni. I vostri peggiori nemici sono le cattive abitudini che vi seguiranno da un’incarnazione all’altra finché non le supererete.
Per liberarvi dal destino, dovete guarire dalle cattive abitudini. Come? La buona compagnia è una delle migliori medicine. Se avete tendenza al bere, frequentate gente che non beve. Se avete una salute malferma, frequentate persone positive, che non pensano alle malattie. Se siete inclini al fallimento, frequentate coloro che sono portati al successo. Allora comincerete a cambiare. Ciascuna delle vostre abitudini crea uno specifico ‘solco’, o percorso, nel cervello. Questi tracciati vi costringono ad agire in un certo modo spesso contro la vostra volontà. La vostra vita segue i solchi che voi avete creato nel cervello. In questo senso non siete liberi, siete più o meno vittime delle abitudini che avete formato e quanto più sono profonde tanto più vi costringono a comportarvi come marionette.
Ma potete neutralizzare le imposizioni delle cattive abitudini. Come? Tracciando nel cervello nuovi solchi per mezzo delle buone abitudini opposte, e cancellando con la meditazione i solchi delle cattive abitudini. Non esistono altri modi. Comunque, non potete coltivare le buone abitudini senza una buona compagnia e un buon ambiente, e non potete liberarvi dalle cattive abitudini senza una buona compagnia e senza la meditazione. Anche se fuggiste nella giungla, le vostre vecchie abitudini vi seguirebbero. Poiché non potete liberarvene, dovete cercare di vincerle. Distruggete la giungla delle vostre abitudini sbagliate e sarete liberi. I componenti di una famiglia litigiosa continuano a dire: “Oh, se solo avessimo una bella casa in campagna, saremmo così felici!”
Finalmente si trasferiscono, ma, non avendo mai imparato ad andare d’accordo mantengono la loro sgradevole abitudine di litigare e, anche in quella bella casa, la loro vita si trasforma in un incubo. Perciò non aspettate! Cambiate voi stessi. Può essere la cosa più facile da fare o la più difficile: facile se meditate e frequentate una buona compagnia; difficile se non meditate e frequentate persone che vi influenzano negativamente. Non permettete a nessuno di dire che siete finiti, che siete completamente rovinati. Perché dovreste arrendervi? Perché dovreste pensare: “Non posso cambiare, sono vecchio, sono finito” ? Potete cambiare ogni giorno, ogni volta che volete.
Ho notato che alcune persone restano le stesse anno dopo anno. Io le definisco antichità psicologiche. E ho visto altri che, qualsiasi cosa accada, sono comunque pieni di energia e fanno sempre qualcosa per migliorare. Questo è il modo di vivere giusto. Conoscevo l’anziana moglie di un senatore. Odiava i liquori, e quando il marito morì li eliminò completamente. Questa donna era piena di vita. Faceva regolarmente del moto; prendeva lezioni di ballo e si dedicava molto attivamente a iniziative utili. Riteneva che la vecchiaia non fosse una ragione sufficiente per abbandonare i propri interessi e prepararsi alla morte. Andò avanti così per parecchi anni, sempre piena di entusiasmo, in buona salute e felice.
Non era una persona comune e io ammiravo veramente il suo spirito. Molta gente invecchia prima del tempo. Non dovete arrendervi solo perché avete settantacinque o ottant’anni. Non dite mai la vostra età, non permettete a nessuno di compiangervi perché state invecchiando. Mantenetevi giovanili, eretti e svegli. Sentitevi giovani. È lo spirito che vi mantiene tali. Siate sempre pieni di entusiasmo. Sono molti i giovani psicologicamente già vecchi e completamente spenti. Non hanno ambizioni, sono privi di entusiasmo, non cercano di cambiare. Siete finiti solo quando affermate o pensate di esserlo. Quale che sia il giudizio degli altri, la vostra sentenza di sconfitta è la peggiore di tutte perché significa che vi arrendete.
Nel momento in cui dite: “Ho provato, ma non riesco a mettermi in contatto con Dio”, siete finiti. Non lo troverete mai. Alcuni maestri sostengono che se non si dà inizio alla ricerca di Dio prima dei trent’anni non sarà possibile trovarlo. Non è vero. Dio si manifesterà a voi non appena vi dimostrerete disposti a compiere lo sforzo di cercarlo. È vero, tuttavia, che quanto prima si comincia a cercare seriamente Dio o la Verità, tanto più sarà facile, perché le abitudini non si sono ancora completamente formate. Ma Krishna ha insegnato che malgrado le abitudini negative, l’uomo può trovare Dio se lo cerca seriamente.
“Persino un essere malvagio, che si allontani da tutto per adorare me soltanto, può essere annoverato tra i buoni per la sua giusta decisione. Egli diverrà presto un uomo virtuoso e otterrà la pace infinita. Dillo a tutti, Arjuna, che il mio devoto non perisce mai”. Così se decidete: “Continuerò a cercare Dio, anche se dovessi morire mentre lo sto cercando”, sappiate che sentirete la sua presenza: vi accorgerete che vi risponde.” (Paramahansa Yogananda)
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CHE COSA È IL DESTINO?ultima modifica: 2016-07-15T18:52:10+02:00da subbuteo63
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