IL SENTIERO DELLA RETTIFICAZIONE

Nella Cabala si afferma l’esistenza di due creazioni, perché Dio ha creato il mondo in due riprese, di cui la prima fu quella del Mondo del Caos, mentre nella seconda prevalse l’ordine e la creazione di Olam Ha Tikkun, cioè del Mondo della Rettificazione.

Questo è il mondo che viene creato dopo la rottura dei vasi, ed è il mondo che permette la riparazione della realtà materiale, portando ordine ed armonia in un luogo in cui esse non esistevano.

I due mondi sono perciò, uno al servizio dell’altro, e sono strettamente intrecciati, perché il Mondo della Rettificazione viene creato con i frammenti dei recipienti sephirotici, quindi è una riparazione del primo mondo caotico, che è la somma di tutta la serie dei mondi precedenti.

Nella creazione di Olam Ha Tikkun, cioè del Mondo della Rettificazione, Dio rimette al loro posto i vasi sephirotici, dopo averli riempiti nuovamente di luci e riordinati nel loro giusto ordine: per questo vi è la necessità dei 7 giorni per la creazione, perché la riparazione fu operata sulle sette Sephiroth che si erano fratturate dopo la fuga delle 3 Sephiroth divine verso il cielo. Se valutiamo la rettificazione in senso simbolico, vedremo che l’operazione venne operata a livello etico, oltre che in senso cosmico e materiale.

Nel Mondo del Caos vi era una netta differenziazione tra il bene e il male, infatti essi erano divisi, e ognuno conduceva le sue battaglie nell’isolamento di sistemi rigidi, in cui vivevano delle luci circolari. Essendo un mondo chiuso in se stesso, il bene accumulava dei meriti che non comunicava agli altri, mentre il male si moltiplicava senza che il bene riuscisse a riparare i suoi guasti.

Secondo la dottrina cabalistica, in ognuno dei due mondi vi erano dei maestri e degli uomini illuminati che vivevano tra la gente comune, ma nessuno aveva il discernimento opportuno per riconoscerli. Nel Mondo del Caos, l’isolamento era insanabile, perché ognuno comunicava solo con la sua sfera e non con tutte le altre, mentre nel Mondo della Rettificazione, viene inserita la correzione degli errori e il perdono dei torti, che riescono a operare il risanamento delle azioni malvagie.

Questo avviene poichè il Mondo della Rettificazione possiede delle luci rettilinee, che mettono in comunicazione le varie realtà, per cui anche un piccolo bene riesce a fare la sua lotta tramite la sua qualità elevata, perciò ne basta anche una sola goccia per equilibrare una grande quantità di male.

Il Mondo della Rettificazione sa prendere dove c’è molto, e sa dare dove vi è poco, e questo può avvenire tramite i suoi canali di comunicazione. Ciò che manca nel Mondo del Caos è la potenza del Teshuvah “ritorno,” grazie al quale si possono trasformare le trasgressioni in meriti, cosa che invece avviene nel Mondo della Rettificazione.

In questo mondo, grazie ad una rete di canali rettilinei, scende nelle Sephiroth, dal più alto dei mondi, la Luce Infinita proveniente dal serbatoio inesauribile di origine divina, ma essa produce una circolazione che funziona ancora in modo troppo irregolare, cosicchè il male ed il bene fluiscono, ma circolano in modo troppo copioso e radicale, cioè per estremi assoluti.

Di tale condizione le sacre scritture offrono una simbologia nell’interpretazione del sogno del faraone, da parte di Giuseppe prigioniero in Egitto, a cui questi predisse sette anni di vacche magre e sette anni di vacche grasse, in cui bene si rappresenta il tipo sbilanciato di circolazione energetica. E’ la Sephirah Yesod che è il Fondamento, che ha questo ruolo per eccellenza, cioè quello di stemperare gli eccessi assoluti e di portare l’equilibrio, perché il suo numero è 566 che è lo stesso di Tikkun, che è “reintegrazione”.

Nel primo dei mondi creati, che è chiamato Tohu che significa “stupore” si vive lo stato d’animo di colui che viene coinvolto attonito in una catastrofe improvvisa, e la cui la mente non è in grado di registrare l’entità di ciò che avviene, perciò l’uomo non prova né gioia né dolore per le conseguenze delle sue azioni.

Nel Mondo del Caos questo dolore stupito rimane congelato per millenni di millenni, finchè Dio non decide di creare il Mondo della Rettificazione, in cui la consapevolezza o presa di coscienza, regna sovrana nell’animo delle persone. Per questo si può eliminare il patimento di un dolore incomprensibile ed assoluto, e si può comprendere il “senso” e il “significato” della sofferenza dell’uomo.

Nel Mondo della Rettificazione esiste la Teshuvah, che significa Metanoia, cioè il cambiamento di consapevolezza e di modo di pensare, ed è una Teshuvah di consapevolezza attiva che ci spinge ad un’azione dinamica. Qualcuno traduce Teshuvah come “penitenza,” ma ne offre una interpretazione spirituale assai parziale poiché, seppure in essa vi sia inclusa anche la contrizione del cuore, è ancor più vero che finchè una persona non soffre a causa dei suoi errori, non prova l’impulso interno di cambiare.

Quindi Teshuvah non significa solo dispiacere del cuore, ma significa anche il cambiamento consapevole di uno stile di vita, significa anche la capacità di operare una modificazione che riesce a trasformare un debito in credito, significa quindi la capacità di trasformare il male in bene: che è poi la capacità di praticare l’alchimia spirituale, che è la nuova capacità che viene infusa nell’uomo, con la creazione del Mondo della Rettificazione.

E’ allora questo il messaggio dell’insegnamento cabalistico, quando parla della novità della seconda creazione, ed è anche la Buona Novella che è venuto a predicare Gesù, che era un Maestro rabbinico Divino. Gesù ci insegna che viviamo in un mondo in cui, anche avendo sbagliato, possiamo sempre essere perdonati e riparare a tutti i nostri errori.

Perciò colui che dice che Dio è un essere terribile, che distrugge la sua creazione, che combatte gli uomini, e che causa tutti i mali che vediamo nel mondo, dovrebbe invece imparare che il male è commesso dall’uomo che si rifiuta di riparare ai suoi torti, mentre Dio resta il Padre Compassionevole, lento all’ira e fin troppo Misericordioso con gli orrori e le aberrazioni dei suoi figli imperfetti.

La Cabala insegna che nessun mondo che viene creato con il Lato Sinistro, cioè con la sola giustizia e il rigore, potrebbe esistere molto a lungo, quindi non è di questo tipo il Mondo della Rettificazione, che è quello nostro e che dura ancora oggi malgrado tutti i nostri errori: tutto ciò dimostra che è stato creato con il Lato Destro, che è quello della Luce e dell’Amore.

Perciò Dio crea il Mondo della Rettificazione e lo ordina con delle concatenazioni, perché sia possibile salire e scendere lungo tutte le sue gerarchie, per mezzo delle nostre azioni e della nostra crescita spirituale. E in queste ascese non si deve sbagliare, perché ognuno può salire al suo livello di consapevolezza, e se si spinge troppo in alto, in zone in cui la consapevolezza è per lui troppo sbilanciata, perché eccessivamente cristallina, in lui “viene bruciata la buccia.”

Questo è l’esempio di cui si fa sempre la citazione, quando si vuole dissuadere dallo studio delle dottine cabalistiche, ricordando il caso del rabbino cabalistico Ben Zuma che entrò troppo precocemente nel Pardes, cioè nel giardino paradisiaco divino, e che sbirciò la Divinità senza poterla sostenere, e che perciò se ne uscì completamente pazzo, cioè ricadde nelle tenebre del Mondo del Caos.

Quindi dovremmo sapere che Dio ha creato un mondo ordinato, e che esso andrà avanti fino alla sua completa rettificazione, che l’uomo sia volente o nolente al progetto divino, poiché quest’ordine viene dall’alto, ed è imposto in tutta la creazione. In questo ordine divino viene posto l’uomo che viene chiamato a essere un “riparatore” o “rettificatore” della Creazione sia universale che personale, eguagliando Dio che ha riparato i “cocci” del Mondo del Caos.

E’ per questo che nelle Sacre Scritture è detto che “Dio aveva creato per fare” ed è per questo che, in una creazione che poteva fare perfetta e completa, Egli lasciò un piccolo difetto, in cui ripose il senso del fare dell’uomo.

Quando si parla del “lavoro delle mani,” questo concetto non possiede perciò una qualificazione negativa di condanna umana alla fatica, come comunemente viene detto, ma viene affermato il proclama divino di dover seguire un Sentiero di Rettificazione.

Ecco svelato nell’insegnamento cabalistico, il senso più elevato dell’azione umana: ed è che il nostro “fare” deve essere inteso come il nostro riparare, il nostro risanare e il nostro continuo perfezionare la natura umana e quella del mondo, che poi è il vero significato del concetto di Processo di Salvezza, che dobbiamo tutti percorrere nel corso della vita umana.

Buona erranza
Sharatan

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IL SENTIERO DELLA RETTIFICAZIONEultima modifica: 2019-03-15T17:42:10+01:00da subbuteo63
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