Angeli in Astronave: Messaggio dalla Donna Sublime

Gentili Lettori, ecco a voi un capitolo veramente magnifico del famoso libro del “contattista” Giorgio Dibitonto “Angeli in astronave”. Penso infatti che questa persona sia genuina ed umile (come da intervista QUI), e meriti tutta la credibilità e la stima possibili.
Come molti di noi sanno, il tempo in altre dimensioni non esiste, e siccome i fatti qui preconizzati non sono ancora accaduti ma potrebbero verificarsi proprio quest’anno,ho deciso di pubblicare questo accorato appello, rivolto a tutta l’Umanità, affinché rifletta e ne prenda coscienza.


 
La Donna Sublime
L’incontro successivo avvenne nella grande pianura, fra i campi di grano. Avevamo impiegato molte ore per giungere fin là in automobile. Come sempre, eravamo guidati dal contatto cosmico.
Il tempo era bello e faceva caldo. Il sole era oscurato a tratti da qualche grossa nuvola. Giunti sul posto, lasciammo la vettura e ci addentrammo a piedi fra i campi.
La volta celeste appariva ampia rispetto a quella che si vede dai luoghi montani ai quali eravamo abituati negli incontri precedenti. Assistemmo subito al passaggio di varie formazioni di dischi, un numero di mezzi spaziali che ci lasciò sbalorditi.
Ad ogni loro comparsa si produceva un rombo straordinariamente imponente e piacevole, che vibrava come un’immensa stereofonia celeste.
Poi vedemmo l’astronave venire da un punto del cielo. Si avvicinò e restò sospesa a qualche centinaio di metri dal suolo coperto di spighe dorate: ne uscì un disco cosi grande e bello come mai avevamo visto prima.
Tina, come sempre, dava in esclamazioni di gioia. L’oggetto dello spazio si posò sul piccolo prato che divideva in due il campo di grano.
Ne uscirono Raffaele, Firkon, Orthon, Kalna, Ilmuth e una giovane donna di una bellezza straordinaria, che ci colpì profondamente.
Vestivano tutti semplicemente con tute larghe e abiti lunghi fino alle caviglie. Il tessuto pareva leggero e senza cuciture e i colori variavano dal beige all’azzurro, dal violetto al blu.
La donna vestiva di un azzurro pallido, la sua chioma era castano-bionda e le fluiva fin sulle spalle. Indossava un paio di sandaletti che parevano dorati, ma il colore dava riflessi cangianti, per cui a volte apparivano colori che non saprei descrivere.
Dal suo aspetto dimostrava circa venticinque anni di età. I suoi occhi, di colore azzurro, erano dolcissimi ed esprimevano una bellezza e una bontà indicibili. Tutto il suo Essere emanava una soavità ed una grandezza sublimi.
Si mosse con molta grazia, naturalezza e semplicità verso di noi. «Siate i benvenuti a questo nostro incontro che desideravamo da tempo», disse con voce carezzevole.
Raffaele suggerì che ci sedessimo all’ombra di un grande albero, che sorgeva al limitare del praticello fra due campi di grano. Il grande disco era a poche decine di metri da noi, e potevamo vederlo soltanto stando in piedi, perché da seduti eravamo sovrastati dalle spighe di frumento.
Ognuno trovò un posto abbastanza comodo. La dolce fanciulla sedette su una lieve balza coperta di ciuffi d’erba. Raffaele disse che l’astronave, la quale ci appariva ancora immobile nel cielo, era protetta da un campo magnetico che la rendeva invisibile ad occhio umano.
I Fratelli espressero la loro gioia di essere con noi e noi facemmo altrettanto. Poi si fece silenzio e la dolce Signora delle stelle disse:
«Quando vi sarà dato di viaggiare nello spazio sulle nostre astronavi, vi diremo altre cose che ci sta a cuore trasmettervi. Questa missione ha il compito di darvi delle cognizioni e di farvi fare esperienze che vi pongano in grado di trasmettere ai vostri fratelli della Terra il nostro messaggio.
 
Tutta la vita universale è in comunione. Quando un pianeta è in pericolo e minaccia la pace e l’armonia dell’intera famiglia del Padre, noi operiamo in Suo nome per la salvezza.»
Noi tutti eravamo rivolti verso di lei, e l’ascoltavamo con la più grande attenzione. Il sole aveva riflessi rossastri, che coloravano il suo viso mettendone in risalto la meravigliosa bellezza, mentre le sue parole e i suoi gesti esprimevano una grande saggezza e conoscenza.
«Il Bene», continuò, «produce altro bene, la gioia diffonde gioia. L’Amore genera Amore e la conoscenza altra conoscenza. Tutta la vita universale è in movimento. La stessa Legge vale per il Male, che genera altro male, se non serve a comprenderne l’inutilità e la dannosità.
 
Il Male sul vostro mondo ne ha già prodotto tanto da realizzare morte e distruzione quali mai si videro prima. Ma noi siamo qui a rassicurarvi che sarà fatto quanto occorre per la vostra salvezza».
Tacque, e ciò ebbe l’effetto di aumentare, se era possibile, la nostra attenzione.
«Tutti i figli dell’Amore Universale sono ora all’Opera in favore del vostro pianeta, che versa in grave pericolo. Presto i figli della Terra si troveranno in un dolore mai visto nella loro storia».
Ora la donna meravigliosa parlava adagio, e la tristezza velava il suo volto rendendo mesta la sua voce. Eppure, in lei non veniva mai meno la maestosità, che anzi risaltava maggiormente.
Gilbert Williams
«Noi», riprese, «siamo scontenti del comportamento dei fratelli della Terra. Nel tempo abbiamo dato vari avvertimenti, e i segni non sono mancati.
 
Eppure, i fabbricatori di morte e distruzione sono andati avanti nei loro progetti tremendi, e gli altri hanno vissuto senza darsi eccessiva preoccupazione, intenti soltanto ai loro affari.
 
Il Padre non può ulteriormente tollerare la stolta pervicacia di molti uomini della Terra, e presto questi si daranno da soli un grande castigo che servirà a purificarli, ma anche a fermare la devastazione in atto e irreversibile delle meravigliose realtà create sul vostro globo».
La sublime donna dello spazio spiegava quanto le stava a cuore con sorprendente precisione.
«Noi rivolgiamo agli abitanti della Terra un estremo invito affinché tutti coloro che anelano al trionfo della bontà, del ritorno alle cose semplici e profonde della vita, si uniscano a noi, alla nostra Opera per la loro salvezza.
 
Non potremo dare nuove conoscenze ai figli della Terra finché non avranno rinunciato definitivamente al male che è in loro.
 
Ma il vostro mondo non può restare al punto in cui si trova: una Nuova Era è necessaria per portare tutta l’Umanità a compiere il giusto passo evolutivo che la salvi da millenni di storia di sangue e rovine».
 
«Noi», disse con voce accorata e soave, «invitiamo tutti gli uomini di buona volontà ad alzare gli occhi al Cielo, ad essere migliori anche soltanto per pochi minuti ogni giorno, a schiudere anche solo uno spiraglio alla bontà e all’umiltà, affinché i loro occhi si possano aprire così da vedere chiaramente tutta la pericolosità dell’attuale situazione sulla Terra.
 
Allora, e solo allora, noi potremo far penetrare nel loro cuore il nostro messaggio di speranza e di salvezza. Non occorre fare molto, ma quel poco si faccia con tutta l’anima nelle azioni semplici di ogni giorno».
Sospirò e disse ancora:
«Nessuno, proprio nessuno, sulla Terra può ormai preservare il pianeta dalla rovina verso cui è stato avviato da uomini insensati.
La Desolazione della Terra
Il salvataggio verrà dal Cielo; ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, di un po’ di bontà e di conversione al bene che ognuno può operare in se stesso e dove vive.
 
Ciascuno può mettere una piccola pietra; tante pietre saranno da noi radunate e poi faremo il resto affinché l’edificio dell’Amore e del riscatto sia edificato per il futuro».
«La nostra afflizione per voi», sospirò tristemente, «è una piccola parte di quella del Padre. Vi trovate ormai agli ultimi tempi di una storia giunta all’estremo limite concesso dalla Giustizia delle Leggi universali dell’Altissimo e non ve ne accorgete: siete come ciechi.
Vi diamo continui richiami, e voi non li sentite, è come se foste sordi. Non volete più pregare chi può salvarvi perché siete impediti dalla vostra mancanza di umiltà, vi avviate verso un precipizio senza precedenti e non ve ne date pena.
 
Vogliamo che ve ne rendiate conto e che possiate fare quanto è richiesto dalle giuste Leggi cosmiche, onde evitarvi molto dolore.
 
Ciò, tuttavia, sarà inevitabile affinché possa sorgere sul mondo un nuovo giorno che vedrà sconfitti per sempre il Male e il Dolore, ma è possibile evitare il peggio; forse è ancora possibile.
 
Questo è l’ultimo grande messaggio d’Amore e di Salvezza che noi trasmettiamo per ridestare la vostra coscienza alle cose che stanno per succedere».
I suoi occhi incontrarono i miei, e poi quelli di Tina. Mi sentii sconvolgere. Pensai che se questo era l’ultimo monito, le cose erano ormai ad un punto di enorme gravità. Ebbi un attimo di smarrimento, mitigato tuttavia dalla dolcezza e dalla grandezza di quel volto.
«Non ci crederanno mai», dissi; «nessuno vorrà credere che ci abbiate dato un estremo avvertimento per la Terra in pericolo».
«I fatti che fra poco accadranno smorzeranno l’orgoglio di molti, e gli animi saranno più disposti ad ascoltare perché vedranno sempre più che gli avvenimenti concorderanno con quanto voi direte.
 
Quando Iddio chiese a Mosè di condurre fuori dalla schiavitù il suo popolo, ed egli fece presente la sua incapacità a farsi credere, il Signore lo rassicurò che gli avrebbero creduto per il fatto che le sue affermazioni si sarebbero avverate.
 
Certamente, anche voi dovrete subire lo scherno e la contestazione di molti, e le vostre parole non potranno far correggere gli uomini privi di umiltà. Ma voi le direte ugualmente, e noi vi assisteremo.
 
È urgente richiamare tutti alla realtà delle cose, e invitare ognuno a cambiare il proprio cuore e la propria vita con semplicità e bontà, anche soltanto un poco ogni giorno.
 
Vi insegneremo anche a pregare come dovreste, e tutti capiranno che è la cosa più bella che possano fare. Non vi è nulla di più semplice e grande per i figli del Dolce Padre Creatore che mettersi in contatto con tutta la fratellanza dell’Amore Universale.
Questa è un’altra delle cose che gli uomini della Terra dovranno semplicemente compiere per riuscire ad ottenere la liberazione». 
Non compresi molto le sue ultime parole. Ella lesse il mio pensiero e disse:
«Pregare significa elevare il proprio cuore al Cielo, al Creatore, a noi che siamo i suoi figli fedeli. Pregate e fatelo come sentite, come volete; ma pregate. Per formulare una preghiera basta poco».
E proseguì:
«Questo tempo, sulla Terra, fu predetto da millenni. Vi furono dati segni per riconoscerlo, e questi segni vi sono stati e vi sono tuttora. Ma gli uomini sono troppo intenti ai loro profitti egoistici, sono troppo distratti dalle loro ansie e da una volontà di proseguire nel cammino sbagliato.
 
Di tutto ciò vi parleremo più a lungo a bordo delle nostre astronavi. Per ora vi dico che un tempo meraviglioso sta per sorgere sulla Terra. Verrà l’Era predetta nella quale tutti i sogni dei buoni si avvereranno, non vi sarà più morte, né malattia, né sofferenza.
 
La Giustizia sarà viva nel cuore e nella vita dei figli della Terra. Ma gli uomini hanno il potere di far giungere per il pianeta la fine delle fini, se lo vorranno distruggere irreparabilmente. Noi interverremo per salvare le vittime di tanto scempio.
 
Dipende da voi tutti evitare una tale catastrofe e permettere che sulla Terra possa esservi, dopo la bufera, un tempo di pace e di gioia nella via della Conoscenza e nell’attesa di passare a pianeti più evoluti. In caso diverso, questo tempo lo realizzeremo ugualmente, ma potrebbe essere brevissimo.
 
Dopo di che, si compirebbero tutte le profezie che annunciano la fine. Infatti, gli eventi furono scritti, ma l’ora e la durata sono conosciute soltanto dal Padre Iddio, e ciò perché la libertà di tutti i figli del Creatore è una verità non fittizia».
La mia mente lottava col mio cuore, che aveva accolto pienamente il senso delle sue parole. La Signora dello spazio sorrise e mi rincuorò.
«Non cercate», disse, «di voler comprendere ora ciò che vi sarà chiarito in seguito. Noi vi prepareremo un poco alla volta affinché non ne siate confusi. Vi aiuteremo anche a poter accogliere le grandi cose che vi saranno rivelate.
 
Questo è necessario, e non dovrete mai temere per il vostro equilibrio interiore: vi daremo pace e serenità, forza e coraggio. Voi stessi ne rimarrete meravigliati».
Le fui grato, e vidi che anche il volto di Tina si apriva in un’espressione più rilassata.Quanto udivo mi pareva più grande dei miei pensieri e uno spiraglio di sgomento andava facendosi strada in me.
Ora mi sentivo rinfrancato e non avevo dubbi circa l’aiuto per noi e per i fratelli della Terra che si sarebbero aperti ad un così grande messaggio riguardante il soccorso di quegli Esseri meravigliosi e della Signora dello spazio.
«Si farà quanto sarà necessario», disse ancora, «ma presto si avvereranno le parole del Profeta e tutta la Terra ne sarà stupita». Il suo volto ebbe un’espressione come di chi mediti parole scritte nel proprio cuore.



«Ecco»,  disse con voce sicura,  «Io sto per creare nuovi Cieli e una nuova Terra. Non ci si ricorderà più delle cose del passato, esse non torneranno più in mente a nessuno. E si vivrà sempre nella gioia» (Is. 65,17 – ndr).

Tacque ancora, e il suo volto aveva un’espressione di un’amabilità struggente. Guardò negli occhi con dolcezza Tina e poi, volgendo il suo capo a tutti, come se volesse parlare a tutto il genere umano, aggiunse:
«II lupo e l’agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un mite bue. Non vi sarà più male sulla Terra, né distruzione» (Is. 65,25 – ndr) «Ecco quanto avverrà presto sulla Terra dopo le cose che stanno per accadere».
«Vorremmo», proseguì, «potervi parlare di quanto vi attende di bello, ma non possiamo non richiamare il mondo alla realtà attuale.
 
A causa dell’egoismo di molti, vi saranno guerre e distruzioni e dovrete passare attraverso una dolorosa purificazione prima che le parole da me citate diventino realtà. Pregate che il tempo del Male sia abbreviato».
Raffaele aveva un’espressione mesta, e così gli altri. Vedevo sui loro volti sublimi una viva partecipazione a quanto detto dalla donna dello spazio. Ella incontrò i loro sguardi, accennando un dolce sorriso.
Poi continuò:
«Sodoma e Gomorra furono realmente distrutte dal fuoco per una salvezza superiore a quella della materia che essi avevano depravato. Noi siamo qui per tutti i figli della Terra ad annunciare un imminente castigo.
 
Se oggi ci presentassimo come allora, non subiremmo migliore sorte dei Fratelli che furono inviati a dare l’annuncio della prossima fine.
 
Gli uomini corrotti di quella città volevano usare violenza contro i nostri inviati. Oggi andremmo incontro ad una sorte peggiore: i migliori riderebbero con somma indifferenza».
“Lot in fuga da Sodoma” di Benjamin West

Mi guardò con i suoi occhi pieni di luce, mitigando nel mio cuore l’emozione prodotta dalle sue parole. «Non saremo noi, come allora», aggiunse, «ad intervenire con il fuoco per impedire che si apra sotto i vostri piedi un abisso: la punizione ve la state preparando da soli.

 
Noi useremo il fuoco per dare nuova vita alla distruzione che voi avrete prodotto deturpando il mondo. A nulla servirebbe togliervi le armi micidiali da voi preparate,  poiché  voi  vi  mettereste  a  crearne  altre.
 
I loro effetti di morte e distruzione vi puniranno e vi metteranno in condizione di comprendere. Il pianeta risorgerà con coloro che avranno meritato di abitarlo per un Nuovo Tempo. La Terra allora sarà ancora un giardino dell’Eden».
Ricordai la visione riguardante gli effetti della guerra nucleare che mi era stata datadai Fratelli. La mia città e altre non esistevano più; e dopo la purificazione con il fuoco, erba e piante avevano ripreso a crescere.
Case sparse e uomini che coltivavano la terra, animali e scene di bontà e semplicità mi avevano riempito il cuore di gioia e di sensazioni d’amore. Avevo veduto giungere i Fratelli e intrattenersi con quegli uomini nuovi della Terra.
Avevo anche ascoltato una conversazione tra i Fratelli e i Terrestri, comprendendo che non sarebbe passato molto tempo che un’evoluzione rapida avrebbe portato il nostro mondo alle grandi realtà cosmiche.
Alcuni uomini che abitavano dove una volta era la mia città attuale erano saliti a bordo di astronavi; le immagini che mi erano state fatte vedere passavano veloci nella mia mente e si mettevano in relazione a ciò che la donna dello spazio aveva appena pronunciato.
Rividi quanto m’era stato mostrato in precedenza. Uomini che fuggivano sulle montagne, mentre in pianura le reazioni a catena delle esplosioni nucleari portavano una distruzione orribile. Avevo visto arrivare dischi volanti e astronavi a migliaia.
Uomini, donne e bambini venivano fatti entrare dai portelli aperti, altri venivano risucchiati e sollevati da terra, perché non c’era neppure il tempo di atterrare per l’opera di salvataggio.

Rivedevo queste cose e mi pareva che le parole di quella meravigliosa donna avessero una concretezza e una precisione senza eguali.

Riprese a parlare più sommessamente. «Noè venne deriso», disse, «allorché predisse il diluvio, che poi arrivò. Sta scritto che ciò avvenne per la corruzione degli animi.
 
Quando si deturpano le proprie energie spirituali, la vita materiale e cosmica, connesse strettamente con lo Spirito, ne subiscono tutte le conseguenze.
 
Ogni inquinamento spirituale ne produce dell’altro in quelle dimensioni che con lo Spirito vivono in comunione. Il vostro pianeta è sempre più contaminato perché lo è il vostro cuore.
 
La cattiveria, e quindi l’abbrutimento degli uomini al tempo di Noè, produsse quella catastrofe. Oggi ne state realizzando una ben peggiore per le sue conseguenze.
 
Vi diamo ancora questi ultimi avvertimenti nella speranza che vi ravvediate, ma non intendiamo piú esporre i nostri Fratelli come facemmo a Sodoma e Gomorra quando gli uomini di quelle città tentarono di usare violenza ai nostri messaggeri».
La sua voce si fece più ferma, pur senza perdere la sua soavità. Un gesto della mano accompagnò le sue parole.
«Voi», esclamò, «ormai credete sempre meno alle profezie che in ogni tempo hanno avuto avveramento.
 
Presto il lamento su Babilonia sarà una realtà sulla Terra. Sono già passati i tre Angeli dell’Apocalisse ad avvertire l’uomo di quanto accadrà, ma nessuno, o pochi, li hanno accolti e ascoltati.
 
Già da tempo la preghiera dei martiri ha ottenuto la fine sulla Terra del dolore e dell’ingiustizia dei fratelli probi.
 
È già stato tolto il settimo sigillo da chi aveva ed ha potere di farlo. Ora, per la stoltezza e la caparbietà di molti, la Terra udrà i sette tuoni e berrà i sette calici che contengono le sette piaghe. Ma questo tempo sarà molto abbreviato per le preghiere dei buoni, come fu scritto».

Vedemmo gli occhi della bella Signora riempirsi di lacrime. Le brillarono nelle pupille e sulle ciglia come gocce di luce. Tina pianse, e le disse che voleva consolarla per tanto dolore nel suo cuore.

Ero confuso, e mi dicevo che non sarei mai riuscito a comprendere come quelle sublimi Creature potessero avere tanto a cuore la nostra causa. In loro c’era solo Amore, e nessuna violenza, neppure contro i grandi mali della Terra che tanta tristezza causavano al Cosmo.
Pensai al dolore del Padre e ritenni giusto che quei figli che tanto lo amavano dovessero affliggersi cosí. Eppure, la mia mente continuava il suo smarrimento. Capivo e non capivo. Mi sentii commosso.
La Signora si volse a Tina in lacrime e la consolò. «Tutti gli uomini della Terra», le disse, «che amano la vera Giustizia e il trionfo dell’Amore del Padre Universale sulla Terra, nulla hanno da temere.
 
Se demmo soccorso nel deserto ad un popolo, immaginate ora quale aiuto e assistenza daremo al genere umano che si raccoglierà sotto il vessillo dell’Onnipotente Iddio nel deserto senza precedenti di questo fatale momento storico.
 
Voi ci avrete sopra di voi e con voi. Non vi abbandoneremo mai, e per voi riusciremo a portare in salvo tanti fratelli che diversamente andrebbero perduti».
Tina si asciugava gli occhi.
«A quel tempo», continuava la Signora dello spazio, «vi fu Mosè a condurre il popolo che volevamo salvare dalla schiavitù. Vi erano motivi molto grandi perché decidessimo di farlo.
 
Oggi è l’ora della Verità tutt’intera per voi, e un novello Mosè trarrà in salvo tutti coloro che lo vogliono, senza distinzione di razza e di popolo. Egli sarà in grado di leggere in ogni cuore anche il minimo anelito alla Bontà e alla Giustizia che sono sinonimi di Amore Universale».

La donna tacque, e Raffaele si animò prendendo la parola.

«Sta scritto», disse, «che, in quel momento, di due uomini che saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata (Lc. 17, 22-37; ndr). Noi salveremo chi sarà in condizione di poter essere salvato.
 
Non potremo usare violenza contro nessuno, nemmeno a scopo di salvataggio. Non possono essere portati dei fratelli in mondi che non sono di loro gradimento.
 
Il Padre non obbliga nessuno ad andare a Lui per forza. Ognuno lo fa o lo farà liberamente, per propria scelta. Poiché l’ora è vicina, è necessario che si rifletta perché quel tempo, che la stoltezza dell’uomo sta preparando, non sorprenda nessuno».
Firkon alzò la mano per prendere la parola:
«La Scrittura vi mise in guardia», disse, «dall’essere ipocriti. Vi fu detto che Segni dal Cielo vi avrebbero preannunciato il nuovo tempo dell’Amore sulla Terra, preceduto da cose terribili. Non vi pare che siano questi i segnali predetti?
 
Le nostre astronavi e i nostri dischi si mostrano in numero sempre maggiore ai Terrestri. Dal cielo vi mostriamo luci in movimento e segni nel sole, nella luna e nelle stelle. Tanti uomini della Terra assistono a fatti straordinari.
 
Non vi pare che vi stiamo dando da tempo l’annuncio del compimento di tutte le profezie? I segnali sono già alti nel cielo. Fenomeni predetti da Giovanni, quali le acque che sarebbero diventate rosse nei mari e nei fiumi, già si sono avverati.
 
Già è stato realizzato quanto ha potere di uccidere gli uomini della Terra e di lasciare intatte le cose. Queste ed altro ancora, se vi porrete attenzione, vi daranno la conferma che ormai siete nel tempo profetizzato».
Orthon sospirò e disse: «Rumori di guerre e popolo contro popolo mai vi furono nelle attuali condizioni, nelle quali è possibile la totale distruzione del pianeta. Non vedere è cecità e non udire è sordità.
 
Colui che venne ad annunciarvi queste cose vi invitò a comprendere e a non essere ipocriti. Ciò che vi interessa secondo gli schemi umani voi lo capite. Allargate dunque il vostro cuore e aprite la vostra mente alle cose che vanno oltre e che potranno fare la vostra vera felicità».
Orthon si quietò, e compresi che aveva finito di parlare.

La bella Signora dello spazio si alzò, e tutti la imitammo. Il sole era più basso, appena velato di vapori sparsi che rendevano il cielo tinto di sfumature rossastre. Ci avvicinammo al grano ed Ella ne accarezzò qualche spiga. Poi si fermò e si volse a noi:

«Non temete: nessun uomo di buona volontà lascia entrare nel proprio cuore paura e sgomento. Per chi ama la Pace e la Verità presto vi sarà gran festa.
 
Non un capello del vostro capo sarà toccato senza un reale motivo a conoscenza del Padre Universale. Vivete in questa certezza e riempite il vostro cuore di speranza e di serenità».
Fece ancora qualche passo verso il disco che si intravedeva oltre le spighe. Era maestoso e rifletteva il rossore del cielo sulle pareti tondeggianti della cupola, che non sapevo se fatte di metallo e di vetro fusi insieme.
Non aveva luci accese, ma pareva una luce pronta ad aumentare la sua luminescenza. Ci fermammo. La donna sublime mi fissò coi suoi occhi dolcissimi: dalle sue pupille scaturiva una luce che penetrava profondamente nel mio animo e mi dava una gioia e un senso di emozione indicibili.
«A Fatima», disse, «migliaia di uomini assistettero al grande Segno apocalittico del sole. Due grandi guerre sono stati i segnali inequivocabili della verità del messaggio che Io vi ho comunicato e che altro non era che una chiarificazione delle Scritture nel vostro tempo.
 
State trascorrendo il periodo che precede immediatamente il Regno dei Mille Anni profetizzato da Giovanni. Presto conoscerete che cosa egli volle preconizzarvi quando parlò di quel Regno, e in esso pose la prima Resurrezione.
 
Saprete che cosa significhi per i superstiti essere rapiti fra le nubi per andare incontro al Signore nell’aria. Sorgerà presto il nuovo giorno», aggiunse con voce ferma, «in cui sulla Terra vi sarà una novella Umanità.
Gli animali non saranno più feroci, né velenosi, né nocivi. Il vostro dispiacere per i fatti luttuosi che vi attendono si muterà in una gioia per voi ora inconcepibile.Saremo con voi fino al compimento di queste cose e ancor più dopo, nella nuova Era dell’Amore Universale sul vostro mondo».

Ero certo che l’avrei rivista. Raffaele disse che era giunta l’ora del commiato.

Il disco accolse quelle figure sublimi venute dallo spazio, si levò in aria contro il rossore del cielo, volteggiò leggero e rientrò nell’astronave sospesa sui campi di grano.
Questa sfrecciò verso il sole variando le sue colorazioni in blu e arancione. Restammo ad ammirare il tramonto che pareva infocato sopra la pianura.
Relazione, adattamento e cura: Sebirblu.blogspot.it

Tratto dal libro “Angeli in Astronave” di Giorgio Dibitonto. (Download QUI).

Angeli in Astronave: Messaggio dalla Donna Sublimeultima modifica: 2018-07-25T17:19:29+02:00da subbuteo63
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