Duemila Anni Fa – Chico Xavier

Duemila anni fa è un libro psicografato dal grande Chico Xavier, l’autore è Emmanuel che racconta una sua incarnazione come il senatore Publio Lentulo ai tempi di Gesù. Ecco alcuni brani tratti dal libro.

Brano tratto dall’incontro tra Gesù e il senatore Publio Lentulo a Cafarnao.

Davanti ai suoi occhi ansiosi, si distingueva una personalità inconfondibile e unica. Si trattava di un uomo ancora giovane, che lasciava trasparire dagli occhi, profondamente misericordiosi, una bellezza soave e indefinibile. Lunghi e morbidi capelli gli incorniciavano il volto compassionevole, come se fossero fili castani, lievemente dorati da una luce sconosciuta. Con un sorriso divino, che rivelava immensa bontà e allo stesso tempo straordinaria energia, Egli irradiava dalla sua melanconica e maestosa figura un fascino irresistibile.

Fu allora che, in un gesto di dolce e sovrana bontà, il semplice Nazareno camminò verso di lui, quale visione concretizzata di uno degli dei di sue antiche credenze e, appoggiando affettuosamente la destra sulla sua fronte, esclamò in un linguaggio carismatico, che Publio intese perfettamente, come se stesse ascoltando la sua lingua patria, dandogli l’indimenticabile impressione che la parola era da spirito a spirito, da cuore a cuore: -Senatore, perché mi stai cercando- e spaziando lo sguardo profondo sul paesaggio, come se desiderasse che la sua voce fosse ascoltata da tutti gli uomini del pianeta, concluse con serena nobiltà: -Sarebbe stato meglio che mi avessi cercato pubblicamente e nell’ora più chiara del giorno, perché tu potessi acquisire, in una sola volta e per tutta la vita, la lezione sublime della fede e dell’umiltà… Ma io non sono venuto al mondo per violare le leggi supreme della natura e vengo incontro al tuo cuore triste.

-Sì … non vengo a cercare l’uomo di Stato, superficiale e orgoglioso, che solo i secoli di sofferenza possono guidare verso le braccia di mio Padre; vengo per attendere alle suppliche di un cuore infelice e oppresso. Ma anche così, amico mio, non è il tuo sentimento che salva la figlia lebbrosa e senza speranza per la scienza del mondo, poiché tu hai ancora una razionalità egoistica e umana; bensì è la fede e l’amore di tua moglie, poiché la fede è divina… Basta un raggio solo delle sue energie poderose perché si polverizzino tutti i monumenti delle vanità della Terra…

-No, amico mio, tu non stai sognando…» esclamò dolce ed energico il Maestro, indovinando i suoi pensieri. -Dopo lunghi anni di deviamento dal buon cammino, attraverso un sentiero di errori clamorosi, tu incontri oggi un punto di riferimento per la rigenerazione di tutta la tua vita.

Dipende però dalla tua volontà approfittarne ora, o da qui ad alcuni millenni… Se lo sviluppo della vita umana è subordinato alle circostanze, tu sei obbligato a considerare che esse esistono di tutti i tipi, poiché spetta alle creature l’obbligo di esercitare il potere della volontà e del sentimento, cercando di avvicinare i destini delle correnti del bene e dell’amore ai loro simili.

Suona per il tuo spirito, in questo istante, un momento glorioso, se riesci a utilizzare la tua libertà perché sia esso, nel tuo cuore, d’ora in avanti, un cantico d’amore, di umiltà e di fede, nell’ora indeterminabile della redenzione, dentro l’eternità …

Ma nessuno potrà agire contro la tua coscienza, se tu vuoi disprezzare illimitatamente questo minuto prezioso!

Pastore delle anime umane, fin dalla formazione di questo pianeta, da molte migliaia di anni vengo per cercare di riunire le pecore smarrite, per tentare di portare nei loro cuori le gioie eterne del regno di Dio e della sua giustizia!

-Tutti i poteri del tuo Impero sono ben fragili e tutte le sue ricchezze ben miserabili…

Le magnificenze dei Cesari sono illusioni effimere di un giorno, perché tutti i savi, come pure tutti i guerrieri, sono chiamati al momento opportuno davanti ai tribunali della giustizia del Padre mio che sta in cielo. Un giorno, cesseranno di esistere le sue poderose aquile sotto un pugno di miserabilissime ceneri.

Le sue scienze si trasformeranno al soffio degli sforzi di altri operai più degni del progresso, le sue leggi inique saranno inghiottite dall’abisso tenebroso di questi secoli di empietà, perché solo una legge esiste e sopravvivrà alle rovine dell’inquietudine dell’uomo: la legge dell’amore istituita dal Padre mio fin dal principio della creazione…


Momento del processo davanti a Pilato

Signore-, replicò Polibio, altrettanto impressionato, – il prigioniero è straordinario nella sua serenità e rassegnazione. Si lascia trascinare dai suoi aguzzini con la docilità di un agnello e non reclama nulla né protesta per l’abbandono in cui lo hanno lasciato quasi tutti i diletti discepoli della sua dottrina! Commosso dalle sue sofferenze, sono stato da lui per parlargli personalmente e, chiedendogli io dei suoi patimenti, Egli ha affermato che avrebbe potuto invocare le legioni dei suoi angeli e polverizzare tutta Gerusalemme in un minuto, ma che questo non faceva parte dei disegni divini, bensì la sua infamante umiliazione, affinché si compissero le previsioni delle Scritture. Gli ho fatto capire, allora, che sarebbe potuto ricorrere alla vostra magnanimità per ottenere un processo all’interno dei nostri sistemi giudiziari, in modo da provare la sua innocenza. E, tuttavia, Egli ha ricusato un simile mezzo, adducendo il fatto che Egli esclude ogni protezione politica degli uomini, per confidare solamente in una giustizia che Egli dice essere quella del Padre Suo che sta nei cieli! «Uomo straordinario», ribatté Pilato, mentre i presenti lo seguivano stupefatti.


Racconto di Simeone martire apostolo di Samaria sulla crocifissione di Gesù.

-Fratelli, bisognava vedere la soave rassegnazione del Signore, negli ultimi istanti!
Lo sguardo rivolto al cielo, come se già stesse provando il piacere della contemplazione delle beatitudini celesti nel regno del Padre nostro, vidi che il Maestro perdonava caritatevolmente tutte le ingiurie. Solo uno dei suoi discepoli più cari era rimasto ai piedi della croce, soccorrendo sua madre, in quel doloroso momento!… Dei suoi abituali seguaci pochi erano presenti in quell’ora dolorosa, certamente perché noi, che tanto lo amavamo, non potevamo manifestare i nostri sentimenti davanti a quella folla inferocita, senza grave pericolo per la nostra sicurezza personale. Nonostante desiderassimo, tutti, sperimentare gli stessi patimenti!
Di quando in quando l’uno o l’altro tra i più cinici dei suoi carnefici si avvicinava al suo corpo, piagato dal martirio, e gli dilacerava il petto con la punta delle lance crudeli.
A un certo momento, notai che Gesù aveva distolto gli occhi calmi e lucidi dal cielo e guardava la folla in rivolta e in preda a una furia criminosa… Alcuni soldati ubriachi lo presero a frustate, più di una volta, senza che dal suo petto ansante, nel tormento dell’agonia, uscisse un solo lamento! I suoi occhi soavi e misericordiosi spaziarono allora dal monte del sacrificio sulle case della città maledetta. Quando lo vidi guardare ansiosamente con la tenerezza affettuosa di un padre verso quanti lo insultavano nei supplizi estremi della morte, piansi di vergogna per le nostre empietà e debolezze…
La folla intanto si agitava in innumerevoli risse … Grida assordanti e insulti rivoltanti lo tormentavano sulla croce, mentre si poteva vedere il sudore dell’agonia scorrergli copioso… Ma il Signore, come visualizzando profondamente i segreti dei destini umani, leggendo nel libro del futuro, osservò nuovamente i cieli,esclamando con infinita bontà: “Perdona loro, Padre mio, perché non sanno quello che fanno!”


Parola di Gesù ai cristiani martirizzati.
La parola del Maestro scendeva nelle anime, con suono profondo e misterioso, mentre dai suoi occhi proveniva la stessa vibrazione di misericordia e di serena maestà.
-Venite a me, voi tutti che seminaste, con lacrime e sangue, nella vigna celeste del mio regno di amore e verità! …
Le infinite dimore del Padre hanno luce sufficiente per dissipare tutte le tenebre, consolare tutti i dolori e riscattare tutte le iniquità…
Gloria a voi, quindi, nella sapienza e nell’amore di Dio Onnipotente, a voi che avete già scosso via la polvere dai miserabili sandali della carne, attraverso i sacrifici purificatori della Terra! Una pace sovrana vi attende, per sempre, nel regno immenso e infinito, promesso dai divini alleluia della Buona Novella, perché non avete nutrito altra aspirazione al mondo se non quella di cercare il regno di Dio e della sua giustizia.
Fra la Mangiatoia e il Calvario io tracciai per le mie pecorelle un cammino eterno e luminoso… Il Vangelo fiorisce, ora, come il campo imperituro e inesauribile delle benedizioni divine.
Tuttavia non fermiamoci, miei amati, perché tempo verrà sulla Terra, in cui tutte le sue lezioni saranno disprezzate e dimenticate…
Dopo un lungo periodo di sacrifici per rafforzarla nelle anime, la dottrina della redenzione sarà chiamata a illuminare il governo transitorio dei popoli. Ma l’orgoglio e l’ambizione, il dispotismo e la crudeltà rivivranno gli abusi nefandi del loro arbitrio!
Il culto antico, con le sue rovine pompose, cercherà di restaurare i templi abominevoli del vitello d’oro. I preconcetti religiosi, le caste clericali e i falsi sacerdoti ristabiliranno nuovamente il mercato delle cose sacre, offendendo l’amore e la sapienza del Padre Nostro, che placa la più piccola onda del mare immenso, così come asciuga la più nascosta lacrima che la creatura versa nel silenzio delle sue orazioni o nella dolorosa serenità della sua indicibile amarezza!…
Sotterrando il Vangelo in dispregio dei luoghi santi, gli abusi religiosi non potranno, tuttavia, seppellire la luce delle mie verità, estirpandole dal cuore degli uomini di buona volontà! …
Qualora si verificasse questa eclisse nello sviluppo dei miei insegnamenti, non per questo smetterò di amare intensamente il gregge delle mie pecorelle fatte fuggire dall’ovile.
Dalle sfere di luce che dominano tutti i cerchi delle attività terrene, camminerò con i miei ribelli proteggendoli, come una volta fra i cuori impietosi e induriti di Israele, che scelsi un giorno come messaggero delle verità divine, fra le tribù deviate dell’immensa famiglia umana!…
In nome di Dio Onnipotente, Padre mio e Padre vostro, mi rallegro con voi per le ricompense spirituali che avete conquistato nel mio regno di pace, con i vostri sacrifici benedetti e con le vostre rinunce purificatrici! Numerosi missionari della mia dottrina ancora cadranno, esanimi, nell’arena dell’empietà, ma costituiranno con voi la schiera apostolica, che giammai si dissolverà, proteggendo tutti gli operai che avranno perseverato fino alla fine, nel lungo cammino della salvezza delle anime!…
Quando l’oscurità diventerà più profonda- nei cuori sulla Terra, determinando l’utilizzo di tutti i progressi umani atti allo sterminio, alla miseria e alla morte, spargerò la mia luce su tutta la carne e tutti coloro che vibreranno con il mio regno e avranno fiducia nelle mie promesse e ascolteranno le nostre voci e i nostri appelli santificanti! …
Attraverso la sapienza e la verità contenute nelle soavi rivelazioni del Consolatore, il mio Verbo si manifesterà nuovamente nel mondo, per le creature disorientate nel difficile cammino, per mezzo delle vostre lezioni che si perpetueranno nelle immense pagine dei secoli futuri.
Sì, miei cari, perché giorno verrà in cui le menzogne umane saranno smascherate dalla luce delle rivelazioni del cielo. Un potente soffio di verità e vita monderà tutta la Terra, che pagherà, allora, all’evoluzione delle sue istituzioni, i più pesanti tributi di sofferenze e di sangue… Stanco di ricevere i fluidi velenosi dell’ignominia e dell’iniquità dei suoi abitanti, il pianeta sconvolgerà le sue stesse viscere con dolorosi cataclismi, protestando così contro la criminosa protervia degli uomini. Le empietà terrene formeranno pesanti nubi di dolore che si squarceranno, a un dato momento, in tempeste di lacrime sulla tenebrosa faccia della Terra, e allora dalla luce della mia misericordia contemplerò il mio gregge infelice e dirò come i miei emissari: -“Oh! Gerusalemme! Oh! Gerusalemme!”
Ma il Padre Nostro, che è la sacra espressione di tutto l’amore e di tutta la sapienza, non vuole che si perda anche una sola delle sue creature, cadute nei tenebrosi sentieri dell’empietà! …
Lavoreremo con amore nell’officina dei secoli futuri, riorganizzeremo tutti gli elementi distrutti, esamineremo con calma tutte le rovine cercando il materiale ancora riutilizzabile. E quando le istituzioni terrene ricomporranno la loro vita nella fraternità e nel bene, nella pace e nella giustizia, dopo la selezione naturale degli Spiriti e dentro gli sconvolgimenti rinnovatori della vita planetaria, organizzeremo per il mondo un nuovo ciclo evolutivo, consolidando con le divine verità del Consolatore, i progressi definitivi dell’uomo spirituale.

Duemila Anni Fa – Chico Candido Xavier – Spirito Emmanuel libro in PDF

http://www.vitaoltrelavita.it/

Duemila Anni Fa – Chico Xavierultima modifica: 2014-01-23T12:29:26+01:00da subbuteo63
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