L’ASPETTO ESOTERICO ATTESTA IL VERO SU MEDJUGORJE!

Tomasz Alen Kopera
Sebirblu, 4 marzo 2017
 
Ripropongo a tutti un articolo che scrissi nel 2015, a motivo delle ultime notizie su Medjugorje inerenti sia alla nomina di un “inviato speciale” per nuove indagini (QUI), che per l’intenzionale pronta risposta del vescovo di Mostar, Ratko Peric (forse punto nel vivo?), il quale dopo 36 anni torna a negare la veridicità delle apparizioni.
 
Così facendo (come scritto QUI) egli annulla di fatto le conclusioni di Camillo Ruinimandato da Benedetto XVI per guidare l’apposita Commissione istituita nel 2010.
 
D’altronde, in questi tempi terribili di deriva della Chiesa di Roma, che sempre più sprofonda nell’abisso satanico e in un probabile Scisma (e per questo documentarsi attentamente sulle notizie giornaliere riportate QUI), è essenziale non perdere l’orientamento cristico e analizzare tutto perché, da sempre, “lo Spirito soffia dove vuole!”
 
Ma ecco il testo che sicuramente offre l’opportunità di una più profonda valutazione sugli eventi di Medjugorje iniziati il 24 giugno 1981 in terra bosniaca.

Gentili Lettori,

in occasione di quanto il Papa ha esternato sulle apparizioni di Medjugorje, amareggiando moltissimo tutti coloro che da quel luogo hanno ricevuto soltanto del bene, specialmente per la loro fede rifiorita ma talvolta anche per veri e propri miracoli di guarigione fisica, sento il dovere di esporvi quanto da me scoperto, intuitivamente,  nel  corso  della  mia  ricerca  spirituale.

Ogni evento che si manifesta sulla scena del mondo nasconde sempre un motivo esoterico che si inserisce in una trama più ampia di cause e di effetti e, in questo frangente, forma un immenso mosaico raffigurante la storia dell’Umanità e dell’intero Universo.
Non dimentichiamoci che Dio è Sapienza Assoluta e che, per questo, il “caso” non esiste MAI! Ma prima di iniziare a spiegarvi di cosa si tratta, premetto una piccola parte di ciò che ha riportato il quotidiano “la Repubblica” del 9 giugno 2015:
Papa Francesco sulle apparizioni: “Alla fede non servono veggenti”
Dopo il viaggio a Sarajevo, il Pontefice torna sull’argomento delle visioni nell’omelia a Santa Marta e pur senza mai citare Medjugorje parla di chi ha sempre bisogno di novità nell’identità cristiana e chi attende quelli che annunciano «la lettera odierna della Madonna»: “Non annacquate la fede cristiana in una religione soft”.
Città del Vaticano.  ‒ Papa Francesco menziona ancora le apparizioni e i veggenti, criticando chi dimentica coloro che sono stati scelti, «unti»; quelli che hanno la «garanzia» dello Spirito.
Critica, con un interrogativo ironico, quelli che si chiedono: “Ma dove sono i veggenti che ci dicono oggi la lettera che la Madonna manderà alle 4 del pomeriggio?… Questa non è identità cristiana ‒ sottolinea il Papa ‒ L’ultima parola di Dio si chiama Gesù e niente di più”.
Orbene, nel lontano 24 giugno 1981, giorno dedicato a San Giovanni Battista,appariva per la prima volta la Vergine Maria a sei giovani veggenti in un paesino tra i monti (Medjugorje vuol dire proprio questo) della Bosnia-Erzegovina.
Foto vera rimasta impressa su pellicola.

Ma prima di proseguire debbo, necessariamente, fare una doverosa premessaaffinché possiate avere un quadro più preciso mettendo al giusto posto ogni tessera del puzzle.

INDISPENSABILE PREAMBOLO
Il Vangelo di Matteo (17, 1-9) narra della Trasfigurazione del Cristo sul Monte Tabor:
“Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con Lui… ” […]
Cominciamo col notare la presenza di questi tre apostoli che in molte occasioni evangeliche affiancavano la vita del Cristo come ad apporne un sigillo sostanziale.
PIETRO  ‒  rappresenta come sappiamo la Chiesa temporale, la Chiesa del Rito.
GIACOMO  ‒  è colui che ha fondato la Prima Chiesa di Gerusalemme tra la Comunità cristiana.
GIOVANNI ‒ ne è il Prosecutore, con l’instaurazione della Chiesa Mistica dopo il disfacimento di quella petrina.
Lo schema seguente è formato da due triangoli che delineano la Stella di David, ossia la discendenza davidica di Gesù, di Sua Madre e di Giuseppe, nonché il ruolo di Pietro come base granitica del cristianesimo, vista la sua richiesta di essere martirizzato sulla croce a testa in giù, a Roma.
I 2 triangoli intersecati rappresentano, inoltre, non soltanto la Trasfigurazione del Cristo-Amore davanti ai tre apostoli, ma tutta la parabola di Salvezza per il genere umano, messa in atto dal Padre sin dall’epoca del Vecchio Testamento:

in totale 7 millenni: 4000 anni per il tempo dei Profeti ‒ 2000 per la Manifestazione Cristica ‒ 1000 per l’ultimo, come riportato nell’Apocalisse. (Cfr. anche QUI e QUI).

Sul Tabor ai lati del Cristo, splendente nella sua veste candida, appaiono Mosè ed Elia. (Lc. 28,36)
MOSÈ  ‒  emblema della PRIMA LEGGE data da Dio con i Dieci Comandamenti.
ELIA ‒ cioè GIOVANNI BATTISTA (nota dopo l’immagine), l’ultimo dei Profeti,ripresentatosi al momento opportuno per annunciare al mondo ‒ “la Voce che grida nel deserto” ‒ la “SVOLTA” portata dal Redentore a riscatto dell’Umanità schiava del Maligno sin dai tempi della Caduta; QUI e QUI.
La Trasfigurazione di Carl Heinrich Bloch
NOTA ESSENZIALE AL PROSPETTO COMPLESSIVO 
Dal Vecchio Testamento (2Re 2, 7-13) si legge che Elia e il suo discepolo Eliseo si fermarono al fiume Giordano. Elia prese il mantello, lo arrotolò e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull’asciutto. Mentre passavano, Elia disse ad Eliseo:
«Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano». Eliseo rispose: «Due terzi del tuo Spirito diventino miei». Quegli soggiunse: «Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non l’avrai».
Mentre camminavano conversando, ecco che un carro e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. […] ed Eliseo non lo vide più. Allora questi strappò le proprie vesti in due parti, quindi raccolse il mantello che era caduto ad Elia (simbolo della Missione che passava da Elia ad Eliseo), e tornò indietro fermandosi sulle rive del Giordano.

Ora consideriamo il punto in cui Malachia (3,23) profetizza: «Ecco, io invierò il Profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore» ‒ ed è per questo che Pietro Giacomo e Giovanni chiedono al Cristo, di ritorno dal Monte Tabor dopo la Trasfigurazione: «Perché  gli  scribi  dicono  che  prima  deve  venire  Elia?»

In Mt. 11, 13-14, il Cristo dice: «Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni.  Se  lo  volete accettare,  egli  è  l’Elia  che  doveva  venire».
E proseguendo in Mt. 17, 11-13, Gesù risponde alla loro domanda:
«Certo, Elia deve venire a ristabilire ogni cosa. Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto […]».Allora i discepoli capirono che egli aveva parlato loro di Giovanni il Battista.
Come si vede, Gesù stesso attesta il “ritorno” dello Spirito di Elia nella persona di Giovanni Battista come annunciatore della Sua Venuta. (Cfr. QUI, QUI e QUI).
Egli è anche l’ultimo dei Profeti, il 24°.

Dunque, tornando al discorso di prima sullo schema dei triangoli, proviamo a tracciare un’ipotetica linea verticale da Elia fino a Giovanni nel triangolo inferiore eidentifichiamo questi come quell’Eliseo sul quale, attraverso il “mantello” erano state trasfuse le Energie divine per il proseguimento della Missione.

Perciò Giovanni l’Apostolo che prima era Eliseo, il discepolo di Elia, con la sua investitura è diventato il Prosecutore della parabola Cristica.
Ricapitolando:
ELIA  =  GIOVANNI BATTISTA  =  IL PRECURSORE
ELISEO  =  GIOVANNI APOSTOLO  =  IL PROSECUTORE.
Quest’ultimo, come detto dal Cristo, doveva restare nel mondo fino al completamento dell’evoluzione umana e contribuire ad edificare la Nuova Chiesa Mistica sorta dalle ceneri dell’attuale, già in evidente declino:
“Or Pietro, voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava, quello che durante la cena era reclinato sul petto di Gesù e aveva chiesto: «Signore, chi è colui che ti tradisce?». Al vederlo, Pietro disse a Gesù: «Signore, e di costui che ne sarà?». Gesù gli rispose: «Se voglio che lui rimanga finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi!» (Gv. 21, 20-22).”
Tracciando adesso un’altra immaginaria linea verticale da Mosè a Giacomo, avremo rispettivamente:
La PRIMA LEGGE Mosaica, quella detta del Taglione ‒ “Occhio per occhio e dente per dente”.
La SECONDA LEGGE che ha completato e superato la Prima, ossia quella dell’Amore e del Perdono instaurata dal Cristo ed  attuata da Giacomo con la nuova Chiesa di Gerusalemme.
Nello schema dunque:
Il CRISTO  sta a  PIETRO
come
MOSÈ  sta a  GIACOMO
e come
ELIA = GIOVANNI BATTISTA  sta ad  ELISEO = GIOVANNI APOSTOLO.
IL NESSO ESOTERICO CON MEDJUGORJE
La Chiesa di S. Giacomo, ormai famosa in tutto il mondo, è stata edificata in ben 35 anni per mezzo di immensi sacrifici da parte della comunità locale, ma il fatto straordinario è che quando l’architetto la progettò (un frate francescano) e dette inizio ai lavori di costruzione, ci fu chi disse che era troppo grande e sproporzionataper un villaggio (Medjugorje) così piccolo.
Ma l’architetto francescano ribatté, profetizzando il futuro: “Verrà il giorno in cui questa Chiesa non riuscirà a contenere i fedeli che verranno qui dai quattro angoli della Terra”. E così è stato.
LA  VERGINE MARIA
è  apparsa  la  prima  volta  a  Medjugorje  il  24 giugno 1981,
il giorno di SAN GIOVANNI BATTISTA,
sul Monte Podbrdo, nella circoscrizione della
Parrocchia di SAN GIACOMO,
e già così, per chi ha gli occhi per vedere,
prendiamo atto che un disegno straordinario voluto dal Cielo
ha iniziato a manifestarsi.
(Cfr. il piccolo triangolo interno nello schema soprastante)
Ma ciò che risulta veramente incredibile è la strana “coincidenza” dei nomi dei sei veggenti:
VICKA IVANKOVIĆ  ‒  il cognome significa GIOVANNI
MIRIJANA DRAGIČEVIĆ  ‒  il nome significa MARIA
MARIJA PAVLOVIĆ ‒  il nome significa MARIA
IVAN DRAGIČEVIĆ  ‒  il nome significa GIOVANNI
IVANKA IVANKOVIĆ ‒  il nome e il cognome significano entrambi GIOVANNI
JAKOV ČOLO  ‒  il nome significa GIACOMO
Per concludere, aggiungo che il Cristo rivolgendosi a Sua Madre e a Giovanni che erano ai piedi della Croce disse:
“Donna, (non usa il termine Madre ma Donna, sigillando così il rapporto fra Dio e Creatura) ecco Tuo Figlio!” (Riferendosi a Giovanni che, rimanendo nel Tempo, rappresentava tutta l’Umanità).
E rivolto a Giovanni aggiunse:
“Figlio, ecco tua Madre!” (Gv. 19, 26-27).
Eredità sublime! In quell’attimo il Cristo affidava a Maria Santissima tutta l’Umanità della quale diventava Madre-Spirito e, nel contempo, chiedeva a Giovanni-Umanità di prendersene cura e considerarla come Madre.
William Dyce  (1806 – 1864)

Tanto è vero che l’Apostolo la condusse con sé ad Efeso per il resto dei suoi giorni, mentre suo fratello Giacomo fondava la Prima Chiesa tra i discepoli di Cristo a Gerusalemme.

Come si vede, è come se la Sapienza Divina avesse voluto apporre il Suo Sigillo sulle apparizioni di Medjugorje, checché ne dica la Chiesa di Roma e il suo attuale Pontefice che, a mio avviso, potrebbe anche esimersi dai suoi commenti sarcastici che denigrano lui agli occhi di tutti e rattristano molto coloro che invece sperano ancora in un suo positivo pronunciamento ufficiale.
Post Scriptum di Sebirblu

Se a qualcuno sta a cuore che si conosca davvero la Verità sull’Operato della Vergine Maria, sappia che la diffusione di questo post è profondamente gradita. Grazie a chi vorrà mettere in atto ciò che domando.

Sebirblu.blogspot.it

L’ASPETTO ESOTERICO ATTESTA IL VERO SU MEDJUGORJE!ultima modifica: 2017-03-05T14:07:46+01:00da subbuteo63
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